Un dolore profondo, ma indicibile, impossibile da mettere in una parola, un dolore che rischia di apparire inesistente perché incomunicabile: la depressione condanna chi ne soffre a una doppia pena, quella che sorge dal disagio psichico e quella che deriva dall’invisibilità dello sguardo dell’altro. Che spesso si volge verso manifestazioni di dolore più tangibili, fisiche, e quindi più vere, imprigionando il depresso nel suo silenzio o spingendolo ad atti che sono grida di aiuto. Franco Lolli porta il lettore in un viaggio dentro a un autentico enigma dell’animo umano, misteriosamente propenso a «soddisfarsi, in una maniera apparentemente incomprensibile, in ciò che insoddisfa». Un’analisi lucida e inesorabile che scandaglia senza compromessi questo fenomeno pervasivo della nostra società, prona a un’ideologia consumistica e performativa e ormai incapace di simbolizzare e accettare la fondamentale impotenza dell’uomo davanti al fallimento, al lutto, alla morte.
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Giovanni Jervis – Il mito dell’interiorita
Negli ultimi trent’anni è cambiata l’antropologia di base delle scienze umane. L’immagine dell’uomo ha dovuto fare i conti con un nuovo naturalismo, che ha portato a compimento il processo di decentramento della soggettività iniziato con Copernico e Galileo e proseguito con Darwin e Freud. Un presupposto metodologico che era stato dato per autoevidente, quello dell’assoluta diversità della natura umana rispetto a quella animale, è andato definitivamente in frantumi. In questo quadro, la psicologia scientifica è giunta a risultati talora apparentemente paradossali. La psicologia intuitiva – ci spiega questo libro – è come l’astronomia intuitiva: come siamo inclini a credere che il Sole giri intorno alla Terra e che la Terra stia al centro dell’universo, così anche l’autocoscienza umana viene presa intuitivamente come un dato primario. E ormai non è più sufficiente a correggere questa ingenuità il ricorso all’inconscio di Freud. In panni da antimaestro illuminista, Giovanni Jervis scandaglia qui senza dogmatismi le complessità della «scienza della mente», esplorando alcuni temi all’intersezione di psicologia e filosofia: l’inconscio, la coscienza, l’identità, l’io, la persona. Un’esplorazione che ci svela i miti, i riti e le retoriche dell’interiorità.
Giovanni Jervis – Contro il sentito dire. Psicoanalisi, psichiatria e politica
Giovanni Jervis è stato un medico-psichiatra originale e rigoroso, un raffinato studioso della psicoanalisi e una presenza critica costante nel dibattito culturale e politico italiano dell’ultimo mezzo secolo. Queste tre dimensioni del profilo di Jervis costituiscono l’impalcatura di Contro il sentito dire: una scelta di saggi, articoli e interventi in cui il bilancio di cinquant’anni di psichiatria e psicoanalisi s’intreccia inestricabilmente con il progetto di ricavare dalle scienze psicologiche validi strumenti di analisi per ragionare su temi sociali e politici. Il nesso che viene istituito fra i concetti di responsabilità, individualismo e cooperazione si collega organicamente alla polemica contro la mentalità relativistica. Jervis, infatti, rifacendosi alle posizioni Ernesto de Martino, di cui fu allievo, sostiene che il relativismo non è in effetti basato su un atteggiamento di tolleranza e di pluralismo, ma piuttosto sulla tendenza a trascurare dati, fatti e verifiche. Polemizzando con questa tendenza, negli ultimi anni della sua vita Jervis ha difeso tenacemente un uso cauto del metodo scientifico, sostenendo la validità della tradizione laica e razionalista della cultura occidentale e sforzandosi di porre su nuove basi la demarcazione fra le idee della sinistra e le ideologie della destra.
Anika Rifflet-Lemaire – Introduzione a Jacques Lacan
Norman O. Brown – La vita contro la morte. Il significato psicoanalitico della storia
Attraverso la rilettura del Freud più eversivo, un’illuminante indagine psicoanalitica sull’uomo nella Storia.
Bruno Moroncini – Sull’amore. Jacques Lacan e il Simposio di Platone
Dopo quella freudiana, l’interpretazione del Simposio di Platone offerta da Jacques Lacan al fine di tematizzare da un punto di vista psicoanalitico il desiderio erotico, è senza ombra di dubbio la più profonda e articolata. Questo libro ripercorre il commento lucido e appassionato che nel seminario sull’amore di transfert del 1960-61 Lacan dedica all’opera platonica per porre in evidenza da un lato l’originalità della lettura lacaniana del Simposio e dall’altro l’apporto tutt’altro che marginale che essa offre agli studi di filosofia antica per una esatta interpretazione del dialogo platonico. Ciò che alla fine emerge da questo faccia a faccia fra la scienza psicoanalitica dell’amore e un classico del pensiero filosofico come il Simposio di Platone è il carattere sovversivo del desiderio erotico: Eros, più che fare da intermediario fra gli Dei e gli uomini e quindi da protettore dei legami in generale come vuole il filosofo idealista, è il terzo incomodo che mette in crisi e porta a dissoluzione gli incontri e i connubi. Come medio, Eros è piuttosto un medio infranto, ciò che si mette di traverso e intralcia il corso regolare delle azioni umane. Contro l’interpretazione sentimentalistica che la contemporaneità dà dell’amore, il commento lacaniano del Simposio fa emergere il tratto tragico di Eros, il suo carattere aporetico e perturbante.
Aldo Carotenuto – La chiamata del daimon. Gli orizzonti della verità e dell’amore in Kafka
Aldo Carotenuto – Le lacrime del male
Aldo Carotenuto – L’ombra del dubbio. Amleto nostro contemporaneo
Destreggiandosi all’interno dell’universo variegato e composito dei temi che caratterizzano la psicologia del profondo e il nostro quotidiano, Aldo Carotenuto intende indicare al lettore le migliori strade percorribili per giungere a scrutare le profondità del proprio animo nonché il senso della drammaticità che caratterizza la nostra esistenza. Un’impresa ambiziosa che qualcuno prima di Carotenuto aveva già tentato di compiere, seppur con strumenti ed esiti differenti. Parliamo di Shakespeare e del suo “Amleto”, che improvvisamente comprende come tutti vivano in base a menzogne e non secondo le vere istanze interiori, situazione che ogni individuo prima o poi nella vita si trova a dover fronteggiare.