Ania Loomba – Colonialismo/postcolonialismo

COVERPrimo volume pubblicato in Italia sugli studi postcoloniali, Colonialismo/postcolonialismo ha assunto l’impegnativo compito di introdurre al pubblico del nostro paese temi oggi al centro del dibattito culturale nel mondo: una guida irrinunciabile per chi voglia orientarsi in questo complesso, cruciale e attualissimo settore di ricerca, circondato da molto entusiasmo, ma anche, come ricorda l’autrice, da “confusione e scetticismo”. Descrivere in maniera esausitva o soddisfacente cosa possa oggi rientrare nel termine “postcolonialismo” è decisamente arduo, considerata anche la natura fortemente interdisciplinare degli studi postcoloniali, che spaziano dalla letteratura all’economia con grosse oscillazioni di impostazioni e prospettive: per questo l’autrice non ha inteso fornire definizioni assolute, ma piuttosto presentare le questioni principali e le ricerche più significative che potranno guidare il lettore nella complessità dell’ambito e nelle relazioni articolate che lo caratterizzano. Nel primo dei tre capitoli in cui è suddiviso il libro, l’autrice analizza i diversi significati di termini come colonialismo, imperialismo e postcolonialismo, nonché tutte le controversie che li circondano, e collega gli studi sul discorso coloniale ai dibattiti sull’ideologia, sulla soggettività e sul linguaggio, mostrando la necessità dell’approccio interdisciplinare. L’attenzione viene in particolare focalizzata sul rapporto tra colonialismo e studi letterari, ma l’autrice non trascura di presentare anche aspetti del post-strutturalismo, del marxismo e del femminismo rilevanti per l’argomento. Il secondo capitolo indaga la complessità dei soggetti e delle identità coloniali e postcoloniali: come l’incontro coloniale abbia ristrutturato le ideologie della differenza razziale, culturale, sessuale, sociale; che rapporto esiste tra capitalismo e colonialismo; il ruolo della psicoanalisi in questo contesto; la natura del concetto di ibridità; la relazione fondamentale tra i processi materiali ed economici e la soggettività. Infine, il terzo capitolo esamina i processi di decolonizzazione e le loro conseguenze, e analizza le teorie sul nazionalismo, anche in relazione con la produzione letteraria, per chiudere con una discussione sul rapporto tra postmodernismo e studi postcoloniali.

Alessandro Dal Lago, Serena Giordano – L’artista e il potere. Episodi di una relazione equivoca

coverIl leader politico che scrive poesie o romanzi. L’artista che crede di cambiare il corso del mondo con la sua opera. I potenti che commissionano il proprio mausoleo al celebre scultore, sfidando la malasorte e il ridicolo. Un team di architetti e scultori che progetta la rifondazione di una città terremotata come un museo en plein air… Sono solo alcuni degli episodi significativi con cui il libro racconta la storia del rapporto che lega arte e potere. Se il potere è attratto irresistibilmente dall’estetica, l’arte sembra esprimere a sua volta una vera e propria volontà di potenza. Una relazione che è caratterizzata, oggi più che mai, da una profonda ambiguità, da cui sembra impossibile prescinderei sullo sfondo il mercato, un autentico tritacarne che fagocita ogni cosa, anche le forme espressive più antagoniste, come nel caso della street art e di Banksy.

Alessandro Dal Lago, Serena Giordano – Mercanti d’aura. Logiche dell’arte contemporanea

coverNegli anni Trenta Walter Benjamin suggerì che la riproducibilità tecnica nel cinema e nella fotografia dissolvesse l’aura, cioè l’unicità in qualche modo sacrale dell’opera d’arte. La serialità avrebbe allargato la fruizione dell’arte, democratizzandola. Ma la produzione artistica, soprattutto nel secondo dopoguerra, ha preso altre strade. Più che verso la dispersione dell’aura si è mossa piuttosto verso la sua ri-generazione. Jackson Pollock ha stabilito il sopravvento del gesto artistico sul prodotto, con il che l’aura si estendeva all’artista. Andy Warhol ha operato in modo esattamente contrario all’ipotesi di Benjamin: la riproduzione serializzata (le fotografie di Marilyn Monroe o di Mao) diventava essa stessa fonte di aura. La definizione dell’arte si sposta quindi dal “che cosa” al “come”, cioè alle modalità di produzione dell’aura a partire da qualsiasi materiale o situazione, come aveva già compreso Duchamp con il celebre orinatoio. Un oggetto, un’immagine fissa o in movimento, un’installazione, una performance, il corpo dell’artista (Hermann Nitzsch) o, al limite, un’operazione chirurgica (Orlan) sono arte se inseriti in una cornice di significazione. L’essenza dell’arte contemporanea può essere compresa solo all’interno del circuito di “definitori” (critici, promotori, organizzatori), esecutori (artisti), luoghi di esibizione (musei, mostre, rassegne) e fruitori (pubblico, amatori, collezionisti). In una parola, all’interno del mercato.

consiglio a cura di U.s.A.

Boris Groys – Art power

cov_La gamma di argomenti affrontati in “Art Power” è impressionante. In saggi e conferenze degli ultimi dieci anni Groys affronta il passaggio del potere dal critico al curatore, la sostituzione dell’opera d’arte con la sua documentazione, il modo in cui i media non confermano la visione di Walter Benjamin di un mondo-specchio di copie ideali ma hanno sepolto il simulacro postmoderno con una profusione di originali. Si tratta di temi già trattati altrove, ma raramente si arriva alle penetranti conclusioni alle quali giunge Groys.

