Giampiero Carocci – Storia del fascismo

Che cosa è stato il fascismo? Che cosa ha rappresentato nella storia d’Italia? Chi era Mussolini: un volgare avventuriero o un grande statista? Sono domande che le polemiche politiche dei nostri giorni rendono di una attualità bruciante. Il presente volume vuole rispondere a queste domande, sforzandosi però di non cedere alle suggestioni del dibattito politico, che si prestano magari a battute brillanti ma che renderebbero inevitabilmente le risposte condizionate a motivi contingenti. L’autore, pur non nascondendo un preciso punto di vista etico-politico, ha voluto che le risposte a quegli interrogativi fossero di carattere rigorosamente storico.

Francesca Tacchi – Fascismo

Fascismo di [Francesca Tacchi]

Sorto dopo la fine della Grande Guerra, il fascismo si affermò come un movimento di massa il cui obiettivo principale era quello di arrivare alla guida del paese distruggendo la democrazia parlamentare. Quando nell’ottobre del 1922, a conclusione della marcia su Roma, Benito Mussolini fu incaricato di formare un nuovo governo, in Italia si registrò una svolta di portata storica: era la fine dello stato liberale e delle istituzioni rappresentative. Una fase drammatica per la storia italiana, che si concluse solo il 25 aprile 1945. Il libro analizza eventi, problemi e personaggi di un ventennio che suscita ancora oggi discussioni e polemiche: la fondazione dei fasci di combattimento, lo squadrismo, la marcia su Roma e il delitto Matteotti, il regime di massa, l’inquadramento degli italiani e le forme del ”consenso”, i rituali e l’estetica del potere, l’economia e la società, il mito del Duce, le personalità della politica e della cultura, il fascismo italiano e i fascismi europei, la politica estera e la proclamazione dell’Impero, la tragedia della guerra, l’occupazione nazista e la Repubblica di Salò. Un’esperienza che ha segnato la storia dell’Italia del Novecento allungando le sue ombre sull’Italia repubblicana.

Pietro Secchia – Le armi del fascismo (1921-1971)

Cosa è stato il fascismo? Come e perché è sorto? Quali le cause, i modi, gli eventi decisivi della sua ascesa nella società italiana cinquantanni or sono? È ripetibile oggi? Che senso hanno, quali pericoli celano gli episodi recenti di violenza fascista in Italia? Non costringono essi a ripercorrere la storia passata, a rimeditare i nodi della tragica involuzione della società italiana nel primo dopoguerra, individuando le componenti economiche, politiche, sociali, psicologiche, le forze e le possibilità in campo nel duro scontro di classe in una società — allora come oggi — in profonda trasformazione? Pietro Secchia in questo agile libro tenta una organica risposta a queste domande, che purtroppo si ripropongono non come tema semplicemente storiografico, ma come compito conoscitivo e impegno politico insieme. La situazione odierna è diversa da quella di allora, certo, diverso il rapporto di forze tra il movimento operaio e la costellazione di classe al potere, ma intatta è la pervicacia reazionaria e potenziale belluinità degli avversari della democrazia, della minoranza dominante. Ammonisce perciò Secchia: “ Le forze per impedire e battere qualsiasi tentativo di rinascita del fascismo esistono purché agiscano e facciano sentire il loro peso. Non è sufficiente dire che la storia non si ripete. È vero, non si ripete mai nelle stesse forme, negli stessi modi, ma se si lasciasse fare e non si lottasse con la giustezza e la decisione necessarie, mirando a precisi obiettivi, potrebbe ripetersi anche in peggio.

