A vent’anni dalla morte, un ritratto vivace e appassionato di un protagonista indimenticabile della vita politica italiana: una stagione densa di avvenimenti nelle pagine di un giornalista che è anche un vero narratore. Giuseppe Fiore (1923-2003) è stato vicedirettore del Tg2 e direttore di “Paese Sera” oltre che senatore della Sinistra Indipendente.
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Chiara Valentini – Enrico Berlinguer
Chi è stato in realtà Enrico Berlinguer, il segretario più amato (ma anche contestato e travisato) del Pci? A trent’anni dalla sua morte drammatica e in un mondo radicalmente cambiato, Chiara Valentini ne ricostruisce una storia politica e umana più densa e intrigante di quanto si era potuto fare finora. Dall’infanzia ferita da un dramma familiare a un’adolescenza ribelle, all’incontro con i comunisti e con Togliatti, si snodano la vita e la carriera di questo politico diverso. La sua è la vicenda di un uomo che ha voluto sfidare le rigidità di un mondo diviso in blocchi con la passione del rischio con cui affrontava le tempeste di mare nella sua Sardegna. Dopo il colpo di stato polacco, aveva tagliato i ponti con l’Urss in modo definitivo. Aveva osato progettare il comunismo nella democrazia, un’ipotesi intollerabile sia a Mosca sia a Washington. Aveva cercato di cambiare l’Italia con il compromesso storico, e forse ci sarebbe riuscito senza il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro. Aveva dimostrato di avere la vista lunga indicando nella questione morale e nella degenerazione dei partiti “ridotti a macchine di potere e di clientela” il problema più drammatico dell’Italia. Se lo “strano comunista”, come lo definiva la stampa Usa, non fosse morto troppo presto, forse anche la storia della sinistra e dell’Italia sarebbe stata diversa.
Silvio Pons – Berlinguer e la fine del comunismo
Per la prima volta uno storico italiano si misura con la figura ingombrante e impegnativa di Enrico Berlinguer. Ricostruendo l’evoluzione della politica internazionale come pilastro portante della sua strategia, il terreno sul quale si cimentò nell’impresa impossibile di riformare il comunismo. E seguendo cosí il filo rosso del suo disegno politico, dalla stagione del «compromesso storico» e dell’eurocomunismo fino a quella della «diversità», della «questione morale» e del pacifismo alla vigilia della morte. Silvio Pons conduce il lettore attraverso le vicende che videro l’ascesa e la sconfitta del PCI di Berlinguer, rivelandone aspetti sconosciuti e attingendo ad una ricchissima documentazione inedita, in un libro fondamentale per comprendere le radici ormai antiche di molte delle nostre attuali discussioni. La personalità e l’azione di Enrico Berlinguer devono essere comprese alla luce del suo tentativo di riformare il comunismo e al tempo stesso di presidiare i confini dell’identità comunista. Egli investí parte essenziale della propria politica nell’esigenza di fornire una risposta al declino del comunismo: a questo asse furono correlate le strategie da lui seguite nelle diverse fasi storiche. La sua ambizione fu di realizzare un nuovo modello di socialismo all’Ovest, in grado di cambiare la cultura politica e i regimi all’Est. Tuttavia egli non seppe riconoscere che l’idea di una riforma del comunismo rappresentava sempre piú un’illusione e che la crisi del comunismo sovietico metteva in discussione radicalmente anche la tradizione e l’identità del PCI. Fu questo decisivo fallimento a conferire a Berlinguer il carattere di una figura tragica. Rendendo politicamente debole e contraddittoria la sua eredità, inadeguata a fronteggiare la crisi dello stesso comunismo italiano.