Maryanne Wolf – Proust e il calamaro. Storia e scienza del cervello che legge

coverNon siamo nati per leggere, ma siamo dotati di un cervello straordinariamente plastico. Così apprendiamo dalla storia e dalla scienza del cervello che legge, raccontate da Maryanne Wolf in questo saggio, dove si intrecciano riferimenti a discipline diverse quali neuroscienza, linguistica, psicologia, storia e pedagogia. La lettura, mostra la Wolf, non è un’attitudine naturale dell’uomo, ma una sua invenzione, forse la più geniale, che risale a 6000 anni fa in Mesopotamia, con la scrittura cuneiforme dei Sumeri. Ottimo esempio di architettura aperta, per imparare a leggere, il cervello umano ha dovuto, e ancora oggi ogni volta deve daccapo, creare sofisticati collegamenti tra strutture e circuiti neuronali in origine preposti ad altri più basilari processi, come la vista e la lingua parlata. Ma oggi, con l’avvento della cultura digitale e il suo privilegiare l’immagine rispetto alla scrittura, ci troviamo, come 6000 anni fa, nel mezzo di una transizione di portata epocale, un cambiamento di paradigma che sta riorganizzando secondo nuovi parametri il cervello delle nuove generazioni, i nativi digitali. Questo passaggio di civiltà fa sorgere domande inedite: quali perdite e guadagni riserva il domani ai tanti giovani che hanno in larga misura sostituito al libro la cultura di internet? La rapida presentazione di un contenuto informativo digitale può pregiudicare il decantarsi di un sapere più profondo, che necessita di tempi più lunghi?

Consiglio ispirato da jgcarb.

Ernst Robert Curtius – Marcel Proust [Epub – Mobi]

Cover curtius«Nei suoi libri ho potuto ammirare il potere intellettuale dello scrittore di genio». Così scriveva a Marcel Proust, nell’aprile del 1922, Ernst Robert Curtius. Il suo primo articolo sull’autore della Recherche era apparso a febbraio su «Der neue Merkur» e nel settembre dello stesso anno, poco prima di morire, Proust avrebbe testimoniato a Curtius la sua riconoscenza e la sua stima mandandogli personalmente una copia di Sodome et Gomorrhe. Con questo nuovo saggio, apparso nel 1925 come parte di Französischer Geist im neuen Europa e riproposto qui al lettore italiano nella traduzione di Lea Ritter Santini, Curtius si confermava non solo un interprete sensibile del capolavoro proustiano, ma anche un intellettuale capace di opporre lo studio della nuova letteratura europea ai pregiudizi dell’accademia e del nazionalismo montante.

Grazie a Lidia per la release.