AA.VV- La svolta Vechi. L'”intelligencija” russa tra il 1905 e il 1917

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«Vechi», che significa «la svolta», è rimasto un testo di riferimento fondamentale per comprendere il dibattito culturale che si svolgeva in Russia prima del ’17. Si tratta di un volume che comprende interventi sull’ intelligence a russa apparso in Russia nel 1909. Gli autori, alcuni dei quali come Berdjaev, Bulgakov, Frank, avrebbero poi raggiunto una fama mondiale, non costituiscono un gruppo omogeneo. Coordinati dalla redazione di P. Struve, sono stati chiamati a discutere quel complesso fenomeno della storia russa che è l’intelligencija, nei suoi diversi fattori, sia come nesso con la cultura occidentale sia come rapporto con la tradizione autoctona russa e istanze rivoluzionarie. Essi si interrogano così sulla natura del fenomeno e le responsabilità dell ‘intelligencija. La pubblicazione di «Vechi» suscitò in Russia accese discussioni in tutti gli schieramenti, fino alla reazione di Lenin che, arrivato poi al potere, espulse dal paese nel ’22 Berdjaev, Bulgakov e Frank.

Petr A. Kropotkin – Memorie di un rivoluzionario

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“Educato in una famiglia di possessori di servi, come tutti i giovani del mio tempo fui abituato alla necessità di comandare, rimproverare, punire. Ma quando al principio della mia carriera dovetti dirigere imprese importanti e trattare con gli uomini, quando ogni errore avrebbe potuto avere serie conseguenze, incominciai ad apprezzare tutta la differenza che vi è fra l’azione fondata sull’autorità e la disciplina e quella fondata sul principio del mutuo accordo. La prima dà ottimi risultati in una parata militare, ma non vale niente quando si tratta della vita reale e quando lo scopo può solo essere raggiunto per mezzo dello sforzo costante di molte volontà convergenti. Benché allora non formulassi le mie osservazioni nei termini della lotta politica, posso dire però che in Siberia persi tutta la fiducia che avevo avuto fino a quel momento nella disciplina dello Stato. Ero già pronto a diventare un anarchico…”

Nikolaj Cernyševskij – Che fare?

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Mosso dalla sua opposizione all’idealismo, Cernysevskij pose alla base del romanzo “Che fare?” il rapporto uomo-donna inteso come rapporto basilare della società, attraverso il quale filtrò e analizzò i problemi del vivere sociale: uguaglianza tra i sessi, organizzazione del lavoro, analisi critica delle convenzioni. Questo romanzo sociale, scritto nel 1863 nella fortezza di Pietro e Paolo a Pietroburgo – dove lo scrittore era stato rinchiuso per la sua attività e i suoi scritti critici sovversivi – ebbe una straordinaria efficacia rivoluzionaria, specie tra i giovani. Fu conosciuto attraverso copie clandestine e apparve integralmente e pubblicamente solo nel 1905.

Karl Marx – India Cina Russia. Le premesse per tre rivoluzioni

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«Da questi scritti emerge un affresco del mondo nel 1850-1891 che ha una straordinaria e inquietante somiglianza, al di là delle apparenti diversità, con quello che si è sviluppato nel secolo successivo. Con il nostro mondo.» Questa antologia, curata da Bruno Maffi nel 1960, raccoglie un’ampia selezione di scritti di Marx e Engels su tre nazioni – India, Cina e Russia – e su come hanno vissuto l’impatto di un colonialismo aggressivo e della penetrazione capitalistica. Dopo un prologo sulle avvisaglie rivoluzionarie in Estremo Oriente, si passa all’India del 1853 dove il declino della Compagnia delle Indie prepara l’ascesa dell’impero britannico; si attraversa la Cina del 1857-1862, durante le guerre dell’oppio e la rivolta dei T’ai-p’ing, per giungere alla Russia del periodo 1858-1895 dove, accanto a un artificioso sviluppo industriale, sopravvivono ancora strutture economiche rurali.

Simon Sebag Montefiore – I Romanov 1613-1918

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I Romanov hanno governato per oltre tre secoli un sesto della superficie terrestre e sono stati la dinastia di maggior successo dell’era moderna. Come ha potuto una sola famiglia trasformare un piccolo e oscuro principato nel più grande impero del mondo? Quale prezzo di sofferenze e di sangue hanno dovuto pagare i loro sudditi? E perché e come il loro dominio ha di colpo iniziato a franare all’inizio del XX secolo? Simon Sebag Montefiore è riuscito a rispondere a queste domande racchiudendo in un’unica narrazione la vertiginosa avventura di una ventina di zar e zarine, valutati e descritti non solo negli scenari della storia maggiore – incoronazioni, complotti, avvicendamenti dinastici -, ma, con il supporto di documenti e carteggi, anche in quelli meno noti della vita privata e familiare. Sebag Montefiore ha suddiviso la trama del racconto in 3 atti e 17 scene, i cui cast sono gremiti dei personaggi più disparati: ministri e boiari, impostori e avventurieri, arrampicatori sociali e cortigiane, rivoluzionari e poeti. Dopo Pietro il Grande, visionario e spietato modernizzatore, spiccano su tutte le figure delle due volitive e innovatrici zarine Elisabetta e Caterina, con le loro corti di amanti e favoriti, e dei grandi zar dell’Ottocento: Alessandro I, che respinse e incalzò fino a Parigi l’esercito invasore di Napoleone Bonaparte, e Alessandro II il Liberatore, ripagato per l’abolizione della servitù della gleba con sei attentati, di cui l’ultimo mortale, tragica premonizione degli orrori del XX secolo. È infatti sotto il segno sanguinoso del massacro della famiglia di Nicola II e Alessandra, gli ultimi regnanti, che si conclude nel 1918 la parabola dell’autocrazia zarista e si apre una nuova epoca, quella del bolscevismo.

