L’utopia non è solo un concetto letterario, come spesso erroneamente si pensa, bensì un carattere originario ed essenziale della specie umana: analizzandone per la prima volta la dimensione storica e antropologica, questo libro ci consente di capire che l’uomo non è solo sapiens, ma anche utopicus. L’utopia alimenta la speranza progettuale ed è una potente forza di mutamento sociale che, sia pure in forme diverse, è sempre presente nella storia umana.
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Cosimo Quarta – L’utopia di Platone. Il progetto politico di un grande filosofo
Il libro affronta, sotto una nuova luce, il progetto politico platonico da sempre frainteso. Mira a cogliere il messaggio utopico del grande filosofo, disvelandone i sensi più riposti e profondi: l’istanza della politica come scienza e attività eroica; la giustizia come virtù politica fondamentale; il nesso inscindibile tra società virtuosa e società felice; la comunanza dei beni come condizione per porsi al servizio del Bene; la comunanza di donne e figli intesa non come abolizione, ma come estensione della famiglia; l’uguaglianza tra i sessi. Temi, questi, che non hanno solo un interesse storiografico o astrattamente teoretico, ma anche e soprattutto pratico, in un mondo, come il nostro, dominato sovente dagli egoismi individuali e di gruppo, dalla politica intesa come improvvisazione e affarismo.
David Ross – Platone e la teoria delle idee
Nella sua esposizione fedele ed equilibrata della filosofia platonica, Ross dimostra come dietro l’essenza della teoria delle Idee si celi il riconoscimento di una classe di entità che si possono designare come “universali”, del tutto differenti dalle cose visibili e tangibili che ci circondano nella vita quotidiana. Ross inoltre ipotizza che la differenza oggettiva tra universali e particolari per il filosofo greco coincidesse con quella soggettiva tra scienza e percezione sensoriale. I sensi ci presentano un universo di eventi particolari, confusi, intrecciati, all’interno dei quali solo la matematica è in grado di riconoscere quegli elementi incontaminati che sono le Idee: proprio per questo Platone finisce per ridurre queste ultime a pochi numeri ideali, destinati a divenire gli elementi simbolici (si pensi alla civiltà medievale) di una concezione filosofica del mondo.
Franco Catenaro – Il pensiero politico in Platone. La vita politica come scelta morale
La rilettura del Platone politico, alla luce dei testi sull’argomento pubblicati fino ad oggi e del dibattito recentissimo tra gli studiosi, costituisce l’oggetto della ricerca che Franco Catenaro compie in questo volume, arricchito dalla prefazione di Mario Vegetti, una delle voci più autorevoli tra gli studiosi del pensiero antico. Un libro straordinariamente attuale, soprattutto alla luce della crisi odierna della politica, che aiuta a riscoprire la purezza e il fascino del messaggio di uno dei più grandi pensatori di tutti i tempi. Il coordinamento editoriale del volume è a cura di Nicola Catenaro. “Questo lavoro presenta un pregio che spesso è assente nelle opere specialistiche: la partecipazione intelligente e appassionata a quella che l’autore riconosce come la tesi centrale di Platone, cioè l’esigenza di un’ispirazione morale dell’azione politica, e di una proiezione politica dei valori morali” (Mario Vegetti).
Nicola Reggiani – La giustizia cosmica. Le riforme di Solone fra polis e kosmos
Il volume ricostruisce il background culturale e gli aspetti peculiari dell’idea di Giustizia espressa dal legislatore ateniese Solone, attraverso le testimonianze sui suoi scritti e sulle sue riforme. Partendo da un’estesa analisi della storia politica, economica e sociale dell’Atene arcaica che offre anche nuovi spunti interpretativi su alcuni problemi, l’attenzione si focalizza sulla ricostruzione del pensiero politico soloniano, nei suoi molteplici aspetti e specialmente mettendo in luce ben precise corrispondenze con le teorizzazioni filosofico-religiose (segnatamente di àmbito cosmogonico/cosmologico) precedenti e coeve. Se ne conclude che la definizione soloniana della Giustizia, attorno alla quale ruota l’intera sua impalcatura legislativa, ha una decisa valenza cosmica, nello stabilire, quale misura distributiva delle realtà umane in rapporto con l’idea di Destino, un nesso inscindibile fra polis e kosmos, in una prospettiva universale di armonia proporzionale che ben rappresenta il metro interpretativo costante del pensiero greco sull’uomo e sul mondo.
Mario Vegetti – Incontro con Aristotele. Quindici lezioni
Aristotele è stato il maggiore testimone di quell’appassionato desiderio di conoscenza che egli, nelle prime righe della Metafisica, riconosce come una tensione comune a tutti gli uomini, come un segno precipuo della loro umanità. Di fronte al suo immenso sforzo di soddisfare questo desiderio, per sé e per la tradizione cui apparteniamo, è difficile non provare quell’emozione che accompagna sempre l’incontro con le grandi esperienze dell’intelligenza umana, e, nel nostro caso, con l’imponenza di un’impresa del pensiero che si stenta a concepire come dovuta al lavoro di un solo uomo. Questo libro si propone di introdurre il lettore nel laboratorio intellettuale in cui questa impresa è stata realizzata. Il suo scopo è di condurre a una comprensione critica dell’edificio di pensiero costruito da Aristotele, nella sua complessità, nel suo senso d’insieme, e anche nelle questioni che esso lascia aperte. «Incontrare Aristotele» significa dunque disporsi a un ascolto non pregiudicato e non «scolastico» della sua lezione: una lezione che è ancora in grado di parlarci e di suscitare consenso o dissenso, di non lasciarci indifferenti di fronte a quello che è stato uno dei maggiori sforzi filosofici di comprensione del mondo che la nostra tradizione ci abbia trasmesso.
