Oggetto di questi studi – divenuti ormai un punto di riferimento obbligato – sono la filosofia e le arti del Rinascimento: l’umanesimo, il platonismo e l’aristotelismo, ma anche la musica, la poesia, le arti figurative. Quel complesso di fenomeni di sensibilità e pensiero che dettero spessore e autonomia a una cultura del Rinascimento. Kristeller diffida di ogni operazione che voglia ingabbiare la storia della cultura sotto le rigide determinazioni della storia politica, economica o sociale. Anzi, difende il punto di vista secondo cui sono le idee filosofiche e artistiche ad avere influenzato in modo determinante la politica e l’economia di certe epoche storiche. I saggi qui raccolti su Ficino e Pomponazzi, sull’averroismo padovano, sul pensiero morale e sulla diffusione europea dell’umanesimo, sull’insegnamento della musica, sulla retorica, sul sistema delle arti, sono la prova migliore della fecondità di un metodo di indagine che privilegia l’autonomia di una storia intellettuale a tutto tondo, capace di restituire in pieno lo spessore e la profondità di uno dei momenti più significativi ed esaltanti della nostra vicenda intellettuale.
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Malcolm Bull – Lo specchio degli dei. La mitologia classica nell’arte rinascimentale
Amedeo Quondam – Forma del vivere. L’etica del gentiluomo e i moralisti italiani
Nel contesto della storia moderna dell’etica, in quella vasta terra di nessuno che si estende tra i monumenti della Scolastica e la rivoluzione di Kant, questo libro riconosce e descrive per la prima volta il processo di formazione di una morale “laica” di non professionisti (né filosofi né teologi), nel suo modello fondativo italiano, tra Petrarca e Guicciardini. Un modello capace di proiettare poi la sua funzione normativa sull’intera Europa di Antico regime, grazie all’impatto straordinario e alla ricezione globalizzata di tre libri: il “Cortegiano” di Baldassarre Castiglione, il “Galateo” di Giovanni Della Casa, la “Civil conversazione” di Stefano Guazzo. Radici profonde su cui si innesta anche la grande esperienza dei moralisti d’Oltralpe. Attraverso questo processo culturale si definisce lo statuto stesso di “civilis” e “civilitas” nel binomio strutturale dei costumi e delle lettere, si elabora una forma del vivere del gentiluomo moderno, si prospetta un’etica della virtù e dell’onore geneticamente e funzionalmente riservata e distintiva.
Amedeo Quondam – Rinascimento e classicismi. Forme e metamorfosi della modernità
Sul Rinascimento (parola oggi tuttofare) e sul Classicismo esiste una lunga tradizione di studi, che fa riferimento alle capitali e ai grandi protagonisti della storia culturale europea. Diversa e originale è invece la strada battuta da questo libro, che muove da luoghi e figure più marginali, dai castelli del Tirolo e dai suoi guerrieri che si fecero gentiluomini per giungere alla Galleria Borghese e al suo Cardinale. È messa a fuoco la straordinaria gamma delle forme e delle metamorfosi della cultura d’Antico regime che porta la costruzione umanistica ad irradiarsi dall’Italia in tutto il Vecchio Continente: il sistema della Corte, la “forma del vivere” del gentiluomo, il mercato dell’arte, i codici delle buone maniere, le rappresentazioni della “maiestas” nel cerimoniale come nelle relazioni interpersonali.