Stefano Petrucciani (a cura di) – Storia del marxismo II. Comunismi e teorie critiche nel secondo Novecento

Storia del marxismo Vol. 2

Vastissima è stata l’influenza di Marx sul pensiero e sulla cultura contemporanei. In questo volume un gruppo di studiosi ricostruisce i passaggi essenziali della storia del marxismo a partire dalla sua codificazione da parte di Friedrich Engels. Ne emerge un quadro molto differenziato sul piano storico, geografico e dottrinale: dalla ripresa del marxismo filosofico in Occidente alla diffusione del marxismo in Asia e negli altri continenti; dagli intrecci del marxismo con la cultura europea del secondo dopoguerra fino alla crisi che precede il fatidico ’89.

Stefano Petrucciani (a cura di) – Storia del marxismo III. Economia, politica, cultura: Marx oggi

Storia del marxismo Vol. 3

Obiettivo dei tre volumi della “Storia del marxismo” è tracciare una mappa delle molte avventure di pensiero che, a partire dal 1883, anno della morte di Marx, si sono dipanate prendendo le mosse dalla sua eredità. Ripercorrere quasi un secolo e mezzo di storia intellettuale, come i tre volumi cercano di fare, può essere utile anche per contestualizzare ciò che di nuovo si viene scoprendo, attorno alle questioni marxiane, nella ripresa di studi su Marx alla quale assistiamo da qualche anno. La lezione di Marx è ancora oggi imprescindibile in molti ambiti delle scienze dell’uomo e della società. Il volume ne illustra gli aspetti di maggiore fecondità, seguendone le tracce nell’economia e nella teoria della crisi, nel pensiero politico, nell’estetica e nell’antropologia, nelle analisi della globalizzazione e nella teoria del sistema-mondo, nel femminismo e negli studi postcoloniali.

Karl Korsch – Marxismo e filosofia

Marxismo e filosofia

Karl Korsh è stato il maestro di marxismo di Brecht, che ne fu profodondamente influenzato, e fu un punto di riferimento e di confronto per Benjamin e Lukàcs. Al cuore di “Marxismo e filosofia” sta il recupero del pensiero di Hegel in una prospettiva strettamente marxiana e la ripresa del concetto di totalità. Tanto Hegel quanto Marx hanno voluto costruire (il primo nell’età della borghesia rivoluzionaria, il secondo ai tempi della borghesia conservatrice) una teoria della società borghese incentrata sul nesso dialettico di pensiero e realtà, di teoria e prassi sociale. Sia la teoria sia il suo oggetto (la società borghese) sono pertanto concepiti come concreta totalità dialettica, che non accetta di essere disarticolata nelle sue singole parti: e queste parti sono la prassi sociale (“l’aspro regno delle lotte reali”) e la sovrastruttura ideologica data soprattutto dalla filosofia.

Shlomo Avineri – Il pensiero politico e sociale di Marx

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La pubblicazione degli scritti giovanili di Marx se da una parte ha rivelato alla tradizionale letteratura marxista la ricchezza della speculazione filosofica del « giovane » Marx, dall’altra ha segnato il sorgere di un equivoco sulla presunta « frattura » tra il « giovane » Marx (pensatore fondamentalmente umanista) e il Marx « maturo » (rigidamente materialista e determinista). Avineri contesta l’esistenza di tale frattura e fonda la sua affermazione su un’analisi approfondita dell’opera marxiana, che egli considera come un tutto unico, mentre osserva una netta distinzione tra gli scritti di Marx e quelli di Engels. Nel suo studio l’autore si propone di esaminare i vari aspetti del pensiero politico e sociale di Marx in relazione alle loro origini intellettuali. Mettendo in luce sia il debito di Marx verso il sistema hegeliano, sia la sua opposizione ad esso, Avineri sostiene che l’eredità hegeliana ha formato la visione della società futura di Marx e la sua concezione del proletariato come « classe universale ». Ed è proprio questa eredità, conclude l’autore, che lascia presagire i problemi cui si troveranno di fronte i teorici marxisti.

Costanzo Preve – Storia critica del marxismo

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Questo saggio riunisce in un discorso unitario tre dimensioni che vengono ordinariamente presentate in forma separata, e cioè un’interpretazione filosofica originale di Marx, una proposta di periodizzazione della storia del marxismo da Engels a oggi, ed infine una critica storica e filosofica del paradigma utilitarista in filosofia e nelle scienze sociali. L’interpretazione filosofica originale di Marx riprende, sistematizza ed approfondisce la formulazione già esposta in un’opera precedente e complementare a questa (cfr. Marx inattuale, Bollati Boringhieri, Torino 2004). La filosofia di Marx presentata come una forma di idealismo naturalistico, storico e dialettico, mentre la sua critica dell’economia politica è distinta da ogni variante di economie politica di “sinistra”.

Autori vari – Aspettando la rivoluzione

Aspettando la rivoluzione

Il cambiamento radicale della società è stato il sogno di molti intellettuali e filosofi. In questo libro, i grandi Maître à penser dell’intellighenzia francese – Deleuze, Foucault, Marcuse… – vengono interrogati, in una serie di interviste serrate, sul tema della rivoluzione. Il risultato è un percorso nell’immaginario dell’eresia marxista che può insegnarci ad allenare il nostro spirito critico e ad acuire lo sguardo sulla società contemporanea.

