Massimo Cerulo – La società delle emozioni. Teorie e studi di caso tra politica e sfera pubblica

La società delle emozioni

La nostra “vita affettiva” è molto meno privata di quanto crediamo: nella maggior parte dei casi le emozioni nascono, vengono condivise e si modificano nel rapporto con gli altri. In tale direzione, il libro vuole essere l’occasione per riflettere sul rapporto tra pubblico e privato in due ambiti principali della vita quotidiana: la politica e la sfera pubblica. Se nel primo caso i politici di professione mettono in scena tattiche emozionali per acquisire o conservare potere, consenso e status (a prescindere dal loro grado di sincerità), nella sfera pubblica le emozioni permettono ai cittadini di approfondire e articolare discorsi e argomentazioni in comune, fino ad arrivare alla messa in atto di forme di resistenza che possono modificare futuri in apparenza già scritti. In tal senso, emerge un nuovo ruolo delle emozioni nella società, un ruolo “caldo”, intelligente, positivo: esse donano senso e significati ai vissuti individuali, permettendo ai soggetti di costruire – individualmente e collettivamente – la realtà sociale di cui fanno parte.

Grazia Attili – L’amore imperfetto. Perché i genitori non sono sempre come li vorremmo

L'amore imperfetto

Madri accoglienti o intrusive, distanti o iperprotettive, madri fredde o incoraggianti, madri che sbagliano: amor di madre o “mal di madre”? Le madri possono essere molto diverse da come ce le aspetteremmo: possono assicurare il benessere psicologico dei figli ma anche arrecare loro gravi danni psicologici, o addirittura essere così violente da ucciderli. Dove affonda questa ambivalenza? E i padri? Padri autorevoli, autoritari, assenti, padri “mammo”. Quanto è cambiato questo ruolo nel corso della storia? E come mai è così diverso da quello materno?

David Riesman – La folla solitaria

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Il volume, apparso nel 1950, contiene molte intuizioni anticipatrici: le analisi del rapporto genitori-figli, della dipendenza dal gruppo, dell’influenza ambigua dei mass-media, della dialettica tra lavoro e tempo libero. Al centro dell’analisi è il “carattere sociale” americano (ma poi anche, in larga misura, di tutto l’Occidente sviluppato) quale si è formato nella società di massa. Introduzione di Alessandro Cavalli.

Thorstein Veblen – La teoria della classe agiata

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A oltre cent’anni dalla sua comparsa, La teoria della classe agiata mantiene un’attualità straordinaria. Veblen fa, tra l’altro, una scoperta importante: all’origine di ogni forma di proprietà c’è il desiderio di emulare la ricchezza altrui; case, vestiti, servitú, soddisfano il bisogno di considerazione sociale di chi li possiede prima ancora di soddisfarne la necessità di «conforto materiale». Prefazione di Charles Wright Mills. Introduzione di Francesca Lidia Viano. Premessa di Franco Ferrarotti

Gilles Lipotevski – L’era del vuoto. Saggi sull’individualismo contemporaneo

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L’analisi che Lipovetsky compie della società contemporanea si dipana tra i molteplici aspetti di una mutazione sociologica che ha come direttrice principale un processo globale di personalizzazione. Dunque nuove finalità e nuove legittimità sociali: valori edonistici, culto della persona, disarticolazione della disciplina civile ma anche rispetto delle differenze, libera espressione, autonomia democratica.

Gian Primo Cella – Persone finte. Paradossi dell’individualismo e soggetti collettivi

Persone finte

Individualismi di ogni tipo imperversano oggi sulla scena sia pubblica sia privata, mentre vecchi soggetti collettivi, come partiti e sindacati, che hanno accompagnato l’era della società industriale sembrano entrati in una fase di declino. Contemporaneamente il mercato globale si afferma come suprema forma di regolazione e di controllo dei conflitti e delle aspirazioni. In questo contesto, gli attori e i soggetti collettivi, le “persone finte”, non scompaiono, si trasformano e generano paradossi: sono proprio i nuovi soggetti collettivi, infatti, come le grandi imprese multinazionali dell’informatica e della comunicazione, a promuovere ed esaltare pratiche e culture individualiste. Il libro ci consente di scoprire la vera natura di queste “persone finte”, rivelandone tutta la portata politica.

