Archivi tag: Lenin
Victor Serge – Da Lenin a Stalin
AA. VV. – Lenin e il Novecento
L’imperialismo rappresenta per Lenin la completa negazione della democrazia al livello dei rapporti internazionali: le «cosiddette nazioni civili d’Europa» opprimono «le nazioni meno civili e più desiderose di democrazia dell’Asia» cui disconoscono il diritto all’autodeterminazione e al self-government, negando nella pratica quei principi che pure non si stancano di sbandierare come proprio titolo di gloria e di legittimità imperiale. In tale quadro, bisogna collocare la denuncia cui procede Lenin della vena razzistica più o meno esplicita che attraversa in profondità la storia del colonialismo e dell’imperialismo: essi si fondano sullo sfruttamento e «asservimento di centinaia di milioni di lavoratori dell’Asia, delle colonie in generale e dei piccoli paesi» ad opera di «poche nazioni elette»; i dirigenti della borghesia liberale cercano in ogni modo di ostacolare «l’emancipazione economica e quindi anche politica delle pelli rosse e nere»; d’altro canto, gli immigrati «provenienti da paesi più. arretrati» sono vittime di discriminazione salariale sui luoghi di lavoro dei paesi capitalisti. Questa carica razzistica esplode con particolare chiarezza e virulenza in occasione di guerre condotte contro popoli che, dal punto di vista delle potenze coloniali e imperiali, «non meritano nemmeno l’appellativo di popoli (sono forse popoli gli asiatici e gli africani?)».
AA.VV. – Lenin 2.0. La verità è di parte
Moshe Lewin – L’ultima battaglia di Lenin
La paralisi colpisce Lenin per la prima volta il 25 maggio 1922. Da allora sino al giorno della morte egli combatte la sua ultima battaglia, rivolta contro la degenerazione burocratica dello Stato sovietico. Dall’affare georgiano al «testamento» all’alleanza con Trockij contro Stalin, Lewin dà la prima analisi di questa vicenda
Anton Pannekoek – Lenin filosofo. I fondamenti filosofici del leninismo
Slavoj Žižek – Lenin oggi: Ricordare, ripetere, rielaborare
A un secolo dalla rivoluzione d’ottobre, Slavoj Žižek ci parla di Lenin e soprattutto lo fa parlare attraverso i suoi scritti. Colui che è stato definito il filosofo più pericoloso dei nostri giorni si confronta con il più celebre rivoluzionario dello scorso secolo, proponendoci di rileggerlo: il ricordo, la ripetizione e la rielaborazione del pensiero di Lenin forniscono ancora oggi importanti suggerimenti per la critica e la lotta al capitalismo.
Per questo Žižek ha selezionato alcuni testi scritti dal leader bolscevico non alla presa del potere, avvenuta nell 1917, ma negli ultimi anni di vita: Lenin doveva far coesistere gli obiettivi rivoluzionari con il governo di un paese la cui popolazione era stremata dalla guerra e dalla fame, nonché distribuita su un territorio enorme, e confrontarsi con i limiti pratici delle teorie comuniste, traendo però dal rischio del fallimento sempre nuove spinte per l’immaginazione di percorsi di rivoluzione. Oggi, dunque – sostiene Žižek – l’importanza fondamentale di Lenin risiede proprio nella sua volontà di confrontarsi lucidamente con la realtà, anche quando si rivela scomoda per i nostri ideali, senza ricette prefissate, unendo spirito pragmatico e immaginazione. È proprio di fronte a uno stallo come quello in cui la sinistra internazionale e la politica globale si trovano oggi – questa è la grande lezione di Lenin – che i rivoluzionari cercano nuove vie.
Slavoj Žižek – Tredici volte Lenin. Per sovvertire il fallimento del presente
Luciano Gruppi – Il pensiero di Lenin
Questo libro non vuole essere una biografia di Lenin e, tanto meno, una storia di quei trent’anni che conobbero la sua azione rivoluzionaria. Vuole essere un tentativo di delineare, nei tratti essenziali, lo sviluppo del suo pensiero, in rapporto, si intende, a quelle situazioni e fatti storici al di fuori dei quali esso risulterebbe incomprensibile. Mi rendo conto che, a questo modo, la dimensione della sua personalità viene in una certa misura diminuita, poiché essa può risultare pienamente solo dall’ intreccio del pensiero e delibazione rivoluzionaria. Mi auguro, tuttavia, che il soffermarsi sul momento in cui il pensiero generalizza l’esperienza dell’azione possa riuscire utile.
Robert Linhart – Lenin i contadini e Taylor
Questo libro ricostruisce le posizioni teoriche e pratiche assunte da Lenin su due fra i maggiori problemi della Rivoluzione d’ottobre: la questione dei contadini che, affrontata nell’ottica della « instaurazione diretta del socialismo », avrebbe subito una svolta decisiva a partire dal 1921 con l’avvio della Nep; la questione del lavoro operaio che, a partire dal 1918, avrebbe assunto le modalità dei taylorismo, cioè della divisione e della organizzazione « scientifica » borghese. A partire da una rigorosa impostazione marxista, l’autore restituisce la complessità del pensiero e dell’azione di Lenin ponendoli continuamente in relazione sia con la formazione economico-sociale della Russia del tempo e la sua collocazione internazionale, sia con il compito immenso della organizzazione politica dei Soviet e dello Stato socialista. Ne scaturisce un quadro che, mentre rende giustizia a Lenin, colloca il processo storico della Rivoluzione russa in una dimensione dialettica più adatta a individuarne le difficoltà reali e a comprendere gli stessi esiti successivi alla morte del grande rivoluzionario.