Oggi nessun occidentale si aspetta qualcosa di decisivo dalla storia e dalla politica, i grandi avvenimenti sono vissuti come astrazioni, meccanismi o spettacoli e tutto quello che interessa, a cominciare dai conflitti fra legami e piacere, si gioca nel tempo presente e nello spazio del privato. Negli ultimi cinquant’anni la vita psichica delle masse occidentali ha subìto una metamorfosi molto profonda; tutti noi ne siamo stati trasformati e travolti. Oggi le categorie con cui di solito si giudica il presente, con cui si prende una posizione etico-politica sui problemi del nostro tempo, danno l’impressione di non cogliere la realtà, o perché si riferiscono a un futuro che, non rimandando più a un progetto politico, costituisce solo la proiezione di un desiderio, o perché si riferiscono a un passato che non tornerà. Quali sono i tratti più vistosi della metamorfosi? Che cosa è accaduto?
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Peter Sloterdijk – Il mondo dentro il capitale
Presentato dallo stesso autore come un compendio del progetto “Sfere”, questo libro riprende il motivo di una grande narrazione, filosoficamente ispirata, della globalizzazione. Il punto essenziale è dato dall’attenzione, inconsueta per la filosofia della Vecchia Europa, alla dimensione spaziale, di cui si ricostruisce, grazie a un’ambiziosa e originale periodizzazione della storia del mondo, la morfologia genetica. Ciò che oggi si festeggia o si condanna come globalizzazione, dlice Sloterdijk, non è altro che l’ultima fase di un processo iniziato con la razionalizzazione della struttura del mondo a opera dei cosmologi antichi che raccoglievano nella totalità compiuta di una sfera la moltitudine degli enti. Tale processo ha conosciuto uno sviluppo ulteriore grazie alle prime circumnavigazioni globali di marinai e avventurieri europei, con le quali inizia la globalizzazione terrestre di cui l’attuale assetto del sistema mondo rappresenta la tappa conclusiva. Si apre ora una terza fase, la globalizzazione elettronica, che inizia con l’installazione di un’atmosfera elettronica e di un ambiente satellitare nell’orbita della Terra. Il Crystal Palace dell’esposizione mondiale di Londra del 1851 viene eletto da Sloterdijk come metafora guida per descrivere lo spazio tipico della costruzione di questo processo a tre fasi. Rappresenta il carattere esclusivo della globalizzazione, in grado di affiancare al comfort della serra globale confini invisibili ma insormontabili dall’esterno. Lo spazio interno del capitale globale si presenta così oggi come uno spazio di esclusione senza precedenti.
Peter Sloterdijk – Caratteri filosofici. Da Platone a Foucault
Un grande pensatore contemporaneo si confronta con i maestri che hanno scandito la riflessione teoretica offrendo uno sguardo d’autore sulla storia della filosofia, da Platone a Foucault passando per Aristotele, Agostino, Descartes, Kant, Hegel, Kierkegaard, Marx, Nietzsche, Husserl, Wittgenstein, Sartre. Con ritmo agile e grande efficacia, Peter Sloterdijk dipinge alcuni fra i più incisivi “caratteri filosofici” dall’antichità al XX secolo, fornendo una prospettiva inedita sui massimi pensatori d’Occidente. Come succulenti “spuntini”, i suoi ritratti stuzzicano la nostra vocazione intellettuale e ci introducono ai più raffinati piatti filosofici…
Hervè Clerc – Le cose come sono. Una iniziazione al buddhismo comune
Questo è un libro che l’autore non poteva non scrivere, e che si è portato dentro per quattro decenni. Perché fu più di quarant’anni fa che, reduce dai fervori e dai clamori del maggio ’68, Hervé Clerc ebbe «un’esperienza incommensurabile rispetto a tutte quelle che avrebbe poi fatto nella sua vita e, ovviamente, a quelle fatte in precedenza»: scoprì il buddhismo nella sua essenza – nudo, immobile, vuoto. Allora non sapeva che cosa fosse. Oggi, riprendendo il filo della propria biografia, riesce a renderci partecipi di un insegnamento plurimillenario, e nella forma più semplice e spoglia possibile, scardinando cliché, tic accademici, gerghi, mode. Il tutto in un parlato ricco e saporoso, che invoglia alla lettura.