Consiglio a cura di U.s.A.

Pierre Bourdieu, J.C. Passeron – La riproduzione. Elementi per una teoria del sistema scolastico

coverDurato oltre dieci anni, coerente e rigoroso tentativo di costruire una teoria generale delle azioni di violenza simbolica e delle condizioni sociali della dissimulazione di questa violenza, rappresenta la summa del Maggio e del movimento studentesco in Francia, in Italia, in Europa. La forza e i limiti del Movimento emergono con chiarezza. Questa nuova edizione della traduzione italiana della celebre e discussa opera si avvale di una introduzione di Giovanni Bechelloni che la contestualizza rispetto al lavoro di ricerca della verità del mondo sociale al quale Bourdieu, uno dei più discussi rifondatori delle scienze sociali, si è dedicato lungo tutta una vita.

Consiglio ispirato da Piolino.

Jean Baudrillard – L’America

cov“L’America esorcizza la questione dell’origine, non ha il culto dell’origine né il mito dell’autenticità, non ha un passato né una verità fondatrice. Non avendo conosciuto l’accumulazione primitiva del tempo, vive in una perenne attualità. Non avendo conosciuto l’accumulazione lenta e secolare del principio di verità, vive nella simulazione perpetua, nella perenne attualità dei segni. Essa non ha un territorio ancestrale; quello degli indiani è oggi circoscritto entro i limiti delle riserve che sono l’equivalente dei musei dove sono stipati i Rembrandt e i Renoir. Ma tutto questo non ha importanza l’America non ha problemi identità. La potenza futura è riservata ai popoli senza origine che sapranno sfruttare sino in fondo questa situazione. Gli Stati Uniti sono l’utopia realizzata. Non bisogna valutare la loro crisi allo stesso modo della nostra, quella dei vecchi paesi europei. La nostra è crisi di ideali storici posti di fronte a una realizzazione impossibile. La loro è crisi dell’utopia realizzata in relazione alla sua durata e alla sua permanenza. La convinzione idillica degli americani di essere il centro del mondo, la potenza suprema e il modello assoluto, non è falsa. E non si fonda tanto sulle risorse, le tecnologie e le armi, quanto sul presupposto miracoloso di un’utopia incarnata, di una società che, con un candore che può apparire insopportabile, si regge sull’idea di essere la realizzazione di tutto ciò che gli altri hanno sognato.”

Daniele Giglioli – Critica della vittima

coverLa vittima è l’eroe del nostro tempo. Essere vittime dà prestigio, impone ascolto, promette e promuove riconoscimento, attiva un potente generatore di identità, diritto, autostima. Immunizza da ogni critica, garantisce innocenza al di là di ogni ragionevole dubbio. Come potrebbe la vittima essere colpevole, e anzi responsabile di qualcosa? Non ha fatto, le è stato fatto. Non agisce, patisce. Nella vittima si articolano mancanza e rivendicazione, debolezza e pretesa, desiderio di avere e desiderio di essere. Non siamo ciò che facciamo, ma ciò che abbiamo subito, ciò che possiamo perdere, ciò che ci hanno tolto. È tempo però di superare questo paradigma paralizzante, e ridisegnare i tracciati di una prassi, di un’azione del soggetto nel mondo: in credito di futuro, non di passato.

Pierre Bourdieu – Lezione sulla lezione [Epub – Mobi]

coverIn Leçon sur la leçon, discorso inaugurale pronunciato in occasione del suo ingresso al Collège de France nell’aprile 1982, Pierre Bourdieu traccia le linee fondamentali del proprio metodo sociologico, e di quella «critica della sociologia» di cui è uno dei più autorevoli e affermati rappresentanti europei. L’intento preciso del ricercatore francese è quello di individuare il sottile, incerto crinale che divide la corretta, in certo modo innovativa, interpretazione della pratica scientifica da tutte le sue deviazioni e cadute nell’ideologismo, nello spirito di falsificazione e in ogni genere di illusionismo sociale che già nell’uso quotidiano del linguaggio domina e camuffa la realtà individuale e collettiva. In tale interpretazione fortemente etica e politica del lavoro di ricerca, per la quale non esiste alcun territorio franco per il rettilineo procedere in vitro della scienza e dove ogni relazione o gioco modifica ad ogni istante i suoi contorni e ribalta le posizioni dei «giocatori in campo», Bourdieu recupera alla figura dello studioso del sociale la nobile e inattuale «armatura» del combattente come il coraggioso disincanto, al cospetto del vero, della grande cultura dell’umanesimo: «Dio non è mai altro che la società. Ciò che ci si aspetta da Dio, non lo si ottiene mai se non dalla società, che è l’unica che ha il potere di consacrare, di strappare alla fatticità, alla contingenza, all’assurdità»

Grazie a U.s.A per la scansione di partenza e per le correzioni post conversione.

Tzvetan Todorov – La conquista dell’America. Il problema dell’altro [Epub – Mobi, Azw3, Pdf]

Todorov, La conquista dell'America- CopertinaNel secolo che segue il primo viaggio di Cristoforo Colombo, le regioni dei Caraibi e del Messico sono lo scenario di avvenimenti fra i piú sconvolgenti della storia degli uomini. Tzvetan Todorov ripercorre quelle vicende, leggendole – attraverso le piú famose cronache e relazioni di Cortés, Las Casas, Durán, Sahagún – non tanto quanto incontro-scontro fra due civiltà, quanto come scoperta e impatto con l’«altro».

Release a cura di Brauronios