Christopher Seton-Watson – L’Italia dal liberalismo al fascismo 1870-1925. Volume II

«Fra le storie d’Italia attualmente in circolazione, quella di Christopher Seton-Watson è l’unica che comprenda  l’intero arco cronologico dell’esperienza liberale: da Roma capitale fino al definitivo stabilirsi della dittatura fascista. E anche, nonostante gli oltre trent anni trascorsi dalla sua pubblicazione, una delle ricostruzioni più complete ed equilibrate di cui ancor oggi sia dato disporre. Collocandosi nel solco di una tradizione “italofìla” tipica della cultura liberale inglese, l’autore guarda all’oggetto della sua ricerca con dichiarata simpatia. Non tace sulle carenze di fondo e sulla permanente precarietà della costruzione unitaria: ma non la giudica secondo i parametri di un irriproducibile modello anglosassone. Soprattutto non considera l’approdo al fascismo come il risultato scontato di quelle carenze e di quella precarietà. Il giudizio complessivo sotteso a questa Storia si avvicina dunque a quello formulato dalla storiografia liberale italiana. Con tutti i suoi limiti la classe dirigente nata dal Risorgimento riuscì nei suoi compiti principali: assicurare al paese un progresso “lento ma sicuro”, fondare una tradizione liberal-rappresentativa capace di sopravvivere al fascismo e di riproporsi nelle istituzioni dell’Italia repubblicana».

Franco Catalano – L’Italia dalla dittatura alla democrazia. 1919-1948 vol. 1

Nata ufficialmente nel giugno del ’46, la Repubblica italiana non è solo ed esclusivamente il frutto della lotta di Liberazione e della scelta democratica dei suoi cittadini finalmente liberi di votare e di pronunciarsi. L’Italia del secondo dopoguerra è il risultato storico di quasi un cinquantennio di processi, eventi e stravolgimenti che hanno inizio con la crisi dello Stato liberale, crisi accelerata dalle tensioni sociali scaturite dalla Grande Guerra. Se l’immediato risultato di tali eventi è il cupo ventennio fascista, l’impegno e la lotta di politici e intellettuali democratici porrà le premesse della nuova Italia, repubblicana e democratica. In questo studio Franco Catalano tenta la prima vasta sintesi di quei centrali decenni della storia italiana contemporanea che vanno dall’avvento del fascismo all’instaurazione della repubblica, con il proposito di delineare il quadro della vita civile e sociale.

Franco Catalano – L’Italia dalla dittatura alla democrazia. 1919-1948 vol. 2

Nata ufficialmente nel giugno del ’46, la Repubblica italiana non è solo ed esclusivamente il frutto della lotta di Liberazione e della scelta democratica dei suoi cittadini finalmente liberi di votare e di pronunciarsi. L’Italia del secondo dopoguerra è il risultato storico di quasi un cinquantennio di processi, eventi e stravolgimenti che hanno inizio con la crisi dello Stato liberale, crisi accelerata dalle tensioni sociali scaturite dalla Grande Guerra. Se l’immediato risultato di tali eventi è il cupo ventennio fascista, l’impegno e la lotta di politici e intellettuali democratici porrà le premesse della nuova Italia, repubblicana e democratica. In questo studio Franco Catalano tenta la prima vasta sintesi di quei centrali decenni della storia italiana contemporanea che vanno dall’avvento del fascismo all’instaurazione della repubblica, con il proposito di delineare il quadro della vita civile e sociale.

AA.VV. – Fascismo e antifascismo (1918-1936). Lezioni e testimonianze

Lezioni di: Lelio Basso, Paolo Alatri, Nino Valeri, Luig Salvatorelli, Domenico Riccardo Peretti-Griva, Giorgi Amendola, Vittorio Foa, Carlo Bo.

Testimonianze e contributi di: Novello Papafava dei Cairaresi, Edoardo Clerici, Bruno Villabruna, Alcide Malagugini, Amos Zanibelli, Giovanni Parodi, Giulia Gentil Filippetti, Edoardo Frigé, Piero Pieri, Fernando Schiavetti, Antonino Repaci, Giovanni Nicola, Franco Catalano, Giovanni Mira, Giambattista Migliori, Antoni’ Greppi, Ettore Fiamenghi, Edoardo Clerici, Achille Ottolenghi, Ruggero Zangrandi, Bianca Ceva, Gioacchini Malavasi, Mario Venanzi, Antonio Greppi, Franco Grassini, Giacomo Corna-Pellegrini, Alessandro Butté, Emilio Sereni, Umberto Segre, Filippo Sacchi, Ernesto Rogers, Paolo Grassi.

