AA.VV. – L’idea dell’unificazione europea. Dalla prima alla seconda guerra mondiale

L’obiettivo che si proponevano gli organizzatori del convegno era precisamente di contribuire ad un lavoro sistematico di ricerca mirante a recuperare entro il quadro del pensiero politico contemporaneo i contributi più importanti rilevabili nelle giustificazioni teoriche delle proposte di unificazione europea […] . Dalla Presentazione

Bifo (Franco Berardi) – La nonna di Schäuble

Durante l’estate 2015 Wolfgang Schäuble, il Ministro delle Finanze tedesco, ha dichiarato allo “Spiegel”: “Mia nonna diceva spesso che la bonarietà conduce alla sregolatezza”. Quando la nonna di Schäuble era giovane, la Germania non correva certo il rischio della bonarietà, e nell’estate dell’amarezza 2015 alcuni si sono chiesti se qualcosa di quella Germania priva di bonarietà non sia riemerso da quando questo paese si è assunto il compito, che nessuno gli ha affidato, di costringere ogni altro paese europeo ad adottare riforme neoliberiste che precarizzano il lavoro e privatizzano le risorse sociali. Questo libro è stato scritto nei giorni del referendum greco e poi della resa di Tsipras: il tema centrale del libro è la sregolatezza, piuttosto che la bonarietà di cui il continente europeo appare al momento sprovvisto. Sregolatezza intesa come altra faccia (la faccia immorale, però) della deregulation. Che significato hanno le regole, di cui la Germania ordolibe-rista si vuole custode inflessibile? Chi le ha fissate? E chi è tenuto a rispettare le regole, nell’epoca seguita alla deregolamentazione neoliberista? E che funzione svolgono nella cultura dell’Europa gotica? E quale invece nell’Europa barocca? Il collasso dell’Unione europea, la guerra che si diffonde alle sue frontiere e il riemergere dell’odio nazionalista, la disoccupazione che aumenta, la crescita che non può ritornare, e l’inutilità del lavoro salariato. Questi sono i temi di cui si ragiona in queste pagine.

Franco Gaeta – Il nazionalismo Italiano

Tra liberalismo e fascismo, emerge un nuovo protagonista, il nazionalismo italiano. All’insegna dell’autoritarismo e dell’antisocialismo, i nazionalisti espressero e realizzarono un’operazione politico-ideologica lucidamente elaborata e coerentemente perseguita: un movimento creato da intellettuali elaborò una compiuta ipotesi e costruzione di un regime reazionario.

Alain Deneault – Governance. Il management totalitario

Governance di [Deneault, Alain]

All’origine della mediocrità c’è, secondo Deneault, la morte stessa della politica, sostituita dalla «governance». In un sistema caratterizzato dalla governance l’azione politica è ridotta alla gestione, a ciò che nei manuali di management viene chiamato «problem solving». Cioè alla ricerca di una soluzione immediata a un problema immediato, cosa che esclude alla base qualsiasi riflessione di lungo termine fondata su principi e su una visione politica discussa e condivisa pubblicamente. Dalla politica siamo scivolati verso un sistema che tendiamo a confondere con la democrazia.

Carlo Formenti – Oligarchi e plebei. Diario di un conflitto globale

Oligarchi e plebei: Diario di un conflitto globale di [Formenti, Carlo]

Quali sono le nuove forme di dominio esercitate dal capitalismo sui più deboli? Quali strategie di resistenza sono state escogitate dalle classi subalterne per difendersi da condizioni di vita sempre più critiche? Come nascono i nuovi populismi di destra e di sinistra e quali prerogative li caratterizzano? Carlo Formenti prosegue la sua opera di analisi dei conflitti fra élite globali con una raccolta di saggi che intende commentare in presa diretta i principali eventi occorsi negli ultimi anni in ambito sociale, politico e finanziario. Economia, lavoro, tecnologia, ideologie, guerra, populismi, America Latina, polemiche. Suddiviso in otto sezioni, il volume organizza un percorso cronologico e tematico all’interno dei grandi argomenti della contemporaneità, per raccontare cosa sta accadendo sul fronte della lotta di classe e del conflitto globale e per provare a ipotizzare alcuni possibili scenari futuri.

Il Pedante – La crisi narrata. Romanzo dei capitali e crepuscolo della democrazia

La crisi narrata di [Il Pedante]

La crisi produttiva, occupazionale e sociale del nostro Paese non è che il capitolo di un arretramento più generale dei diritti e del benessere diffuso che sta investendo l’Occidente democratico. Le sue cause sono spesso raccontate con gli strumenti della politica e dell’economia. Con questa raccolta ragionata di saggi l’autore si propone di «raccontare quel racconto» per individuare nella rappresentazione del declino e, paradossalmente, delle ricette con cui si pretende di superarlo, la sua radice più profonda e tenace. Il «romanzo» dei capitali che occupano lo Stato reclamandone le prerogative con vincoli finanziari, privatizzazioni, deflazione competitiva e cessioni della sovranità popolare è tanto più pericoloso in quanto acclamato dalle sue stesse vittime e tollerato da chi vi si deve opporre.