Giorgio Metta, Roberto Cingolani – Umani e umanoidi. Vivere con i robot

Umani e umanoidi

Tra vent’anni potrebbe esserci un umanoide amico in ogni casa per assistere i nonni, portare i nostri figli a scuola e prepararci il caffè. Aiutano l’uomo nei lavori domestici, intervengono accanto ai chirurghi nelle sale operatorie, affrontano situazioni estreme, dai disastri naturali ai conflitti. In un futuro non poi così lontano l’uomo vivrà e lavorerà con robot costruiti a sua immagine e somiglianza, sempre più sofisticati negli aspetti cognitivi come in quelli emotivi. Una prospettiva affascinante che suscita domande ineludibili. Per esempio: macchine che sanno decidere, scegliere, pensare hanno anche delle responsabilità nei nostri confronti? E noi, a nostra volta, abbiamo responsabilità verso di loro?

Alain Ehrenberg – La società del disagio. Il mentale e il sociale

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Con La fatica di essere se stessi Ehrenberg aveva cercato – incrociando le problematiche del sapere medico con l’analisi degli stili di vita – di dare una risposta al fatto che la depressione si sia imposta negli ultimi anni come il principale disturbo della nostra interiorità. Essa ha persino cambiato di significato: non è piú dolore morale, perdita della gioia di vivere, ma una patologia dell’azione, il sentimento di non riuscire a essere all’altezza, una insufficienza rispetto le aspettative degli altri (in famiglia, con gli amici, nel lavoro). Con La società del disagio Eherenberg tenta di dare una sistemazione organica e complessiva al problema dei rapporti tra saperi medico-psichiatrici e società, nonché di delineare una teoria complessiva del legame sociale. Tutto questo in relazione ad una società che è diventata quella della decisione, dell’autonomia e delle azioni individuali, nella quale si intrecciano questioni psico(pato)logiche e questioni sociali. Dai quadri sintomatologici è sostanzialmente sparita la radicale discontinuità tra il normale e il patologico: è emerso un mondo del «malessere», del «disagio generalizzato», delle «carenze dell’io». La nostra società, insomma, ha adottato un nuovo linguaggio, quello della vulnerabilità individuale, attraverso il quale vengono ormai decifrate tutte le forme dell’inquietudine e del disagio sociale: sempre piú problemi individuali e collettivi vengono definiti in termini di sofferenza psichica (a sua volta ricondotta a disfunzioni neuro-biochimiche) e le soluzioni che vengono avanzate lo sono in termini di salute mentale, ovvero di disfunzionamenti da correggere, metabolismi da ripristinare, insufficienze da colmare, difettosità da riparare, che una medicina del benessere e della qualità della vita si candida ad assicurare attraverso pratiche riabilitative e di neurostimolazione.

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Goffredo Fofi, Oreste Pivetta – La vocazione minoritaria. Intervista sulle minoranze

La vocazione minoritaria

«Quel che a me interessa di più sono le minoranze che chiamerei etiche: le persone che scelgono di essere minoranza, che decidono di esserlo per rispondere a un’urgenza morale. Se alla fine ci ritroviamo sempre in un mondo diviso tra poveri e ricchi, oppressi e oppressori, sfruttati e sfruttatori, nelle più diverse forme e sotto le più diverse latitudini, bisogna ogni volta ricominciare, e dire a questo stato di cose il nostro semplice ‘no’». Ritratto di un pensatore libero che non ha smesso di credere nello spirito critico.

Ottavio Marzocca – Il mondo comune

Il mondo comune

Questo libro ridimensiona la raffigurazione del nostro tempo come epoca dominata dalla despazializzazione e dalla dematerializzazione tecnologica. E mostra come, oggi, la ‘virtualizzazione’ del mondo reale si accompagni sempre più alla devastazione e alla privatizzazione dei luoghi, degli ecosistemi, dei paesaggi; di qui la necessità di ripensare il tema del mondo comune come qualcosa di cui prendersi cura. Senza attardarsi sul terreno della cronaca, il volume affronta queste tematiche attraverso autori che hanno pensato a fondo il rapporto dell’uomo contemporaneo con i contesti in cui vive (Virilio, Foucault, Augé, Heidegger, Schmitt, Bateson, Magnaghi, Deleuze e Guattari…); esso inoltre fa emergere le implicazioni etiche e politiche del dibattito sulla sostenibilità, sui beni comuni e sulla crisi della democrazia, come problemi di un mondo comune che reclama la cura della sua permanenza e della sua condivisione.