Marcus Rediker, Peter Linebaugh – I ribelli dell’Atlantico. La storia perduta di un’utopia libertaria

I ribelli dell'Atlantico: La storia perduta di un'Utopia libertaria di [Rediker, Marcus, Linebaugh, Peter]

I diseredati – marinai, schiavi, soldati, plebaglia, ma anche gruppi organizzati come i pirati e gli affiliati a sette religiose radicali – furono gli eroi di una guerra di classe che si protrasse per due secoli e la cui “storia dal basso” gli autori ricostruiscono in questo magnifico libro. Furono aperte vie commerciali, fondate colonie, avviata una nuova economia transatlantica. Tutto ciò rendeva vitale il controllo capillare dei lavoratori: debellare qualsiasi segno di rivolta, questa era la parola d’ordine del capitale.

Cosimo Quarta – Homo utopicus. La dimensione storico-antropologica dell’utopia

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L’utopia non è solo un concetto letterario, come spesso erroneamente si pensa, bensì un carattere originario ed essenziale della specie umana: analizzandone per la prima volta la dimensione storica e antropologica, questo libro ci consente di capire che l’uomo non è solo sapiens, ma anche utopicus. L’utopia alimenta la speranza progettuale ed è una potente forza di mutamento sociale che, sia pure in forme diverse, è sempre presente nella storia umana.

Cosimo Quarta – L’utopia di Platone. Il progetto politico di un grande filosofo

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Il libro affronta, sotto una nuova luce, il progetto politico platonico da sempre frainteso. Mira a cogliere il messaggio utopico del grande filosofo, disvelandone i sensi più riposti e profondi: l’istanza della politica come scienza e attività eroica; la giustizia come virtù politica fondamentale; il nesso inscindibile tra società virtuosa e società felice; la comunanza dei beni come condizione per porsi al servizio del Bene; la comunanza di donne e figli intesa non come abolizione, ma come estensione della famiglia; l’uguaglianza tra i sessi. Temi, questi, che non hanno solo un interesse storiografico o astrattamente teoretico, ma anche e soprattutto pratico, in un mondo, come il nostro, dominato sovente dagli egoismi individuali e di gruppo, dalla politica intesa come improvvisazione e affarismo.

Fredric Jameson – Il desiderio chiamato utopia

cover1Si è soliti squalificare come “utopica” ogni forma di progettualità non sufficientemente asservita alla forza di un principio di realtà tanto perentorio quanto sospetto. E se “utopia” fosse invece il nome di uno spazio di pensiero e di un margine di gioco che di volta in volta è stato necessario creare tra le maglie dei testi e dei sistemi di pensiero per consentirsi di progettare la realtà di nuovi principi? Dall’utopia filosofico-politica di Thomas More o Charles Fourier, a quella scientifico-tecnologica di Skinner o Stanislaw Lem, alle infinite creazioni fantastiche e fantascientifìche dell’Ottocento e del Novecento, il libro circoscrive i confini di un universo di scrittura che offre, allo stesso tempo, un modello di riflessione filosofica, un paradossale osservatorio antropologico, un laboratorio spesso inavvertito di elaborazione politica. Lo spazio “altro” dell’utopia obbedisce di volta in volta a differenti principi architettonici e ad altrettante strategie di senso.

Bronislaw Baczko – L’utopia. Immaginazione sociale e rappresentazioni utopiche nell’età dell’illuminismo [Pdf scan]

coverChe cosa illuminano le utopie con le loro luci scintillanti e cosa nascondono dietro la trasparenza abbagliante della Città Nuova, immaginata e desiderata? Utopia e storia: un insieme di rapporti complessi che questo lavoro si propone di individuare attraverso lo studio dell’immaginazione sociale nel xviii secolo e, in particolare, durante il periodo rivoluzionario.

Grazie a Emiliano per la scan di partenza.

Luciano Canfora – La crisi dell’utopia. Aristofane contro Platone [Epub – Mobi]

cover“Nel corso delle feste Scire, un gruppo di donne, capeggiate da una di loro, Prassagora, particolarmente dotata di carisma e capace di pilotare un gruppo bene organizzato e proteso all’azione politico-assembleare, ha deciso di partecipare ai lavori dell’assemblea popolare. Naturalmente in quanto donne non potrebbero, perché la democrazia ateniese, come ogni società premoderna, è maschiocentrica. Perciò si travestono da uomini, con barbe, mantelli e sandali adeguati al ruolo.” Questo libro ha al centro una commedia di Aristofane il commediografo, irriducibile a schemi preconcetti e a schieramenti partitici. La sua commedia, Le donne all’assemblea, ha di mira un progetto di riforma radicale della società che trova rispondenza con sorprendente puntualità nel nucleo più audace della Repubblica di Platone. Nella commedia, Aristofane ridicolizza l’idea che si possano mettere in comune le ricchezze e le relazioni sessuali; al contrario Platone ne fa l’oggetto di uno dei suoi dialoghi più importanti e influenti. È un conflitto paradigmatico sull’utopia, sulla possibile costruzione dell’uomo nuovo, sulla realizzabilità di un assetto sociale totalmente innovativo, fondato – secondo l’intuizione platonica sulla proprietà collettiva, o meglio sulla negazione della proprietà, e sulla cancellazione dell’istituto familiare con tutto il suo carico di egoismi. Più in generale, su una palingenesi complessiva di cui l”uomo nuovo’ è o dovrebbe essere il risultato.