Leonardo Rapone – Trotskij e il fascismo

La prima organica ricostruzione delle riflessioni attraverso cui Trotskij maturò dal ’22 al ’40 una lucida interpretazione del fascismo, penetrandone le profonde valenze sociali ed economiche e individuandone la natura di movimento reale dei ceti medi. Trotskij muove dalla crisi generale del capitalismo, scandaglia le nuove stratificazioni di classe e l’assetto statuale delle moderne società industriali, per rivalutare infine la difesa della democrazia e la conquista dell’egemonia come momenti di una strategia rivoluzionaria della classe operaia. Rapone ci restituisce così l’analisi sorprendentemente moderna che Trotskij diede del fascismo, proponendo un ampio e significativo spaccato del suo pensiero politico, liberato dalle incrostazioni di una storiografia partigiana.

Arturo Schwarz – Breton e Trotsky. Storia di un’amicizia

Un libro per chi si interessa al surrealismo, a Trotsky e alla storia della cultura. All’ombra dei grandi e tragici avvenimenti degli anni ’30, nel Messico di Cárdens, si intreccia una celebre amicizia politica e culturale, da cui trarranno alimento per decenni le avanguardie artistiche europee e la battaglia contro lo stalinismo.

Nicholas Mosley – L’assassinio di Trockij

L’assassinio di Trockij (come già disse Shakespeare dell’assassinio di Cesare) non cesserà mai di essere « narrato ». La straordinaria personalità della vittima, infatti, la bizzarra casa-fortezza dove viveva recluso, le misteriose circostanze che accompagnarono gli ultimi giorni della sua vita ancora attivissima e soprattutto la figura, tuttora indecifrabile, del suo carnefice, rendono particolarmente affascinante questo evento storico. Nicholas Mosley, storico attento e tenace ricercatore di documenti, ha ricostruito con stile piano e avvincente gli attentati organizzati contro « il profeta in esilio », e il tono diventa via via sempre più teso e drammatico mentre la rete della congiura si stringe implacabile intorno a lui. La figura di Trockij morente, colpito da una piccozza, ci è qui presentata in una serie di immagini indimenticabili.

Cristopher Hill – Lenin e la rivoluzione russa

A oltre quarant’anni dalla morte di Lenin, la sua personalità, la sua opera, la sua teoria sono più che mai al centro della problematica storica contemporanea. Come mai una rivoluzione socialista e operaia riuscì ad affermarsi proprio in un paese prevalentemente contadino e scarsamente industrializzato? Quanto hanno pesato, nel successo della Rivoluzione d’Ottobre e nel consolidamento del nuovo Stato, le ragioni ambientali, la natura peculiare del partito bolscevico e la personalità dell’uomo che lo formò e lo guidò alla vittoria? Questi interrogativi sono strettamente collegati fra di loro, poiché la grandezza di Lenin fu tutt’uno col destino storico della sua nazione e con l’opera collettiva di costruzione di un nuovo ordine civile. In questa biografia lo storico inglese Christopher Hill, che soggiornò nell’Unione Sovietica negli anni 1935-36 ed è attualmente professore di storia moderna al Balliol College, introduce il lettore occidentale ad una prima conoscenza della vita e dell’opera di Lenin; ma il suo libro è al tempo stesso una viva rappresentazione di quello che resta l’avvenimento più significativo del nostro secolo, e ne illumina le cause profonde e le vastissime conseguenze.

B.D. Wolfe – I tre artefici della rivoluzione d’Ottobre [LDB]

La letteratura biografica sugli artefici della rivoluzione bolsce­vica non è mai riuscita a sfuggire al genere elogiativo o a quello denigratorio. Non ha quindi mai potuto garantire veramente l’au­tenticità dei fatti biografici rela­tivi al personaggio trattato. Il Wolfe riesce in questo ingrato compito e l’acume e la minuzia con cui vaglia tutta la documen­tazione esistente, circa la vita di Lenin, Trotzki e Stalin, conferi­sce alla sua storia dei tre artefici della rivoluzione d’ottobre e ai loro rapporti reciproci il valore di una grande storia umana delle origini e della preparazione della rivoluzione russa. Nessuno aveva mai finora studiato la formazione e lo sviluppo di queste tre grandi figure della storia russa, dalla loro nascita alla rivoluzione, in modo da farci capire le lontane influenze locali, familiari, culturali, sociali, politiche, religiose da cui fu ori­ginato il gruppo dirigente del par­tito bolscevico al momento della rivoluzione. E nessuno aveva mai presentato ai lettori di lingua italiana una storia obbiettiva del movimento operaio e dei vari gruppi rivoluzionari la cui azione fu portata poi da questi tre uo­mini allo sbocco rivoluzionario che capovolse la storia del mondo.

Isaac Deutscher – Lenin frammento di una vita e altri scritti

Isaac Deutscher considerava lo studio su Lenin, al quale si era accinto, come il culmine della propria vita di lavoro. La biografia di Stalin, i tre volumi su Trockij e la vita di Lenin avrebbero dovuto costituire « un unico saggio di analisi marxista della rivoluzione della nostra epoca, e anche un trittico di una certa unità artistica ». Non era destino che così fosse.