Paul Ricoeur – Leggere la città
La città è il luogo delle possibilità, dell’incontro del nuovo con l’antico, dell’agire comune, ma anche del pericolo, del degrado e dello smarrimento. Affrontando a più riprese l’argomento nel corso delle sue ricerche, Paul Ricoeur istituisce un denso e proficuo parallelismo tra racconto, architettura e urbanistica, e trova nell’analisi della città contemporanea un ampio campo di riflessione fondato sulla dimensione narrativa dell’architettura e su quella temporale dello spazio architettonico. L’atto dello scrivere e quello del costruire tendono a ordinare ciò che nella vita si presenta come confuso, dandogli intelligibilità e significato. Entrambi devono anche rispondere a una necessità di protezione che comporta un’ineludibile responsabilità nei confronti della fragilità dell’umano. Come scrive Heidegger, infatti, l’uomo non abita perché costruisce, ma costruisce perché abita, così se il costruire rimanda all’abitare, l’abitare interpreta e discute il costruire, lo confronta con le proprie aspettative, a volte lo accusa. E la qualità del nostro essere nel mondo dipende in larga parte dalla comprensione e dal procedere di questa dinamica. “Leggere la città” raccoglie gli interventi di Paul Ricoeur sull’argomento, preceduti da un’ampia introduzione di Franco Riva, che li colloca all’interno del pensiero dell’autore e del dibattito filosofico in cui nacquero, e ne suggerisce le possibili linee di sviluppo.
Franco Cassano – Il pensiero meridiano
Un libro sul Sud in forte controtendenza. Scritto con una prosa tersa e molto partecipe, le sue tesi disegnano un crocevia dove si incontrano sociologia, lirica e progetto politico. Corrado Augias, “Il Venerdì di Repubblica” Un testo ‘cult’. Ida Dominijanni, “il manifesto” Occorre restituire al Sud l’antica dignità di soggetto del pensiero, interrompere una lunga sequenza in cui esso è stato pensato solo da altri. Il pensiero meridiano è, innanzitutto, riformulazione dell’immagine che il Sud ha di sé: non più periferia degradata dell”impero’, ma nuovo centro di un’identità ricca e molteplice, autenticamente mediterranea.
Martha C. Nussbaum – La fragilità del bene
A dispetto delle dimensioni, questo saggio, il primo scritto da Martha Nussbaum e il primo a essere stato tradotto in italiano nel 1996, rimane uno dei suoi titoli più richiesti e apprezzati. Contributo tra i più affascinanti apparsi nel campo degli studi classici, il volume va in realtà oltre i confini dell’antichistica, per inserirsi nell’odierno dibattito sull’azione etica e politica. I greci furono consapevoli del fatto che i valori e gli ideali che l’uomo si dà devono venire a patti con la «fortuna», ossia con ciò che non è nostro, che non abbiamo deciso noi. È a questa commistione fra virtù e fortuna che guarda Nussbaum rileggendo la tradizione tragica e filosofica. Sulla scia di Aristotele, l’autrice suggerisce che ciò che rischia di contaminare la purezza della virtù e della ragione – impulsi inconsci, passioni incontrollabili – è anche ciò che costituisce la specificità della sfera umana: l’importante è limitare i rischi e arginare il potere della fortuna.
Franco Trabattoni – Attualità di Platone
La filosofia di Platone costituisce un punto di riferimento primario per tutta la storia del pensiero occidentale, e il secolo appena trascorso non fa eccezione. Numerosi e importanti filosofi del Novecento non solo hanno sentito la necessità di confrontarsi con Platone, ma hanno anche concesso largo spazio al pensiero platonico e alla nozione di “platonismo” all’interno delle loro elaborazioni teoriche. Questo confronto, soprattutto nei contesti più influenzati dalla speculazione di Nietzsche, ha assunto assai spesso la forma della critica, del distacco e, a volte, anche della ripulsa. Lo scopo di questo libro consiste nel mostrare da un lato che questa ripulsa si basa per lo più su un’immagine di Platone e del platonismo forzata in senso dogmatico e quasi formulare, dall’altro che il pensiero di Platone, se correttamente inteso, non ha mai cessato di costituire l’orizzonte ultimo entro il quale possono e devono essere posti i problemi filosofici che ancora interessano l’uomo contemporaneo.
Luca Grecchi – Occidente. Radici, essenza, futuro
L’opera si configura come una interpretazione complessiva dell’Occidente. Contrariamente alla maggior parte delle analisi correnti, che identificano l’Occidente con il liberalismo e con la tecnica (per apprezzarlo o criticarlo), Grecchi cerca di comprenderne l’essenza scavando nelle sue radici greche, cristiane, latine, moderne, e nelle sue modalità socio-economiche incentrate, al contempo, sulla dimenticanza del bene comune e sulla ricerca del massimo arricchimento privato.
Stefano Petrucciani (a cura di) – Storia del marxismo. I. Socialdemocrazia, revisionismo, rivoluzione (1848-1945)
Vastissima è stata l’influenza di Marx sul pensiero e sulla cultura contemporanei. In questo volume un gruppo di studiosi ricostruisce i passaggi essenziali della storia del marxismo a partire dalla sua codificazione da parte di Friedrich Engels. Ne emerge un quadro molto differenziato sul piano storico, geografico e dottrinale: dalla ripresa del marxismo filosofico in Occidente alla diffusione del marxismo in Asia e negli altri continenti; dagli intrecci del marxismo con la cultura europea del secondo dopoguerra fino alla crisi che precede il fatidico ’89.