Palmiro Togliatti – La politica nel pensiero e nell’azione

La politica nel pensiero e nell'azione

Nel corso della sua vita Togliatti coniugò l’attività di dirigente di partito con un’intensa riflessione sulla politica e sulla storia del Novecento, sulla cultura e la filosofia italiana e europea. Il volume raccoglie un’ampia scelta degli scritti e dei discorsi di preminente valore culturale dal 1917 al 1964: dagli esordi giornalistici negli anni della Grande guerra al celebre Memoriale di Jalta. L’antologia – la più ampia pubblicata in un unico volume – è costituita da sei sezioni tematiche ordinate cronologicamente e dedicate alla storia d’Italia, al fascismo in Italia e in Europa, alla democrazia repubblicana, al comunismo internazionale, all’eredità di Gramsci, alle polemiche culturali. A cura di Michele Ciliberto e Giuseppe Vacca

Slavoj Žižek – Come leggere Lacan. Guida perversa al vivere contemporaneo

Come leggere Lacan

La psicoanalisi è morta? Se spesso in questo inizio di XXI secolo la domanda è stata più che altro retorica e la risposta inequivocabilmente affermativa, Slavoj Zizek in questa sua breve e incisiva introduzione al pensiero di Lacan, si lancia arditamente controcorrente: non solo la psicoanalisi è in ottima salute, ma, anzi, solo ora, in questa nostra società che spinge al godimento a tutti i costi, le intuizioni freudiane si rivelano in tutta la loro lungimiranza e lucida esattezza. Zizek parte proprio dal lacaniano “ritorno a Freud”, un ritorno sostanziale, per illustrare il pensiero dello psicoanalista francese. Così, se con Lacan la psicoanalisi è fondamentalmente un processo di lettura, Zizek in ciascun capitolo utilizza un passo dell’opera del maestro come strumento esegetico, chiave di lettura di altri testi filosofici o letterari, di fenomeni della contemporaneità, di manifestazioni della cultura pop: dalla politica estera americana all’ultimo Kubrick, da Shakespeare a Nietzsche, da 21 grammi ad Alien. Perché la psicoanalisi rimane, prima di qualsiasi applicazione clinica, uno strumento formidabile per mettere l’individuo a confronto con la dimensione più radicale dell’esistenza umana.

Mario Tronti – Dello spirito libero

Dello spirito libero

Si dice che le categorie del Novecento non siano in grado di capire il presente. Falso. Solo il Novecento ci fa capire il dopo; solo chi lo ha attraversato e sofferto, tutto intero, può interpretare il presente con strumenti affilati. Mario Tronti, che il xx secolo l’ha vissuto da protagonista intellettuale – da marxista eretico – e ne è uscito sconfitto, non ha rinunciato all’esigenza, e al dovere, di capire. Oggi la libertà di pensiero è garantita, ma non è concesso un pensiero di libertà: il capitale ha conquistato tutto il mondo, e così è arrivato a conquistare anche tutto l’uomo. Non solo trattato di filosofia politica, Dello spirito libero è anche e soprattutto un capolavoro di resistenza: un’opera composta di frammenti, perché «non si può ormai pensare e scrivere che per frammenti, essendo esploso il mondo di ieri in mille pezzi». Un libro matto e disperatissimo, profondamente autentico. Scegliendo il procedimento analogico e lo stile metaforico, senza mai cedere all’autobiografia o alla confessione, Tronti richiama e contempla tragicamente i grandi temi della storia e dell’uomo: il Moderno occupato dal capitalismo e la concezione borghese della vita, la Rivoluzione d’ottobre e l’errore del socialismo subìto, il crollo del comunismo e la fine della storia; la memoria, le classi, il feticcio della merce, la critica della democrazia, l’autonomia della politica. Nelle riflessioni su libertà, destino e profezia risuonano le parole di Marx, Tocqueville, Smith; Montaigne, Hegel, Nietzsche; Musil, Kafka, Benjamin. Ma anche san Paolo, i vangeli, la Bhagavadgita : essere dentro il proprio tempo senza appartenere al proprio tempo è possibile solo riscoprendo la dimensione spirituale del vivere, nella convinzione che contrapporre due orizzonti grandemente umani come cristianesimo e comunismo è stata una sciagura per la modernità.

Martin Heidegger – Quaderni neri 1931-1938 (Riflessioni II-VI)

Quaderni neri 1931-1938. Riflessioni II-VI

I “Quaderni neri” presentano una forma che, secondo le sue caratteristiche, risulta oltremodo singolare non solo per Heidegger, bensì in generale per la filosofia del XX secolo. Tra i generi testuali di cui solitamente si fa uso i Quaderni sarebbero anzitutto da paragonare a quello del “diario filosofico”. In essi gli eventi del tempo vengono sottoposti a considerazioni critiche e messi continuamente in relazione con la “storia dell’Essere”. Il presente testo è il primo dei tre volumi in cui saranno pubblicate le Riflessioni. Il primo quaderno di questo volume incomincia nell’autunno del 1931, l’ultimo, con le Riflessioni VI, si conclude nel giugno del 1938. Le Riflessioni non corrispondono ad “aforismi” da intendersi come “massime di saggezza”. Ciò che è “decisivo non è”, “che cosa si rappresenti e che cosa venga riunito a formare una costruzione rappresentativa”, “bensì solo come si ponga la domanda e assolutamente il fatto che si domandi dell’essere”. Dal “tentativo” di Heidegger di riconoscere la “storia dell’Essere” nei suoi segni quotidiani nasce un manoscritto che, dall’inizio degli anni trenta fino all’inizio degli anni settanta, interpreta anche i due decenni più oscuri della storia tedesca e l’eco che ne seguì.