Robert Service – Lenin. L’uomo, il leader, il mito

Amato e odiato come pochi protagonisti della storia, Lenin ha dominato il Novecento. Il suo volto ha campeggiato sui manifesti di tutto il mondo, il suo nome è stato scandito dalla voce di milioni di persone che forse non sapevano chi fosse veramente il loro mitico leader. Numerose sono le opere che gli sono state dedicate, ma troppo spesso quello che è prevalso è il ritratto ufficiale fornito dalle istituzioni sovietiche, attorno al quale si è battuta la propaganda pro e contro il ruolo che ha esercitato. Robert Service, uno dei maggiori esperti di storia russa del ventesimo secolo, si è prefisso di ristabilire in questo libro la verità sul personaggio storico, grazie anche all’apertura, nell’ultimo decennio, degli archivi centrali del Partito comunista a Mosca e al ritrovamento di documenti fino allora censurati perché non corrispondenti alle esigenze dell’agiografia. Minuziosa e ricca di particolari inediti è la ricostruzione della sua vicenda umana: la famiglia della piccola aristocrazia emarginata perché progressista, l’infanzia già segnata da un carattere violento, l’adolescenza traumatizzata dall’impiccagione del fratello maggiore, complice nell’attentato allo zar Alessandro III, gli studi classici e giuridici, la turbolenta militanza nel movimento socialista rivoluzionario, l’asservimento della fedelissima (e tradita) moglie Nadja Krupskaja, la salute malferma e poi, con l’esilio e l’attività politica crescente, una vita privata che si confonde sempre di più con quella pubblica, fino all’avventura rivoluzionaria e oltre.
Di grande interesse è anche la nuova prospettiva dello studio di Service, che mette in luce le contraddizioni e il disinvolto pragmatismo del leader politico e del pensatore: dal marxismo formativo, sempre subordinato alle diverse esigenze della rivoluzione, all’intransigente ortodossia comunista che non escludeva alleanze di compromesso col nemico, al mito del proletariato contadino e operaio che fece posto a spietate repressioni «giustificate» dalla ragion di stato. E, soprattutto, quel sogno iniziale di democrazia libertaria trasformatosi nella cupa realtà della dittatura e dello stato monopartitico, mentre sfumano le promesse di una pluralità di culture nazionali all’interno dell’URSS e all’orizzonte già spunta l’astro dispotico di Stalin.

Lev Trotskij – Il giovane Lenin. La formazione intellettuale e ideologica del più grande rivoluzionario del XX secolo

Partito dal progetto di ricostruire l’intero arco della vita e dell’azione di Lenin, Trotskij, che gli fu compagno di lotta e che con lui condivise tante idee, riuscì a portare a compimento soltanto questo Giovane Lenin, che delinea la figura del grande rivoluzionario russo sino al suo ventitreesimo anno d’età. Disponendo di una formidabile documentazione di prima mano e di testimonianze dirette quali nessun altro avrebbe potuto mettere insieme, Trotskij ristabilisce la verità -quella verità che l’agiografia oleografica stalinista aveva deformato con le sue iperboli e con la sua tendenziosa interpretazione dei fatti – intorno alla vita familiare, scolastica e universitaria e ai primi decisivi passi nella attività politica e rivoluzionaria clandestina di Lenin. Il ritratto che ne risulta (insieme con l’affresco della società e delle istituzioni russe nella seconda metà dell’800 che fa da sfondo a ogni capitolo del libro), chiarisce meglio di ogni altro scritto su Lenin sin qui pubblicato la formazione e il primo affiorare della coscienza rivoluzionaria in colui che sarebbe stato il più grande protagonista e il leader più prestigioso della Rivoluzione bolsceviča.

Maksim Gorkij – Lenin

«Non mi aspettavo che Lenin fosse come era», ammette Gorkij parlando della prima volta che ne fa la conoscenza. Vladimir Ilic Lenin viene descritto dallo scrittore come se fosse un personaggio di un romanzo, con la sua semplicità e schiettezza che si manifesta fin nella postura, le braccia incrociate con i pollici sotto le ascelle, la erre un po’ arrotata in gola e gli occhi «stupendamente vivi». Sei anni dopo la morte di Lenin, Maksim Gorkij ritorna con la memoria sugli eventi che ha vissuto in compagnia della persona che più ha segnato la storia della Russia rivoluzionaria, per parlarne ora al di là della commozione e del trasporto che lo avevano dapprima colpito. Ciò che ci offre è così un ritratto del tutto originale e genuino dél’uomo Vladimir Ilic. Un ricordo che viene arricchito, in questo volume, da una selezione delle lettere scambiate tra Lenin e Gorkij, e dalle testimonianze della loro sincera amicizia di Speranskij e di Marija Fèdorovna Andreeva, moglie di Gorkij.

Hélène Carrère d’Encausse – Lenin

Amato in vita e venerato come un santo dopo la morte, Lenin (pseudonimo di Vladimir ll’ič Ul’janov) fu il leader indiscusso della rivoluzione russa e diresse personalmente la regia del “terrore rosso” negli anni della guerra civile prima di essere idolatrato come un’icona da Mosca a Ulan Bator, da Pyongyang all’Avana. Ma chi fu veramente Lenin? Un criminale responsabile di una delle più terribili tragedie di questo secolo oppure una vittima dei cambiamenti storici cui un giorno si renderà nuovamente giustizia? L’incarnazione di un secolo terribile nel quale la vita umana è stata vilipesa oppure un visionario che tracciò, forse con troppo anticipo, le vie di un futuro di pace per gli uomini? L’ambizione di questo libro è quella di contribuire a spogliare la figura di Lenin dalle passioni ideologiche per inserirla nella storia di un secolo che, più di quanto si creda, è stato influenzato dalla sua volontà e dalle sue idee.