Alfred Edward Taylor – Socrate
In questo libro, diventato ben presto un classico della storiografia filosofica, Alfred Edward Taylor, tra i massimi studiosi inglesi della prima metà del Novecento, presenta la sua originale interpretazione di Socrate come fondatore della metafisica e dell’etica occidentali. Il Socrate dei dialoghi platonici non è una semplice finzione letteraria usata da Platone per discutere le proprie teorie, ma esprime le idee del Socrate storico: questa è la tesi che guida il racconto della vita e del pensiero del filosofo ateniese scritto da Taylor con prosa elegante, chiarezza concettuale e acume storiografico. Accanto alla nozione di anima, che condizionerà l’intera tradizione filosofica occidentale, Taylor enfatizza il tratto etico del sapere socratico, che non mira a una concezione teoretica definitiva e tende a risolversi nell’esortazione a una costante consapevolezza, da parte dell’uomo, delle proprie capacità intellettuali e spirituali.
Mauro Bonazzi – Il platonismo
Platone non era un platonico, ha osservato Hans-Georg Gadamer: ma per capire Platone non si può prescindere dai suoi eredi. Colmando per la prima volta questa lacuna, il libro di Mauro Bonazzi propone una ricostruzione dettagliata della storia millenaria del platonismo antico, dalla fondazione dell’Academia nel 380 a.C. alla chiusura della scuola neoplatonica di Atene nel 529 d.C., quando gli ultimi neoplatonici si avventurarono oltre i confini dell’impero romano, nella speranza illusoria di trovare in Persia un governo sensibile alla filosofia. Di contro allo stereotipo di una filosofia perenne che si trasmette identica di generazione in generazione, il lettore scoprirà cosí che a caratterizzare il platonismo antico fu invece una discorde polifonia: una volontà instancabile di seguire le pieghe dei dialoghi e una capacità inesausta di trovare nuove soluzioni nel tentativo di dare conto della ricchezza di Platone in tutta la sua complessità. Da Speusippo a Cicerone, da Carneade a Plotino, scettiche o metafisiche, politiche o epistemologiche, le vicende del platonismo costituiscono una pagina memorabile nel lungo cammino della filosofia antica.
Maria Michela Sassi – Indagine su Socrate
Il filosofo piú «paradossale» di tutti è stato autore e vittima post mortem, e oggi piú che mai, di un ulteriore paradosso. Non ha scritto nulla, e secondo molti è vano cercarne i tratti «storici» nel contrasto tra le fonti (Aristofane, Platone, Senofonte…); eppure la sua vita e il suo pensiero sono al centro della riflessione dagli Stoici a Ficino, a Nietzsche o Foucault. Ma la varietà delle fonti si spiega meglio con la ricchezza della figura di Socrate che liquidando notizie e divergenze come creazioni ex nihilo. Questo libro muove dalla sua persona, il ruolo sociale che Socrate ha consapevolmente tradotto nell’eccentricità della sua figura intellettuale; ne esplora poi il metodo (fra confutazione e aporia, eros e ironia) e i temi di pensiero (l’anima e la sua cura, il bene e la virtú) di cui fu iniziatore come filosofo; infine, il processo e la condanna a morte, che Socrate ha affrontato da cittadino di una città che aveva fortemente criticato, perché l’aveva profondamente amata.
Maurice Blanchot – La conversazione infinita. Scritti sull’«insensato gioco di scrivere»
Anche qui, come negli altri libri dell’autore, la riflessione muove da testi, autori, studi, problemiproposti volta a volta dall’attualità. Questi incontri appartengonospesso alla produzione letteraria, a volte sono «recensioni»a libri di sintesi interpretativa trascese in un rapporto libero; masempre in una prospettiva generale di pensiero. In confronto aglialtri lavori di Blanchot, questo appare dunque piú filosofico; piúframmentato e insieme piú compatto. I singoli testi si susseguonoin una fitta polifonia che riprende e sospende, nel tessuto discontinuodelle occasioni critiche, una serie di interrogativi sempre piúessenziali. La complessità del discorso viene evidenziata nei capitolidi raccordo stesi in forma di dialogo, dove la polarizzazionedella ricerca, nell’alternanza di due voci disincarnate, obbediscea una funzione organizzativa, all’esigenza di regolare i tempi e i livellidi approfondimento.Tra le parti piú intense e appassionanti del volume quella introduttivain forma di dialogo, coi temi apparentemente misteriosi della«fatica», della «benevolenza», dell’«evento»; le pagine sul significatodell’Ebraismo, quelle sui terroristi; su Orfeo, Don Giovanni,Tristano; sul «quotidiano»; sul narrare; sulla critica; e la ricapitolazionefinale su «L’assenza di libro».