Remo Bodei – La filosofia nel novecento(e oltre)

La filosofia nel Novecento

Questo libro, totalmente aggiornato e rivisto dall’Autore, offre gli strumenti per delineare la mappa dei percorsi in cui la filosofia del Novecento (e del nuovo millennio) incrocia gli altri saperi. Cogliendo le idee in movimento, risultano maggiormente visibili, nella loro specificità, gli snodi che articolano il discorso filosofico. Vengono consapevolmente abbandonati i due modelli espositivi più diffusi: quello della storia lineare e quello della descrizione di sistemi miniaturizzati e isolati. A questi si preferisce la rappresentazione di scene teoriche compatte, scandite per quadri concettuali, in cui i protagonisti intrecciano i loro argomenti nello sforzo di chiarire problemi che sono anche nostri.

Remo Bodei – La vita delle cose

La vita delle cose

Bodei segue la distinzione tra oggetti e cose, dove le cose sono ciò verso cui si ha un investimento affettivo, mentre gli oggetti sono semplicemente ciò che si contrappone ai soggetti. Le nature morte, cui Bodei dedica alcune tra le pagine più belle di questo libro, sono la massima espressione della caducità, perché gli oggetti trionfano sulla morte, i soggetti no, a meno che si facciano imbalsamare diventando oggetti resistenti. Maurizio Ferraris, “Il Sole 24 Ore” Questo volume ha qualcosa di eccezionale e sorprendente, anche se parte da un’osservazione che tutti in un certo momento della vita abbiamo fatto: gli oggetti vivono dentro di noi ma hanno anche una loro vita indipendentemente da noi. Bodei tocca e scioglie una serie di nodi che spesso impigliano la nostra mente e i nostri pensieri. Eugenio Scalfari, “L’espresso” Semplici cose. Oggetti nudi, ancora nuovi o già logori, intatti o consumati, comunque destinati all’insignificanza e alla distruzione. È questo il destino delle cose? O esiste un altro sguardo su di esse, capace in qualche modo di riscattarle dal loro ruolo anonimo e inerte? È questa la domanda, intensa e originale, che pone Remo Bodei in questo libro. Roberto Esposito, “la Repubblica”

Remo Bodei – Generazioni. Età della vita, età delle cose

Generazioni

«Ciascuno di noi – vale la pena ricordarlo – è il risultato di una ininterrotta sequenza di viventi.» Ogni generazione condivide il destino del proprio tempo, recupera il passato e si proietta nel futuro. La morte implica la trasmissione dei beni materiali da una generazione all’altra, ma quanto si riceve in eredità non sono soltanto cose: un intero mondo di simboli e principi si perpetua e si trasforma in questo passaggio secondo la prevalente logica del dono e della restituzione. Se in una delle canoniche divisioni della vita umana – quella tripartita in giovinezza, maturità e vecchiaia – la preferenza era data alla maturità, simbolo di pienezza e culmine dello sviluppo dell’individuo, oggi la gioventù e la vecchiaia si dilatano e la maturità si restringe. I giovani tendono a rimanere più a lungo a casa, i vecchi cercano una seconda giovinezza e restano spesso produttivi dopo il pensionamento. Anche per effetto della crisi del welfare state muta pertanto la trama dell’esistenza individuale e dei rapporti di solidarietà tra le diverse età della vita. Si indeboliscono, in particolare, i legami sociali e la fiducia tra le generazioni. Si potrà introdurre tra loro un nuovo, più equo e lungimirante patto? Quali saranno le modalità di restituzione di risorse materiali e immateriali – cose, sicurezza, affetti, autonomia – alle giovani generazioni?

Emanuele Severino – Dike

Dike

Il significato più profondo della parola dike, usualmente tradotta con “giustizia”, compare per la prima volta in una testimonianza fondamentale del pensiero filosofico: il frammento di Anassimandro. Si può dire che l’avvento della filosofia coincida con l’avvento di tale significato. Dike indica l’incondizionata stabilità del sapere. E richiede la stabilità incondizionata dell’essere. In questa sua nuova opera, Severino si volge verso le radici di quel significato, spingendosi oltre rispetto ai suoi scritti precedenti. Dike rappresenta infatti un’altra via accanto a quella indicata fin dall’inizio dal filosofo per raggiungere il medesimo approdo: l’eternità di ogni essente.

Rosa Hartmut – Accelerazione e alienazione. Per una teoria critica del tempo nella tarda modernità

Accelerazione e alienazione

Questo libro esamina le cause e gli effetti dei processi di accelerazione della nostra epoca individuandone tre aspetti, tecnico, sociale e individuale. Secondo Rosa l’insieme di tali processi porta a gravi forme di patologia sociale legate al rapporto con il tempo e lo spazio, le cose e le azioni, la percezione di sé e degli altri. Subendo la pressione di un ritmo inesorabile, ognuno di noi affronta il mondo senza essere in grado di contenere quella coazione impersonale alla velocità e alla competizione che non è separabile da disagio e insoddisfazione. L’accelerazione è diventata insomma una «potenza» che domina in modo totalitario la società moderna. Essa divora i nostri «sogni, obiettivi, desideri e progetti di vita» stritolandoli entro gli ingranaggi del suo inarrestabile movimento. Cosa possiamo fare per riappropriarci di momenti di esperienza umana non alienata, di «buona vita» conforme alle nostre aspirazioni e desideri piú veri?

Axel Honneth – Capitalismo e riconoscimento

Capitalismo e riconoscimento

‘Capitalismo e riconoscimento presenta, in cinque saggi per la prima volta raccolti insieme e tradotti in italiano, una densa e pregnante analisi di taluni cruciali processi socio-strutturali, morali e normativi delle società capitalistiche contemporanee dalla prospettiva delle dinamiche del reciproco riconoscimento e del disrispetto concernenti la sfera del lavoro. Particolare attenzione è dedicata ai paradossali rovesciamenti delle istanze di autorealizzazione, autonomia e responsabilità personale registratisi negli ultimi decenni nel quadro di un mercato del lavoro sempre più deregolato. Axel Honneth, tra i più autorevoli esponenti della teoria critica della società contemporanea, è ordinario di filosofia sociale presso la Goethe Università di Francoforte sul Meno ove dirige anche il rinomato ‘Institut für Sozialforschung’. Tra le sue opere tradotte in italiano: ‘Critica del potere’ (2002), ‘Lotta per il riconoscimento’ (2002), ‘Il dolore dell’indeterminato’ (2003), ‘Redistribuzione o riconoscimento?’ (con Nancy Fraser, 2007), ‘Reificazione’ (2007).

Peter Singer – Liberazione animale

Liberazione animale. Il manifesto di un movimento diffuso in tutto il mondo

Fin dalla sua pubblicazione nel 1975, questo libro di Peter Singer è diventato il testo di riferimento per il movimento animalista. Ha rivelato a milioni di persone le atroci sofferenze che le industrie alimentari e cosmetiche impongono agli animali. Ha convinto intere generazioni che porre fine allo sfruttamento delle altre specie e sperimentare nuovi sistemi di produzione alimentare sia una necessità improrogabile, anche per la sopravvivenza dell’uomo e dell’ambiente. “Liberazione animale”, ormai un classico dell’etica applicata, è un appello a estendere al nostro rapporto con le altre specie i principi di decenza, equità e giustizia: una lettura tanto per i sostenitori dell’animalismo quanto per gli scettici.

Consiglio a cura di giobergator.