George Vernadsky – Le origini della Russia

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L’evoluzione del popolo russo non può essere esattamente compresa senza un attento esame della situazione degli Slavi e dei Russi nel mondo antico e della loro originaria civiltà, storicamente connessa con- la sfera culturale dell’Asia centrale. Il primo capitolo di questo volume è perciò dedicato ad alcuni aspetti significativi del mondo eurasiatico, quali l’organizzazione e l’ideologia politica e sociale, la mitologia, l’etica e l’arte; il secondo e il terzo considerano la posizione degli Slavi primitivi e degli antichi Russi nel fluttuare delle condizioni provocato dal succedersi delle ondate migratorie e dall’espandersi degli imperi alanico e turco, sorti uno dopo l’altro nell’Eurasia occidentale e nell’Europa orientale. Il quarto capitolo, dedicato ai fondamenti spirituali dell’antica cultura russa, permeata di sentimenti e di nozioni religiose, rivela la complessità finora trascurata del paganesimo slavo, imperniato su un sistema di riti, di idee e di miti, in mezzo a cui si distinguono differenti livelli e aspetti, alcuni dei quali sopravvissero anche alla conversione al cristianesimo influendo durevolmente sulle caratteristiche del pensiero religioso russo. Gli ultimi due capitoli illustrano infine il terribile sconvolgimento a cui andò incontro la vita spirituale del mondo slavo nell’alto medioevo. Sebbene lo scopo di questo libro sia quello di studiare l’antico sfondo della Russia e le fondamentali tendenze nella formazione e nel primitivo sviluppo degli Slavi orientali, tuttavia il panorama tracciato dall’autore vale ad illuminare anche molti aspetti della storia successiva di questa vasta porzione dell’Europa. Il tortuoso cammino percorso dallo spirito russo dal mitraismo attraverso il cristianesimo fino al marxismo ha infatti le sue lontane radici in queste origini caratteristiche della civiltà degli Slavi orientali.

Viktor I.Buganov – Breve storia dell’Urss. Dai tempi più antichi ai nostri giorni

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Correva l’anno 1917 e il calendario giuliano segnava la data del 24 ottobre. Quella notte il Comitato rivoluzionario di Pietrogrado entra in azione e, in rapida successione, occupa tutte le tipografie, per impadronirsi, nei giorni seguenti, delle poste, del telegrafo, delle stazioni ferroviarie, delle banche e dei principali ministeri, arrivando, il 26 ottobre, ad assaltare il Palazzo d’inverno, sbaragliando gli ultimi fuochi di resistenza tenuti in vita dai controrivoluzionari. Lo stesso giorno, a Mosca, un’incontenibile insurrezione popolare arriverà a stringere d’assedio e quindi a impossessarsi del Cremlino e, a macchia di leopardo, tutto il territorio russo si unirà alla rivolta che segnerà il trionfo del Soviet dei commissari del popolo presieduto da Lenin, vale a dire il primo governo rivoluzionario dell’Unione Sovietica. Viktor Buganov, partendo dalle radici del malessere sociale russo, ripercorre le tappe di un evento capace di segnare per sempre la storia del XX secolo: primo tentativo – riuscito – di dare concretezza alle teorie di Marx ed Engels, dimostrando come il tanto sospirato “assalto al cielo” fosse non soltanto possibile ma addirittura necessario.

Roger Bartlett – Storia della Russia

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Racchiudere la storia della Russia in un unico volume significa raccontare, in poche centinaia di pagine, il passato e il presente di una zona vasta un sesto della superficie terrestre; un territorio multietnico in cui si parlano oltre cento lingue; una civiltà che ha prodotto una cultura sfaccettata, di straordinaria ricchezza e di grande influenza; una struttura militare e politica di primo piano sullo scacchiere mondiale. È quello che Roger Bartlett riesce a fare in quest’opera che dalle lontane origini perse nell’Alto Medioevo giunge fino a oggi, offrendo un’ampia prospettiva sullo sviluppo storico della Russia, e concentrandosi sulle origini della cultura politica della nazione e sul ruolo della grandissima maggioranza contadina nell’impero prima russo e poi sovietico.

Nicholas V. Riasanovsky – Storia della Russia. Dalle origini ai giorni nostri

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La ricostruzione dello storico Riasanovsky accompagna i russi attraverso la loro storia millenaria dallo stato di Kiev al principato di Mosca, dal regno di Ivan il Terribile all’ampio processo di occidentalizzazione di Pietro il Grande, dai tentativi riformistici del XIX secolo fino alla fondazione dello stato sovietico, dagli anni del terrore staliniano a quelli della stagnazione brezneviana. Sergio Romano, già ambasciatore a Mosca, ha completato l’opera con tre nuovi capitoli in cui il lettore troverà una prima interpretazione storica delle trasformazione politiche, economiche, sociali e culturali che si sono prodotte in questi ultimi anni, dalla svolta democratica di Gorbacev alla fine dell’Urss, dalla presidenza di El’cin a quella di Putin.