Franco Battistrada – Marxismo e populismo 1861-1921

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Una fitta produzione storiografica ha ormai tolto il populismo dalla dimenticanza nella quale lo avevano confinato la sconfitta politica e il trionfo di posizioni ideologiche ad esso avverse. In effetti dalla metà del secolo scorso agli anni della rivoluzione russa il dibattito sul populismo ha costituito un riferimento essenziale per la riflessione marxista, ne ha condizionato le formulazioni teoriche ed orientato gli sviluppi fino a determinare concrete scelte istituzionali, politiche ed economiche. Nei nostri anni di domande sulle vie percorse dal socialismo e dal comuniSmo e sulla possibilità di un loro futuro rinnovamento, i termini fondamentali del dibattito offrono a tutti una guida critica e costruttiva.

Stefano Petrucciani (a cura di) – Storia del marxismo. I. Socialdemocrazia, revisionismo, rivoluzione (1848-1945)

Storia del marxismo Vol. 1

Vastissima è stata l’influenza di Marx sul pensiero e sulla cultura contemporanei. In questo volume un gruppo di studiosi ricostruisce i passaggi essenziali della storia del marxismo a partire dalla sua codificazione da parte di Friedrich Engels. Ne emerge un quadro molto differenziato sul piano storico, geografico e dottrinale: dalla ripresa del marxismo filosofico in Occidente alla diffusione del marxismo in Asia e negli altri continenti; dagli intrecci del marxismo con la cultura europea del secondo dopoguerra fino alla crisi che precede il fatidico ’89.

Stefano Petrucciani (a cura di) – Storia del marxismo II. Comunismi e teorie critiche nel secondo Novecento

Storia del marxismo Vol. 2

Vastissima è stata l’influenza di Marx sul pensiero e sulla cultura contemporanei. In questo volume un gruppo di studiosi ricostruisce i passaggi essenziali della storia del marxismo a partire dalla sua codificazione da parte di Friedrich Engels. Ne emerge un quadro molto differenziato sul piano storico, geografico e dottrinale: dalla ripresa del marxismo filosofico in Occidente alla diffusione del marxismo in Asia e negli altri continenti; dagli intrecci del marxismo con la cultura europea del secondo dopoguerra fino alla crisi che precede il fatidico ’89.

Stefano Petrucciani (a cura di) – Storia del marxismo III. Economia, politica, cultura: Marx oggi

Storia del marxismo Vol. 3

Obiettivo dei tre volumi della “Storia del marxismo” è tracciare una mappa delle molte avventure di pensiero che, a partire dal 1883, anno della morte di Marx, si sono dipanate prendendo le mosse dalla sua eredità. Ripercorrere quasi un secolo e mezzo di storia intellettuale, come i tre volumi cercano di fare, può essere utile anche per contestualizzare ciò che di nuovo si viene scoprendo, attorno alle questioni marxiane, nella ripresa di studi su Marx alla quale assistiamo da qualche anno. La lezione di Marx è ancora oggi imprescindibile in molti ambiti delle scienze dell’uomo e della società. Il volume ne illustra gli aspetti di maggiore fecondità, seguendone le tracce nell’economia e nella teoria della crisi, nel pensiero politico, nell’estetica e nell’antropologia, nelle analisi della globalizzazione e nella teoria del sistema-mondo, nel femminismo e negli studi postcoloniali.

Karl Marx, Friedrich Engels – Manifesto e principi del comunismo

Manifesto e principi del comunismo. Testo tedesco a fronte

Il “Manifesto del partito comunista” e i “Principi del comunismo” nascono dall’esigenza di spiegare al proletariato il vero movimento della storia per indurlo così ad abbracciare la missione di “seppellitore” del moderno mondo borghese, stregone ormai incapace di controllare le forze infere da lui stesso evocate. Nelle pagine di queste brevi ma densissime opere che non fanno pace col mondo, oltre le facili speranze e gli indubbi errori di valutazione, batte il cuore del progetto marx-engelsiano di redenzione dell’umanità.

Karl Korsch – Marxismo e filosofia

Marxismo e filosofia

Karl Korsh è stato il maestro di marxismo di Brecht, che ne fu profodondamente influenzato, e fu un punto di riferimento e di confronto per Benjamin e Lukàcs. Al cuore di “Marxismo e filosofia” sta il recupero del pensiero di Hegel in una prospettiva strettamente marxiana e la ripresa del concetto di totalità. Tanto Hegel quanto Marx hanno voluto costruire (il primo nell’età della borghesia rivoluzionaria, il secondo ai tempi della borghesia conservatrice) una teoria della società borghese incentrata sul nesso dialettico di pensiero e realtà, di teoria e prassi sociale. Sia la teoria sia il suo oggetto (la società borghese) sono pertanto concepiti come concreta totalità dialettica, che non accetta di essere disarticolata nelle sue singole parti: e queste parti sono la prassi sociale (“l’aspro regno delle lotte reali”) e la sovrastruttura ideologica data soprattutto dalla filosofia.