Ignazio Silone – Il fascismo, origini e sviluppo

Il fascismo: Origini e sviluppo di [Silone, Ignazio]

Tra la fine degli anni Venti e l’inizio dei Trenta Ignazio Silone, esule politico in Svizzera, pose mano a un’organica monografia sul fascismo, la cui stesura coincise con la fase conclusiva della sua militanza comunista. Pubblicato originariamente in tedesco, a Zurigo nel 1934, Il fascismo vede ora la luce nella lingua in cui fu pensato, in questa prima edizione critica curata dallo storico Mimmo Franzinelli il quale, nell’ampio saggio introduttivo, ricostruisce sia la travagliata genesi del testo siloniano, e l’impatto che ebbe sulla variegata comunità dei fuorusciti italiani, sia la fitta rete di corrispondenti dello scrittore. L’opera di Silone è una significativa e originale rivisitazione di importanti capitoli della storia italiana, allo scopo di individuare le radici del fenomeno fascista e le ragioni del suo successo. Queste pagine ci mostrano un Silone inedito, nel pieno della delicata e sofferta fase di transizione dall’impegno politico a quello letterario, e vanno a completare il mosaico della sua rilevante produzione saggistica e narrativa degli anni Trenta.

Roy Palmer Domenico – Processo ai fascisti

E’ il racconto della epurazione del personale politico e amministrativo fascista intrapresa dai governi e dai partiti della nuova Italia democratica. Con ricchezza di fonti e di dati Domenico percorre le vicende del regno del Sud e poi dell’Italia tutta liberata, delineando le difficoltà incontrate dagli uomini della Resistenza nel realizzare un efficace programma di pulizia e nel condurre in sede giudiziaria i complici del regime. L’autore si sofferma inoltre sulle esecuzioni e le vendette sommarie del triangolo della morte, ma anche sui tentativi di frenare o mettere in difficoltà le iniziative dei magistrati, di quanti erano interessati a cercare degli alleati e non dei nemici nella ex classe dirigente fascista.

Mimmo Franzinelli – Il prigioniero di Salò: Mussolini e la tragedia italiana del 1943-1945

Il prigioniero di Salò: Mussolini e la tragedia italiana del 1943-1945 (Le scie) di [Franzinelli, Mimmo]

La tragica avventura della Repubblica di Salò è stata fra le più pesantemente colpite dalle semplificazioni ideologiche. Tanto le versioni dei vincitori quanto quelle dei vinti hanno trascurato, e mistificato, la realtà storica a favore dell’esaltazione di amor di patria, sentimento nazionale, passione civile e – da ultimo – consacrazione eroica delle vittime.
Mimmo Franzinelli si lascia alle spalle queste logiche e sulla base di fonti inedite o sinora trascurate descrive la tentata resurrezione del fascismo nel settembre 1943 e i successivi sviluppi fino all’aprile 1945. Gli scritti di Mussolini, i rapporti di Kappler per Hitler, le carte di Claretta Petacci, i notiziari della Guardia nazionale repubblicana, le note della Segreteria particolare del duce rivelano una storia inedita di equilibri estremamente instabili, dove Mussolini, inseguendo il sogno di una rinascita improbabile – anche sul piano personale -, svolge comunque un ruolo da protagonista nella guerra civile innescata dalla costituzione della RSI e dall’insediamento del suo quartier generale sul lago di Garda.
Consapevole di essere ostaggio dei nazisti, il vecchio dittatore, esautorato dai tedeschi, criticato dai suoi stessi colonnelli e lontano dal suo popolo, è costretto in un microcosmo di sopravvissuti dove unico referente resta Claretta, la giovane amante, e obiettivo primario – ossessivamente quanto vanamente perseguito – è spostare la sede di governo lontano da Salò. Il volume documenta la disistima del capo della RSI verso i suoi collaboratori, l’odio mortale per Alleati e partigiani, la prostrazione – sino al limite del suicidio – per la perdita di Roma e l’avvicinamento del fronte al Nord. E attraverso i dossier dei servizi segreti esamina l’estremo tentativo di riscatto, con il discorso milanese del Teatro Lirico, il 16 dicembre 1944. Nelle pagine finali sono descritti, settimana per settimana, i tentativi di far espatriare Claretta Petacci, il terrore di essere arrestato dagli anglo-americani, la disperata ricerca di salvezza di un uomo ormai convinto di essere un “cadavere vivente”.