AA.VV. – Fascismo e antifascismo (1936-1948). Lezioni e testimonianze

Lezioni di: Leo Valiani, Ernesto Ragionieri, Ferdinando Vegas, Riccardo Bauer, Roberto Battaglia, Riccardo Lombardi, Luigi Meda, Ferruccio Parri.

Testimonianze e contributi di: Fernando Schiavetti, Giuseppe Rossini, Antonio Pesenti, Francesco Scotti, Mario Spinella, Piero Caleffi, Giovanni Brambilla, Giansiro Ferrata, Orio Giacchi, Lelio Basso, Max Salvadori, Giancarlo Pajetta, Don Giuseppe Cavalli, Ezio Vigorelli, Claudio Pavone, Giorgio Spini, Leo Valiani, Cesare Bensì, Pietro Secchia, Ugo La Malfa, Palmiro Togliatti, Edoardo Clerici.

Ruggero Zangrandi – Il lungo viaggio attraverso il fascismo

La storia di una generazione cresciuta all’ombra dei fasci littorii alle prese col fascismo delle lusinghe e degli inganni col fascismo delle promesse e delle sollecitazioni all’amor patrio e alla fede i Littoriali la vita interna dei G.U.F. la formazione dei gruppi giovanili dissidenti una testimonianza appassionata e documentatissima un valido contributo alla storia del fascismo un’opera di grande successo ora in edizione economica.

Federico Chabod – L’Italia contemporanea 1918-1948

La storia del regime fascista viene ricostruita in queste lezioni di Federico Chabod alla Sorbona (1950) con indubbia imparzialità benché l’autore non nasconda mai le sue convinzioni antifasciste. La disamina che Chabod fa dei motivi che assicurarono larghi consensi alla dittatura fascista e di quelli che in seguito glieli fecero perdere, è veramente incisiva nella sua obiettività e il disegno che traccia della Resistenza italiana si eleva sovra ogni intento celebrativo. Il senso politico della Resistenza consiste per Chabod nel passaggio dalla monarchia alla repubblica. E il fatto che nella Resistenza il volontariato faccia la sua comparsa non solo fra i ceti medi borghesi ma anche, e quasi come una novità, fra gli operai e i contadini, «basterebbe a spiegare perché la vita politica dell’Italia dopo il 1945 è diversa da quella dell’Italia di prima del ’14 ». Il Nord costituì la forza principale della lotta di liberazione; ma dopo la vittoria prevalsero le soluzioni politiche più moderate, non senza il peso degli orientamenti più scettici o più tradizionali emersi nel Sud. L’unità nazionale è uscita vittoriosa dalla terribile prova della guerra perduta; l’Italia è stata ricostruita grazie ai suoi lavoratori e amministratori e grazie alla congiuntura internazionale; lo Stato è «rimasto solidamente in piedi, malgrado una crisi senza precedenti» e il paese ha rivelato una «capacità di ripresa sorprendente»; ma i suoi tradizionali problemi economici e demografici rimangono, ancora oggi, in gran parte insoluti.

Donald Sassoon – Come nasce un dittatore

Un’Italia devastata e in crisi; un Parlamento fragile e passatista; la debolezza sul piano internazionale e la crisi economica; il malcontento della classe operaia e dei braccianti; il timore di una rivoluzione rossa; un Paese ancora incapace di concepirsi unito. È questa la congiuntura di eventi che creò le condizioni di una dittatura destinata a essere abbattuta solo dopo la più distruttiva delle guerre. Questo libro racconta l’ascesa di un politico avveduto e calcolatore che seppe usare la retorica futurista – a partire dal suo giornale – per cavalcare un desiderio di rinnovamento diffuso e insieme tranquillizzare le élite sociali assumendo i toni di un governo liberale. Sottovalutato dagli oppositori e dai suoi stessi alleati, si presentò come il leader carismatico di un partito che, dapprima ininfluente, conquistò rapidamente il gradimento degli elettori. Sfruttò le debolezze di un sistema parlamentare corrotto e le spaccature interne all’opposizione per affermarsi come unico portavoce di un progetto forte. Investito dal consenso popolare, il 29 ottobre 1922 l’homo novus attraversò un’Italia fantasma sul treno notturno Milano-Roma per ricevere dal re l’incarico di formare il nuovo governo, guidando da Presidente del consiglio la simbolica marcia su Roma in testa al corteo delle camicie nere. Ebbe così inizio il Ventennio. In quatro libro, Sassoon mette a fuoco le ragioni storico-politiche e le dinamiche sociali e culturali che hanno portato all’ascesa trionfale del Duce.