Costanzo Preve – Storia critica del marxismo

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Questo saggio riunisce in un discorso unitario tre dimensioni che vengono ordinariamente presentate in forma separata, e cioè un’interpretazione filosofica originale di Marx, una proposta di periodizzazione della storia del marxismo da Engels a oggi, ed infine una critica storica e filosofica del paradigma utilitarista in filosofia e nelle scienze sociali. L’interpretazione filosofica originale di Marx riprende, sistematizza ed approfondisce la formulazione già esposta in un’opera precedente e complementare a questa (cfr. Marx inattuale, Bollati Boringhieri, Torino 2004). La filosofia di Marx presentata come una forma di idealismo naturalistico, storico e dialettico, mentre la sua critica dell’economia politica è distinta da ogni variante di economie politica di “sinistra”.

Paul Mattick, Cristoph Deutschmann, Volkhard Brandes – Crisi e teorie della crisi

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L’integrazione sempre più stretta dell’economia mondiale, la nascita di giganteschi complessi internazionali e i sintomi di crisi dello sviluppo economico odierno, che decretano in modo sempre più chiaro la fine della prosperità post-bellica (inflazione, inasprimento della concorrenza, formazioni monopolistiche, stagnazione) rendono necessario un rinnovato e approfondito dibattito sulla crisi e sulle teorie della crisi. Nel saggio centrale di questo volume Paul Mattick, dopo aver esposto e criticato le teorie della crisi avanzate dalla scienza economica borghese (fino a Keynes), la teoria di Marx e dei suoi successori (soprattutto Rosa Luxemburg, Hilferding, Grossmann, Mandel), passa a sviluppare una teoria dell’effettivo statuto di crisi nella cosiddetta « economia mista » dei paesi capitalistici.

Paul Mattick – Critica dei neomarxisti

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Nei saggi su Gillman, Baran, Sweezy, Marcuse, Mandel e altri, raccolti in questo volume, Mattick prende in esame diverse teorie, avanzate non solo in campo marxista, che rispondono tutte al manifesto obiettivo di « aggiornare » la lettura marxiana della società contemporanea. Nell’affrontare la loro discussione, l’autore sottolinea l’importanza di porre la teoria dèi valore e del* l’accumulazione al centro di qualsiasi analisi della società capitalistica. Risulta così pienamente fondata l’ottica singolare attraverso la quale Mattick critica i neomarxisti difendendo una posizione scientifica « ortodossa » in una prospettiva politica « di sinistra ». Solo così la connessione strettissima tra la « critica dell’economia » e la « critica della politica » può rivelarsi parte integrante di quel progetto di ristrutturazione sociale che è pur sempre il grande compito storico del proletariato.

Cesare Cases – Su Lukács. Vicende di un’interpretazione

coverGyörgy Lukács (1885-1971) resta a cento anni dalla nascita uno dei pensatori più importanti e discussi del Novecento. Oggi molti privilegiano i geniali scritti giovanili che fino alla Teoria del romanzo (1920) incarnano esemplarmente una ricerca estetica che si innesta sulla reviviscenza dell’anticapitalismo romantico nei primi decenni del secolo. Altri preferirà la lucida costruzione della teoria rivoluzionaria in Storia e coscienza di classe (1923). Minor risonanza trova forse la fase del pensiero lukácsiano che è pure stata la più lunga, operosa e a suo tempo efficace: quella del Lukács maturo, teorico di un marxismo che accetta l’eredità culturale borghese e la politica del fronte popolare, vicino al comunismo ufficiale del periodo staliniano anche se spesso in conflitto con esso. E di questo Lukács che Cesare Cases si fece il portavoce in Italia negli anni ’50, dopo essersi brevemente entusiasmato per il radicalismo di Storia e coscienza di classe. Gli pareva che la sua fondazione teorica del realismo potesse servire meglio del marxismo nostrano a ispirare la critica letteraria comunista. Ma la crisi dei partiti comunisti gli apri gli occhi anche sui limiti del pensiero del maestro e della sua versione del marxismo. Questa scelta dei suoi scritti su Lukács nell’arco di tre decenni e della sua corrispondenza con lui fornisce quindi un mosso ritratto umano e ideologico del pensatore ungherese attraverso la parabola di un suo ammiratore.