Archivi tag: Filologia
Andrea Debiasi – L’epica perduta
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Andrea Debiasi – Esiodo e l’occidente
Esiodo e l’occidente presenta, in un quadro unitario, un esame della produzione esiodea da cui emerge un universo complesso e coerente, caratterizzato da squarci occidentali pregnanti, dove spesso la sfera dell’immaginario cede il passo a una dimensione concreta, profilando scenari reali. Il canto di Esiodo si rivela così fonte storica di inestimabile pregio: attraverso i filtri del mito e della poesia esso coglie e registra, quando erano ancora in atto, le intense dinamiche sociali e culturali sottese a quella che fu forse l’avventura più audace ed esaltante vissuta dai Greci in epoca arcaica: l’esplorazione e la colonizzazione dell’occidente mediterraneo.
Grazie a Morostellato per aver ispirato questo consiglio.
Sossio Giametta – Colli e Montinari
Raccolgo in questo libro alcuni scritti su Giorgio Colli e Mazzino Montinari, direttori dell’edizione critica delle opere di Nietzsche, a cui ho collaborato nella prima metà degli anni Sessanta in compagnia di Maria Ludovica Fama Pampaloni. Si tratta soprattutto dei due saggi che scrissi su Colli e Montinari con riferimento a Nietzsche. Ad essi ho aggiunto sei articoli, tre su Colli e tre su Montinari, più un’Appendice, Tradurre Nietzsche. Della passione gaudiosa e dolorosa del tradurre, costituita da una relazione da me tenuta in tedesco a Weimar nell’ambito del convegno Zur “unterirdischen Wirkung” von “Dynamit” del maggio 2002, in cui si parla ancora di loro. Sossio Giametta
Bruno Snell – La cultura greca e le origini del pensiero europeo
I saggi raccolti in questo volume disegnano le fasi principali di una storia dello spirito greco, mostrando come, nel corso del proprio sviluppo, esso si arricchisca costantemente di motivi nuovi, ed estenda via via i propri orizzonti. Quelli che possono apparire semplici mutamenti del gusto rappresentano invece, per l’autore, conquiste senza precedenti, trasformazioni rivoluzionarie nel modo di vivere e di concepire la vita. La forza di questi studi consiste nella capacità di restituire alla loro originaria fisionomia i fenomeni culturali di cui trattano, in una sorta di paradossale storicismo che tende a far risaltare le differenze piuttosto che a sottolineare la continuità. Bruno Snell ci dà con questo libro un’opera d’insieme che lo situa nella migliore tradizione della «storia dello spirito» tedesca.
Consiglio a cura di Brauronios
Antonio Prete – All’ombra dell’altra lingua [Epub – Mobi]
Fare rivivere in un’altra lingua la parola letteraria è al tempo stesso opera alchemica e prova di audacia. Qui la trasmutazione si esercita non su metalli guizzanti di vita, ma su una materia altrettanto ricca e pulsante: il fraseggio, la sonorità, il timbro, le scelte lessicali, tutto ciò che rende unico un testo d’autore. È con una simile unicità che si misura il traduttore. Fallirebbe però il suo compito se si prefiggesse di ricalcare l’originale o giudicasse la propria impresa davvero compiuta, e non solo l’approssimazione provvisoria a un’impossibile perfezione. Perché tradurre ha a che vedere con l’ombra, più che con la trasparenza della luce. Secondo Antonio Prete – che arruola appassionatamente in questo saggio le sue competenze di comparatista, di traduttore e di poeta – significa infatti agire nella zona umbratile che si colloca tra lingua d’origine e lingua d’approdo, prestando voce, inflessione ed energia inventiva a forme di mondo diverse dal nostro. Un cimento che ha intime affinità con il poetare. “Senza essere poeta non si può tradurre un vero poeta”, sosteneva già Leopardi, alle prese con il secondo libro dell’Eneide. Lo confermano le versioni in cui si sono provati i maggiori poeti italiani del Novecento, dal Puskin di Giudici all’Apollinaire di Caproni e Sereni, dal Racine di Ungaretti e Luzi al Goethe di Fortini, dai lirici greci di Quasimodo allo Shakespeare “per l’orecchio, non per l’occhio” di Montale.