«L’amicizia per Padre Brown data da molto tempo. Confesso che fui un po’ restìo ad avvicinarmi a lui, e per la veste e per la strana sua vocazione che lo spinge a fare, oltreché il prete cattolico, il poliziotto dilettante. Lo conoscevo di nome, ne avevo sentito parlare con entusiasmo da molti, ma mi tenevo alla larga, mai supponendo che sarebbe entrato anch’egli nella piccola cerchia degli amici che rimangono tali per tutta la vita. Fu l’avventura dei passi strani, compresa in questo volume, che ci fece stringere amicizia. La storia mi colpì tanto, quando l’udii per la prima volta, che andai poi raccontandola a destra e a sinistra, lieto di rendere gli altri partecipi del godimento che mi aveva procurato. Ricordo che Ada Negri era entusiasta di questa storia. Questo piccolo prete dalla faccia tonda e paffuta, dall’aria attonita e un po’ stolida, è il più simpatico e interessante uomo che io conosca. Pieno di teologia e filosofia, con una mente pronta e penetrante, e uno spirito meravigliosamente intuitivo, che gli dà modo di gareggiare in astuzia con i più abili poliziotti e delinquenti, egli ha tuttavia l’anima di un poeta e il cuore di un fanciullo. Sa che siamo tutti figli di Dio, e che basta affidarsi al Padre che è nei cieli, e vivere secondo il nostro cuore, in semplicità di vita e in purità di costumi, per conquistare lo stato di grazia, cioè la serenità, anche davanti alle cose più terribili di questo mondo. Se fosse vissuto ai tempi di san Francesco, Padre Brown sarebbe andato a convertire i lupi e a predicare agli uccelli; ma, nato e costretto a vivere nella moderna Babilonia inglese, egli è diventato poliziotto dilettante, non preoccupato di svelare i misteri più tenebrosi e complicati della criminalità moderna, o di assicurare alla Giustizia i colpevoli, ma ansioso di salvare delle anime, di ricondurle sul retto cammino. E con le anime, salva spesso anche i corpi, ché, quando può, sottrae i colpevoli al tribunale degli uomini, bastandogli l’averli fatti comparire, pentiti, davanti a quello di Dio».
– Gian Dàuli
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Gilbert Keith Chesterton – La saggezza di Padre Brown
A soli tre anni dalla pubblicazione di L’innocenza di Padre Brown, prima serie di storie che ruotano intorno al famoso prete, Chesterton ritornò a raccontarne le avventure in un libro che ne esalta la saggezza, la qualità che forse lo rappresenta meglio.
Di aspetto poco appariscente, ma dotato di un acume straordinario, Padre Brown è di nuovo all’opera in un appassionante lavoro di analisi e decifrazione di crimini ed enigmi in apparenza insolubili, rigoroso e lucido nell’osservazione e nelle deduzioni e nel contempo profondamente umano.
Personaggio molto amato anche in Italia (dalle sue avventure la Rai trasse un popolare sceneggiato negli anni ’60), questo curioso prete cattolico si rivela un segugio insuperabile grazie alla capacità di riconoscere e affrontare il male, per assicurare i colpevoli alla giustizia ma soprattutto per salvarne le anime. Uno di quei personaggi capaci di conquistare per sempre il cuore dei lettori, entrando, come dichiarò Gian Dàuli all’epoca della prima traduzione, «nella piccola cerchia degli amici che rimangono tali per tutta la vita».
Gilbert Keith Chesterton – Il segreto di Padre Brown
Il segreto di Padre Brown è la penultima raccolta di racconti gialli che ruotano attorno al celebre prete detective, forse il personaggio più riuscito e memorabile fra quelli creati da G. K. Chesterton. E di esse è la più intrigante – a giudizio di Dale Ahlquist, il presidente della Società chestertoniana americana –, oltre a contenere uno dei più bei racconti del mistero mai scritti: Il lutto del signore di Marne.
Dotato di un acume formidabile e di una profonda saggezza, Padre Brown trasforma ogni caso in un’avventura non soltanto investigativa, ma anche spirituale. Ne fa un’occasione per indagare l’animo umano e per metterne in evidenza vizi e virtù, fragilità e grandezze, oltre che per sviluppare argomenti cari a Chesterton e sempre attuali (dalle accuse rivolte al capitalismo spietato e disumano alla critica dello spiritismo e delle superstizioni, dalla denuncia dei falsi idoli del denaro e del successo all’attacco anche divertito alle convenzioni e ai pregiudizi). Grazie al suo intuito e al suo sguardo disincantato, Padre Brown riesce a identificarsi con assassini e vittime, a stanare il Male ovunque si trovi e anche a scorgere il Bene, sorretto sempre dalla serena fiducia in una giustizia ultraterrena e nella bontà infinita di quel «Dio che ha creato così misteriosamente tutte le cose». Come Chesterton, ci insegna a «camminare per le vie della vita, accettando il mondo come compagno di viaggio, senza ergersi mai a suo giudice».
Gilbert Keith Chesterton – Lo scandalo di Padre Brown
Lo scandalo di Padre Brown è l’ultima raccolta di racconti gialli che ruotano attorno alla celebre figura del prete detective, forse il personaggio più riuscito e memorabile fra quelli creati da G. K. Chesterton.
Dotato di un acume formidabile e di una profonda saggezza, Padre Brown trasforma ogni caso in un’avventura non soltanto investigativa, ma anche spirituale. Ne fa un’occasione per indagare l’animo umano e per metterne in evidenza vizi e virtù, fragilità e grandezze, oltre che per sviluppare argomenti cari a Chesterton e sempre attuali (dalle accuse rivolte al capitalismo spietato e disumano alla critica dello spiritismo e delle superstizioni, dalla denuncia dei falsi idoli del denaro e del successo all’attacco anche divertito alle convenzioni e ai pregiudizi).
Grazie al suo intuito e al suo sguardo disincantato, Padre Brown riesce a identificarsi con assassini e vittime, a stanare il Male ovunque si trovi e anche a scorgere il Bene, sorretto sempre dalla serena fiducia in una giustizia ultraterrena e nella bontà infinita di quel «Dio che ha creato così misteriosamente tutte le cose». Come Chesterton, ci insegna a «camminare per le vie della vita, accettando il mondo come compagno di viaggio, senza ergersi mai a suo giudice».