Qualunque studioso si accinga ad intraprendere lo studio del sindacalismo fascista, interessato ad analizzare la complessità del sistema delle relazioni industriali e dei rapporti tra lavoratori e stato durante il fascismo, non può non rimanere sorpreso dall’immagine di queste organizzazioni di massa offerta dall’indagine storiografica: l’immagine sbiadita e incerta di un’istituzione che ha progressivamente perduto persino la dimensione e il significato di un oggetto di ricerca, soprattutto man mano che ci si allontana dalle sue origini e da quel fatidico 1926, assunto a spartiacque invalicabile della storia del movimento operaio
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Progetto Fascismo 2019. Sezione A – Storia generale del fenomeno fascista
Cari amici di LDB, buona festa della Liberazione.
Iniziamo oggi il progetto Fascismo 2019, il più vasto dalla nascita di LDB per numero (e speriamo per qualità) di consigli. Come già annunciato nel piano del progetto (se non lo avete ancora letto, potete farlo a questo link) l’uscita dei consigli avverrà per sezioni tematiche.
Partiremo dunque con la Storie generali del fascismo:dalla crisi che porta l’Italia nella prima guerra mondiale, vero crogiolo nel quale si formano le ‘armi del fascismo’, fino alla tragica avventura della repubblica di Salò e al rovinoso crollo che oggi noi tutti per fortuna festeggiamo.
Da Tasca ad Alatri, da Salvatorelli-Mira al quasi omonimo Santarelli, da Seton-Watson a Catalano. Visioni diverse della realtà che portano inevitabilmente a diverse interpretazioni del fenomeno fascista. Visioni diverse che abbiamo cercato di rappresentare nella maniera più completa possibile. A voi lettori decidere in quale quantità questo proposito sia stato assolto.
Ringrazio tutti gli amici che hanno e stanno partecipando a questo progetto: irmaladolce,apernod,charlie,dilmun e progvolution. Spero che altri amici si aggiungeranno presto. E ringrazio di cuore coloro che hanno donato, permettendo al curatore di rendere ancor più ricca l’offerta.
Per tutti coloro che vogliono continuare a farlo, o per quelli che vogliono contribuire per la prima volta, lascio queso apposito banner con link incorporato:
Ricordo che LDB è un progetto unico nel panorama italiano: per sostenersi conta esclusivamente sulle donazioni di voi appassionati. Per questo ogni contributo è linfa vitale per il presente e il futuro del nostro sito.
Ovviamente, buone letture!
Nat
Luigi Salvatorelli, Giovanni Mira – Storia d’Italia nel periodo fascista
Indice: I. Il dopoguerra II. Nitti e Giolitti III. La marcia su Roma IV. La dittatura V. L’Aventino VI. L’era Federzoni VII. Il regime fascista VIII. Il Patti del Laterano e il Decennale IX. Lo stato corporativo X. Fuoriusciti e cospiratori XI. Politica estera mussoliniana XII. Fascismo e nazismo XIII. L’impresa etiopica XIV. L’Asse Roma-Berlino XV. La guerra nazifascista XVI. La Resistenza e la liberazione. Indice dei nomi.
Angelo Tasca – Nascita e avvento del fascismo. Volume 1
Angelo Tasca – Nascita e avvento del fascismo. Volume 2
Paolo Alatri – Le origini del fascismo
Paolo Alatri, storico e militante antifascista, ha fornito una illuminante ricostruzione, individuando i prodromi del fascismo negli anni di formazione dello stato unitario italiano, nelle mancanze e nelle storture di quella classe dirigente. Viene così inquadrata la questione delle origini del fascismo nella prospettiva storiografica dell’Italia contemporanea che, attraverso il Risorgimento, s’inserisce in un’Europa generalmente pervenuta ad un grado più avanzato di sviluppo sociale, economico e politico.
Enzo Santarelli – Storia del fascismo vol. I. La crisi liberale
Enzo Santarelli – Storia del fascismo vol. II. La dittatura capitalistica
Enzo Santarelli – Storia del fascismo vol. III. La guerra e la sconfitta
Christopher Seton-Watson – L’Italia dal liberalismo al fascismo 1870-1925. Volume I
«Fra le storie d’Italia attualmente in circolazione, quella di Christopher Seton-Watson è l’unica che comprenda l’intero arco cronologico dell’esperienza liberale: da Roma capitale fino al definitivo stabilirsi della dittatura fascista. E anche, nonostante gli oltre trent anni trascorsi dalla sua pubblicazione, una delle ricostruzioni più complete ed equilibrate di cui ancor oggi sia dato disporre. Collocandosi nel solco di una tradizione “italofìla” tipica della cultura liberale inglese, l’autore guarda all’oggetto della sua ricerca con dichiarata simpatia. Non tace sulle carenze di fondo e sulla permanente precarietà della costruzione unitaria: ma non la giudica secondo i parametri di un irriproducibile modello anglosassone. Soprattutto non considera l’approdo al fascismo come il risultato scontato di quelle carenze e di quella precarietà. Il giudizio complessivo sotteso a questa Storia si avvicina dunque a quello formulato dalla storiografia liberale italiana. Con tutti i suoi limiti la classe dirigente nata dal Risorgimento riuscì nei suoi compiti principali: assicurare al paese un progresso “lento ma sicuro”, fondare una tradizione liberal-rappresentativa capace di sopravvivere al fascismo e di riproporsi nelle istituzioni dell’Italia repubblicana».