Frederick W. Deakin – Storia della repubblica di Salò

Il libro, come risulta dal titolo inglese “The Brutal Friendship. Mussolini, Hitler and the fall of Italian Fascism” (London, 1962) non riguarda soltanto la Repubblica di Salò, ma contiene una trattazione molto ampia e precisa dei rapporti italo-tedeschi dal 1942 alla fine della guerra ed anche delle più importanti vicende interne italiane. L’Autore si è servito largamente dei documenti tedeschi e italiani portati in Inghilterra alla fine della guerra ed ivi conservati, in parte pubblicati più tardi in alcune raccolte documentarie ufficiali.

Guido Melis – La macchina imperfetta. Immagine e realtà dello Stato fascista

La macchina imperfetta: Immagine e realtà dello Stato fascista (Collezione di testi e di studi) di [Melis, Guido]

Lo Stato fascista è studiato qui nei suoi meccanismi essenziali. I cambiamenti e le continuità che lo caratterizzano: nei ministeri, nei nuovi enti pubblici, nel rapporto contraddittorio fra centro e periferia. E in primo piano il nuovo soggetto che ambiguamente penetra nello Stato e al tempo stesso se ne lascia penetrare, statalizzandosi: il Partito fascista. E poi le élites, fra continuità e innovazione: burocrazie, gerarchie politiche centrali e periferiche, magistrature ordinaria e amministrativa, podestà, sindacalisti e capi delle corporazioni, autorità scolastiche, sovrintendenti alle belle arti, uomini dell’impresa pubblica e del parastato. Uno Stato ben lontano dall’essere la “macchina perfetta” che vorrebbe sembrare. Nell’affresco, ricco di particolari, emerge una visione complessa di quel che volle e non riuscì a essere lo Stato. Stato “fascista” ma al tempo stesso Stato “nel fascismo”.

Alexandra Laignel-Lavastine – Il fascismo rimosso. Cioran, Eliade, Ionesco. Tre intellettuali rumeni nella bufera del secolo

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Emile Cioran, Mircea Eliade e Eugène Ionesco sono riconosciuti come tre importanti classici della cultura francese ed europea della seconda metà del XX secolo. Nati in Romania precisamente a due anni di distanza l’uno dall’altro – nel 1907 Eliade, nel 1909 Ionesco e nel 1911 Cioran – i tre giungeranno, sul filo di percorsi peraltro accidentati, a imporsi come maestri pressoché incontestati, ciascuno nel proprio campo: Cioran come esteta dell’apocalisse e “La Rochefoucauld del XX secolo”; Ionesco, primo scrittore francese ad essere pubblicato, ancora vivente, ne La Plèiade, quale principe dell’assurdo; Eliade come “uno dei più grandi storici delle religioni del nostro tempo”, secondo un’espressione comparsa un po’ ovunque al momento della sua morte, nel 1986. Per coloro che si interrogano sull’adesione al fascismo di Emile Cioran e soprattutto di Mircea Eliade, questo libro dissiperà gli ultimi dubbi. Tutt’altro che peccato giovanile, si scoprirà, partendo dagli inediti scritti politici in francese e da archivi fino ad ora inesplorati, l’ampiezza del discorso antisemita e ultranazionalista portato avanti da questi due autori oggi celebri in tutto il mondo. E si scoprirà la loro ostinazione nel camuffare, o meglio riciclare dopo il 1945, una filiazione ideologica comunque necessaria per comprendere le loro opere della maturità. Di questa “rimozione del fascismo” Ionesco fu un testimone consenziente? Il giovane intellettuale di sinistra conosceva perfettamente, per averla combattuta negli anni Trenta, la militanza dei suoi compatrioti. Come interpretare allora il bizzarro patto del silenzio stretto nel Dopoguerra tra i tre uomini? Complice amnesia o equivoco effetto delle solidarietà anticomuniste dell’esilio? L’autrice, che non assume mai un tono inquisitorio, mostra come il pensiero di un Eliade o di un Cioran abbia potuto giustificare una delle derive più sanguinarie del Ventesimo secolo. Attraverso una minuziosa inchiesta storica, che ci farà viaggiare dalla Bucarest delle Guardie di Ferro a Parigi, Laignel-Lavastine illumina il percorso troppo a lungo nascosto delle loro vite.