Jurij Filatov – La caduta del fascismo

Opera d’ampia sintesi, che muove dalle più sconvolgenti vicende della storia del Novecento (le guerre d’Etiopia, di Spagna, d’Albania, fino alla seconda guerra mondiale), questo libro di Jurij Filatov centra il tema del crollo del fascismo nei suoi aspetti esterni (gli eventi bellici, appunto) e interni (l’opposizione clandestina dei partiti antifascisti). La concomitanza di questi due fatti a cominciare dal 1935 — assunto a punto di partenza della ricerca storica — è dunque il filo conduttore, sottolinea Adolfo Scalpelli nella sua prefazione, di questa storia, attorno al quale si intrecciano i temi dell’organizzazione dello stato fascista, della sua ideologia e dei suoi miti, in un sapiente dosaggio di tutti gli elementi utili alla formulazione di un giudizio documentato e definitivo su un fenomeno di immenso significato storico.

Mimmo Franzinelli – Fascismo anno zero. 1919: la nascita dei Fasci italiani di combattimento

Fascismo anno zero: 1919: la nascita dei Fasci italiani di combattimento di [Franzinelli, Mimmo]

Il 23 marzo 1919 è una data cardine nella storia d’Italia. Quel giorno, a Milano, in piazza San Sepolcro, al primo piano di Palazzo Castani, elegante edificio di fine Quattrocento, l’ex socialista Benito Mussolini fonda i Fasci italiani di combattimento. Sulla scena politica irrompe un movimento di tipo nuovo, aggressivo e dinamico, che non solo mescola estremismo di destra e radicalismo di sinistra ma raccoglie simpatizzanti di ogni genere: Arditi, futuristi, reduci, massoni, socialisti, sindacalisti rivoluzionari, anarchici. La maggior parte di loro sono giovani. Il programma è avanzato e decisamente riformista: si propongono la Costituente repubblicana dei combattenti, l’abolizione del Senato, il suffragio universale maschile e femminile, l’introduzione delle otto ore lavorative. Mussolini, in particolare, vuole affidare la guida del Paese a una nuove élite, l’aristocrazia dei combattenti. L’obiettivo è spodestare la vecchia classe dirigente liberale, scongiurare il pericolo bolscevico e conquistare il potere. Dalle colonne de «Il Popolo d’Italia», il quotidiano interventista creato nel 1914 grazie ai finanziamenti degli industriali, Mussolini rivendica l’annessione di Fiume e della Dalmazia, soffia sul fuoco della crisi economica, legittima l’uso della violenza come strumento di lotta politica (il primo assalto alla sede dell’«Avanti!» avviene il 15 aprile 1919). Eppure, per il fascismo delle origini le elezioni di novembre si rivelano un insuccesso: Mussolini non viene neppure eletto alla Camera ed è addirittura arrestato per violenze. Come il leader fascista reagì alla sconfitta e riorientò il suo movimento verso nuove prospettive? Chi lo aiutò in quel frangente? Lo spiega in maniera chiara ed esauriente Mimmo Franzinelli, ponendo al centro della sua analisi proprio il diciannovismo, ossia quella pericolosa miscela di violenza verbale e fisica che avvelenò il clima sociale dell’epoca, scatenando lampi di guerra civile. Ma non è questo l’unico aspetto che rende Fascismo anno zero un libro importante. Per la prima volta, infatti, sulla base di inedite fonti d’archivio, l’autore ha potuto ricostruire le variegate identità e i tortuosi percorsi biografici di chi, quel 23 marzo 1919, partecipò all’«adunata», un evento che la propaganda di regime – inventando il «brevetto di sansepolcrista» – innalzerà a vero e proprio mito fondativo del fascismo. A un secolo esatto di distanza dalla fondazione dei Fasci italiani di combattimento, le pagine di Franzinelli hanno il merito di gettare nuova luce sull’avventura politica e personale di Mussolini e di ricostruire, in maniera scrupolosa, il preludio di una dittatura.