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Giuseppe Galasso – Storia d’Europa
La storia d’Europa è la storia di una vicenda perenne e appassionante di contrazioni ed espansioni di un grande spazio di civiltà. È in questo spazio che è nata la tradizione del Cristianesimo, si sono incrociati e fusi i destini di grandi popoli e di grandi tradizioni culturali, è sbocciata la civiltà moderna della scienza e della tecnica, è fiorita la cultura dell’uomo e della libertà morale, politica e civile. E tutto ciò fino a oggi, alla complessa e affascinante pagina dell’Unione europea e ai suoi problemi nel mondo della globalizzazione.
Douglas Murray – La strana morte dell’Europa
AA.VV. – L’idea dell’unificazione europea. Dalla prima alla seconda guerra mondiale
L’obiettivo che si proponevano gli organizzatori del convegno era precisamente di contribuire ad un lavoro sistematico di ricerca mirante a recuperare entro il quadro del pensiero politico contemporaneo i contributi più importanti rilevabili nelle giustificazioni teoriche delle proposte di unificazione europea […] . Dalla Presentazione
Silvio Leonardi – L’Europa e il movimento socialista
L’organica combinazione di socialismo e democrazia va ben al di là dell’ambito dello Stato nazionale: è l’elemento essenziale per l’identificazione dell’Europa occidentale, oggi «la regione più libera del mondo». In altri termini, per essere se stessa (per essere libera) l’Europa occidentale deve essere pluralista e saper integrare tutte le componenti politiche che ha sviluppato nella sua lunga storia, tra le quali un peso determinante ha il movimento ‘socialista’, comprendente oggi sia i partiti socialisti sia quelli comunisti. D’altra parte, il movimento ‘socialista’ dell’Europa occidentale per essere se stesso (per essere libero) dev’essere anche democratico ed europeista. È questa la conclusione a cui arriva Silvio Leonardi alla fine del suo saggio, che infatti rappresenta una singolare ricerca di identità per quanto riguarda sia l’Europa occidentale sia il movimento ‘socialista’ di questa regione del mondo. È una ricerca condotta con un metodo prevalentemente descrittivo e comparativo, che sviluppa accanto a quella della CEE la «storia parallela» del Comecon, cioè del processo comunitario avvenuto nell’Europa orientale. Ma dietro l’impassibilità del metodo, la critica rivolta agli inadempimenti del processo comunitario europeo da una parte, e alle insufficienze del movimento ‘socialista’ dell’Europa occidentale dall’altra, diventa via via più serrata.
Bifo (Franco Berardi) – La nonna di Schäuble
Luigi Einaudi – La guerra e l’unità europea
Nel 1918, quando infuriava ancora la guerra, Luigi Einaudi pubblicò sul «Corriere della Sera» un memorabile articolo per mettere in guardia i fautori della Società delle Nazioni che essa sarebbe stata non uno strumento di pace, come tutti pensavano, bensì un paravento dietro il quale potevano agire indisturbati i fautori della guerra. In poche pagine di rara chiarezza Einaudi aveva saputo andare alla radice del problema denunciando le vere cause della guerra e indicando nella federazione la sola via per costruire una pace duratura. Nessuno lo ascoltò, ma Einaudi mantenne fermo il suo punto di vista che trovò una tragica conferma nella corsa agli armamenti scatenatasi fra le due guerre e nello scoppio del secondo conflitto mondiale. Mentre l’Europa era devastata dagli eserciti di Hitler, Einaudi maturò la convinzione che, una volta cessate le ostilità, sarebbe stato necessario creare una Federazione europea per garantire la pace e la prosperità degli abitanti del vecchio continente.
Lo scoppio della bomba atomica lo indusse, a trent’anni di distanza, a riprendere il profetico articolo del 1918 concludendo il suo scritto «Chi vuole la pace?» con queste parole ammonitrici: «Quando noi dobbiamo distinguere gli amici dai nemici della pace, non fermiamoci alle professioni di fede, tanto più clamorose quanto più mendaci. Chiediamo invece: volete voi conservare la piena sovranità dello stato nel quale vivete? Se sì, costui è nemico acerrimo della pace. Siete invece decisi a dare il vostro voto, il vostro appoggio soltanto a chi prometta di dar opera alla trasmissione di una parte della sovranità nazionale ad un nuovo organo detto degli Stati Uniti d’Europa? Se la risposta è affermativa e se alle parole seguono i fatti, voi potrete veramente, ma allora soltanto, dirvi fautori della pace. Il resto è menzogna».
George Soros – Salviamo l’Europa
Giulio Ercolessi – L’Europa verso il suicidio
Altiero Spinelli & Ernesto Rossi – Problemi della federazione europea
I presenti scritti sono stati concepiti e redatti nell’isola di Ventotene, negli anni 1941 e 1942. In quell’ambiente d’eccezione, fra le maglie di una rigidissima disciplina, attraverso un’informazione che con mille accorgimenti si cercava di rendere il più possibile completa, nella tristezza dell’inerzia forzata e nell’ansia della prossima liberazione, andava maturando in alcune menti un processo di ripensamento di tutti i problemi che avevano costituito il motivo stesso dell’azione compiuta e dell’atteggiamento preso nella lotta.