I sedici miti di Platone: Prometeo o le origini del mondo, l’Amore nelle versioni di Aristofane o di Socrate-Diotima nel Convito, il tema della Reminescenza, espresso principalmente attraverso il fascino delle narrazioni, come la grande allegoria della Caverna, oppure delle grandiose visioni del Carro alato di Fedro.
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Walter Otto – Gli dei della grecia
Appassionante e insuperata ricostruzione dell’universo religioso greco, questo libro avvicina sapientemente il lettore alle figure della religione olimpica – e al loro peculiare modo di manifestarsi – seguendo una duplice via: da un lato Otto esamina il culto dei dodici dèi olimpici (soffermandosi anzitutto su Atena, Apollo, Artemide, Afrodite, Ermete), dall’altro ce li presenta come esseri che, grazie alle loro divine epifanie – tanto diverse eppure così sottilmente collegate le une alle altre –, vivono una vita inesauribile, compiuta in sé. E ammirevole è la sua prosa allorché si confronta con le più enigmatiche fra le divinità, come nel famoso ritratto di Ermete, dove lo stile di Otto ci appare in tutto il suo evocativo nitore: alto e insieme capace di filtrare una impeccabile dottrina – e di parlare degli dèi in un modo che i suoi soggetti certamente non riterrebbero inappropriato. La raffigurazione della religione omerica che ne risulta – «coscienza sempre viva della prossimità del divino», «pura forma del mondo», spazio della conoscenza e della luce – ha costituito un modello per intere generazioni di studiosi di cui Otto è stato il maestro, primo fra tutti Karl Kerényi, ed è stata non meno presente a chi ha sempre guardato a lui – è il caso di Heidegger – come a un illuminato interprete del passato. “Gli dèi della Grecia” uscì per la prima volta nel 1929. La presente edizione è arricchita da un saggio inedito su Zeus, la divinità suprema che ancora mancava all’appello nel testo originale tedesco – testo che in questa versione raggiunge così definitiva completezza.
Maria Monteleone e Licia Ferro (a cura di) – Miti romani. Il racconto
II libro narra i miti elaborati dai romani per costruire memoria di un passato, quello delle origini, privo di documentazione eppure necessario all’identità del popolo e della città. I racconti seguono l’ordine cronologico attribuito loro dagli stessi romani e sono divisi in cinque sezioni: Il tempio dei fauni e degli aborigeni; La fondazione della stirpe; La fondazione della città e del popolo; La fondazione delle istituzioni; La fondazione dei costumi degli antenati. Ogni sezione ha una breve introduzione-guida. II punto di vista prediletto per la narrazione è quello interno alla cultura romana, in modo che affiorino di volta in volta i modelli culturali di cui i miti sono espressione. Le autrici hanno cercato di essere mediatrici culturali più che semplici affabulatrici, e per questo all’interno dei racconti sono inserite brevi spiegazioni che, però, non diventano mai trattazioni erudite o specialistiche. Il registro utilizzato infatti è sempre narrativo, teso a rendere scorrevole e piacevole la lettura.
Giulio Guidorizzi – Io, Agamennone. Gli eroi di Omero
Uomo di potere, abituato a decidere le sorti della sua gente, orgoglioso, superbo, duro, Agamennone è solo nel buio della notte mentre, oltre la prua, scruta l’orizzonte. E ricorda i dieci anni di una guerra sanguinosa che ha visto cadere sul campo di battaglia uomini valorosi e forti, sprezzanti del nemico e del destino. Con uno sguardo meno affascinante di quello di Ulisse e Achille ma piú complesso e obiettivo, il re di Micene ci porta dritti al centro del mondo omerico: i suoi eroi, i suoi valori, il suo senso della gloria e della vendetta, dell’amore e della morte. Spinto dal gusto e dal piacere del racconto, e guidato dal rigore filologico, Guidorizzi, attraverso una forma saggistica di tipo narrativo, ricostruisce la storia di una società tribale, in cui ogni uomo agisce dietro l’impulso di una sfida continua con le grandi forze dell’esistere e ci restituisce, dall’interno, il fascino di una cultura che parla a noi di noi.«Ma chi sono gli eroi? Molte delle loro vite sono finite nella pianura di Troia; i loro corpi sbranati da cani e avvoltoi. Da allora non hanno piú abbandonato la memoria della nostra civiltà. Erano comandati da un uomo che regnava su una città difesa da mura gigantesche, Micene, un nido d’aquila in cui avvennero crudeli vicende. Nessun altro portò a Troia tante navi come lui, tanti soldati e carri da guerra. Cento navi piene dei guerrieri piú forti, scelti dalle sue molte città; che Agamennone guidava combattendo, avvolto nella sua armatura di bronzo rilucente nel sole. I cantori ricordano ciò che è accaduto, il bello e il brutto insieme. E ricordano il re Agamennone».
Giuseppe Zanetto – I miti greci
I miti antichi raccontano storie nuove; possono fornire un punto di partenza Per una nuova visione del mondo. ?Mircea Elide Da più di due millenni la mitologia greca è una parte fondamentale della cultura e dell’immaginario dell’Occidente tanto che molti dei suoi personaggi sono ancor oggi universalmente noti e presenti nell’arte, nella letteratura e persino nel cinema, come Eracle, Edipo, Achille e Odisseo.?Raccontati con i versi dei più grandi poeti dell’antichità – da Omero a Nonno di Panopoli passando per Esiodo, Pindaro, Eschilo, Sofocle, Euripide, Callimaco, Apollonio Rodio, Catullo, Virgilio, Ovidio e molti altri – i miti contenuti in questo volume sono divisi in sei sezioni che scandiscono un’ideale storia del mondo. ?Leggiamo così la presa del potere da parte di Zeus che fonda il nuovo e definitivo ordine del cosmo, la creazione della donna, il diluvio universale, la nascita e le principali imprese degli dèi olimpici, le storie esemplari e tragiche degli eroi, le cupe e sanguinose saghe familiari, la spedizione degli Argonauti fino ad arrivare al momento supremo dell’epica greca: la guerra di Troia, senza dimenticare miti particolari legati a santuari e tradizioni locali, come la struggente storia di Ero e Leandro o la commovente vicenda di Pigmalione.