Nel centenario della rivoluzione russa (1917-2017), la conoscenza storica e documentaria di cui disponiamo sull’Ottobre e sulla Russia sovietica è vasta ed esauriente. Meno approfondito è stato il tema di come l’Occidente ha guardato alla rivoluzione, al bolscevismo, a Lenin e Stalin. L’immagine splendente dell’URSS e il mito sovietico hanno alimentato intere generazioni in ogni luogo del pianeta. Tra le poche foto che George Bernad Shaw, il maggior intellettuale pubblico del proprio tempo, teneva sul suo tavolo di lavoro c’era quella che lo ritraeva in compagnia di Stalin, entrambi sorridenti. Per questo motivo si è ritenuto utile restituire, al grande pubblico degli appassionati di storia e di politica, un libro ormai introvabile. Si tratta di un libro unico e insostituibile, frutto di un lungo lavoro, che analizza come gli occhi occidentali si sono misurati con la realtà della Russia sovietica dalla scomparsa di Lenin a quella di Stalin.
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Guy Mettan – Russofobia. Mille anni di diffidenza
Alexandr Zinov’ev – La caduta dell’impero del male. Saggio sulla tragedia della Russia
È un pamphlet sulla fine dell’Unione Sovietica, dell’«impero del male» secondo la definizione di Ronald Reagan; ma è anche un’occasione per lo spietato e sarcastico autore di Cime abissali, di ripensare in modo originale, e instancabilmente polemico, il tema perenne del rapporto tra Occidente e Russia, tra efficienza mercantile e tecnologica e «anima» millenaria di un popolo. La fine della guerra fredda ha segnato la vittoria dell’Occidente, e dell’America, sul comuniSmo russo. A essere stata sconfitta però è un’intera società, una mentalità e un modo di vivere, modesti ma radicati e consolidati da secoli – più che da decenni – sotto la crosta superficiale del regime sovietico. Il risultato è una società disgregata, percorsa dalla miseria e dalla criminalità, distrutta da una guerra non combattuta sul campo ma aspramente perseguita dall’avversario che ora non ha altro da offrire se non le briciole del suo disprezzo e l’elemosina di un ruolo vassallo e asservito. «Volevano colpire il comuniSmo – conclude amaramente Zinov’ev – e hanno ucciso la Russia».
Alexandr Zinov’ev – Katastrojka. La perestrojka nel culo della Russia
“Sul cervello, sul cuore e sull’anima della Russia si è già scritto molto. Molto poco, invece, si è scritto sul suo culo, benché quella parte del corpo non sia meno importante delle rimanenti. Comunque, tutti coloro che l’hanno fatto si sono vergognati di chiamarlo con il suo vero nome, preferendo usare espressioni più colte, tipo “viscere”, “recessi”, “fondo”. Ciò non ha contribuito, tuttavia, a rendere i “recessi” russi più nobili, mentre è stata la verità a risentirne. E quella parte dell’organismo sociale non ha cessato di esistere per il fatto che la chiamavano con nomi impropri. Esiste, invece, eccome, e, non più tardi di ieri, il suo ruolo in Russia era svolto da Partitograd”.
Hélène Carrère d’Encausse – La Russia tra due mondi
Moshe Lewin – La Russia in una nuova era
Questo libro non è un’opera di circostanza: preparato da oltre vent’anni di studio approfondito della società sovietica, risponde a esigenze fondamentali di informazione, prima ancora che di interpretazione, abitualmente disattese dalla «sovietologia» corrente, nonché da una produzione storiografica che in genere privilegia le forme politiche del «totalitarismo». A questo modello interpretativo Moshe Lewin nega qualsiasi valore conoscitivo, in quanto trascura la più profonda e comprensiva realtà di una società per nulla immobile negli ultimi decenni e del resto in grado, persino negli anni trenta, nel pieno del terrore staliniano, di esprimere e di affermare la propria spontaneità. Il libro prende le mosse dagli straordinari trasferimenti di popolazioni dell’età staliniana, con gli sconvolgimenti che ne seguirono in una società rimasta fino allora prevalentemente rurale, resa anzi più arcaica dal contraccolpo immediato della Rivoluzione d’Ottobre. Prosegue trattando delle trasformazioni dell’ambiente urbano, incluse le persistenze contadine dovute alla rapidità del processo. Studia le trasformazioni delle attività professionali e dell’intera vita sociale, avviate anch’esse negli anni trenta e affermatesi negli ultimi tre decenni con l’emergere di nuove élite e con l’articolarsi di una opinione pubblica che non da oggi va considerata un fattore importante nella vita sovietica. Il «nuovo corso» voluto da Gorbačëv – questo il senso del libro – risulta in tal modo imposto dall’intera evoluzione della società sovietica nell’ultimo cinquantennio
Robert Service – Storia della russia nel XX secolo
Al centro di questa grande sintesi sulla storia della Russia contemporanea è ovviamente l’esperienza sovietica, dalla rivoluzione del 1917, passando attraverso i vari progetti con cui si è tentato di dar corpo alla costruzione di una società comunista, i tragici anni della dittatura staliniana, il breve disgelo e la grigia stagnazione brežneviana, fino ai rapidi cambiamenti che portarono alla dissoluzione dell’Unione. L’opera di Service non si limita a evocare le figure dei principali leader, da Lenin a Eltsin, e i loro diversi metodi per conservare e rafforzare il potere, ma analizza con attenzione le componenti economiche, culturali, sociali e politiche della società russa, evidenziandone i problemi salienti, dalla convivenza tra nazionalità diverse alla dialettica tra dissenso e repressione.
Erica Klein – Ritratti di Russia al femminile
Una raccolta di saggi, alcuni molto brevi, altri più corposi, che raccontano ciascuno un pezzo di Russia attraverso la storia di figure, sempre eccezionali, realmente vissute o immaginate dalla fantasia di uno scrittore. E così personaggi fiabeschi e letterari convivono accanto a personalità storiche del passato e del presente, in un mosaico di vicende e incarnazioni tutte diverse, ma ugualmente segnate dalla percezione di appartenere a un universo unico, complicato, fatale com’è quello del pianeta Russia. I volti di Nataša Rostova e Anna Karenina, non diversamente da quelli di Anna Achmatova, Sabina Spielrein o Anna Politkovskaja partecipano, da varie posizioni, epoche e angolature, alla rappresentazione corale della realtà russa che, nei suoi strati più profondi, rimane ostinatamente femminile…
Joseph Roth – Viaggio in Russia
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Vasilij Grossman – Uno scrittore in guerra. 1941-1945
Basandosi sui taccuini di appunti che Vasilij Grossman rielaborò nei reportage di guerra destinati al giornale dell’Armata Rossa, «Krasnaja zvezda», lo storico inglese Antony Beevor evoca una pagina rimossa eppure fondamentale nella biografia dello scrittore. Dallo shock dell’invasione tedesca del ’41 fino alla trionfale avanzata su Berlino, passando per l’epica battaglia di Kursk e l’atroce scoperta dei campi di Treblinka e Majdanek, Grossman cerca, malgrado la censura, di mantenersi sempre fedele al compito che si è imposto, narrare in presa diretta «la verità spietata della guerra», affrontando anche i temi che agli occhi delle autorità sovietiche appaiono decisamente scomodi.
Consiglio a cura di U.s.A.
N.b. tutti i consigli [corretto] sono a cura di U.s.A.