Aldo Barba & Massimo Pivetti – La scomparsa della sinistra in Europa

La scomparsa della sinistra in Europa di [Barba, Aldo, Massimo Pivetti]

Totale liberalizzazione della circolazione internazionale dei capitali, delle merci, della manodopera; mercato del lavoro deregolamentato; banca centrale indipendente dai governi; detassazione dei redditi da capitale e fine della progressività del sistema impositivo; pareggio del bilancio; ridimensionamento della spesa pubblica; privatizzazione delle industrie di Stato e dei servizi sociali: il successo del liberismo non avrebbe potuto essere più completo. Il libro riconduce le proporzioni di questo successo in Europa e i suoi esiti economici e sociali – cambiamento delle condizioni distributive, rallentamento del processo di accumulazione, aumento della disoccupazione e dell’esclusione sociale – al fenomeno della scomparsa della sinistra nel continente. Si mette in luce come oggi l’ostacolo principale alla rinascita di una sinistra capace di ricollocare al centro della sua attenzione le grandi questioni economiche e di classe sia rappresentato dalla generale subalternità, radicatasi nel continente nel corso di oltre un trentennio, nei confronti della cultura economica dominante.

Carlo Azeglio Ciampi – Italia, Europa, economia e banche

Italia, Europa, economia e banche: Gli interventi alle Assemblee dell'Associazione Bancaria Italiana di [Ciampi, Carlo Azeglio]

Gli interventi tenuti da Carlo Azeglio Ciampi nell’arco di quasi due decenni (dal 1981 al 1992 e dal 1996 al 1998) all’Assemblea annuale dell’Associazione Bancaria Italiana in qualità di Governatore della Banca d’Italia e, successivamente, di Ministro del Tesoro raccontano l’evoluzione economica e sociale del nostro paese. I quindici contributi riuniti in questo volume approfondiscono i temi di specifico rilievo per le banche e fanno il punto sul cammino di un’Italia impegnata ad evolvere verso una nuova dimensione europea, all’interno di un quadro civile e politico caratterizzato da eventi drammatici (le strategie stragiste, anche di stampo mafioso) ed epocali (la caduta del muro di Berlino e la costruzione dell’Europa unita).Ciampi scandisce in modo chiaro, rigoroso e documentato, i tempi del definitivo riconoscimento della natura imprenditoriale dell’attività svolta dalle banche e della necessità che essa si svolga in un regime di concorrenza; più in generale, sancisce la necessità che Governo e Parti sociali convergano nell’attivazione di un circuito virtuoso volto alla sconfitta del fenomeno inflattivo e al contenimento del debito pubblico. In tale contesto Ciampi, nella sua veste di Ministro del Tesoro, afferma l’impegno a costruire un quadro economico compatibile con l’ingresso a pieno titolo fin dal primo momento dell’Italia nel gruppo costitutivo dei paesi europei che avrebbero avuto moneta unica.

Tony Judt – L’età dell’oblio. Sulle rimozioni del ‘900

In un flusso narrativo ininterrotto, Tony Judt fa il punto su quanto è accaduto in Europa dal 1945 a oggi: “Con troppa sicurezza e poca riflessione, ci siamo lasciati alle spalle il ventesimo secolo. Ci siamo affrettati a liberarci del suo bagaglio economico, intellettuale e istituzionale. Non abbiamo fatto in tempo a lasciarcelo alle spalle, che i suoi dissidi e i suoi dogmi, i suoi ideali e le sue paure stanno già scivolando nelle tenebre dell’oblio. Non solo non siamo riusciti a imparare granché dal passato ma ci siamo convinti – nelle previsioni economiche, nelle questioni politiche, nelle strategie internazionali, persino nelle priorità educative – che il passato non ha nulla di interessante da insegnarci. Sulla base del principio che quello era allora e questo è adesso, tutto quanto avevamo imparato dal passato non andava ripetuto. Il nostro, insistiamo, è un mondo nuovo; i rischi e le opportunità che ci offre non hanno precedenti.” Eppure se vogliamo comprendere il mondo nel quale viviamo dobbiamo conoscere quello dal quale siamo appena usciti. “Il passato recente potrebbe accompagnarci ancora per qualche anno. Questo libro è un tentativo di renderlo più comprensibile.” Dall’Olocausto alla spinosa questione del “male” nella comprensione del passato europeo, dall’ascesa e declino del ruolo dello Stato a quello degli intellettuali del Novecento, Tony Judt stila un compendio delle cieche illusioni dei nostri anni.

Robert A. Dahl – Sull’uguaglianza politica

La realizzazione dell’uguaglianza politica all’interno degli Stati è davvero un obiettivo alla portata degli esseri umani o sarebbe più saggio concentrarsi su finalità maggiormente realizzabili? In agili capitoli, uno tra i più autorevoli politologi mondiali analizza lo straordinario avanzamento verso la democrazia avvenuto nel corso degli ultimi secoli, la crescita delle istituzioni democratiche, l’ampliamento della cittadinanza e i molteplici ostacoli che si sono frapposti al suo progresso. È possibile, dice Dahl, che l’ineguaglianza cresca e prevalga in tutto il mondo, ma è altrettanto possibile che si realizzi lo scenario opposto: “Predire quale di questi (o altri) futuri possibili finirà effettivamente per prevalere, va al di là delle mie capacità. Ma sono certo che il risultato può essere fortemente influenzato dalle iniziative e dalle azioni individuali e collettive che noi e i nostri discendenti sceglieremo di intraprendere”.