Tormentata è la storia del suffragio universale, ostacolato, ancora in pieno Novecento, dalla discriminazione di censo, di razza, di sesso, che si è rivelata particolarmente tenace proprio nei paesi di più consolidata tradizione liberale. Un nuovo modello di democrazia sembra voler divenire il regime politico del nostro tempo. Gli Stati Uniti costituiscono il privilegiato paese-laboratorio del “bonapartismo-soft” che ora si affaccia anche in Italia e di cui ci parla Losurdo.
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Pierre Rosanvallon – La società dell’uguaglianza
Senza una vera uguaglianza la democrazia si riduce a forma di regime, e non può diventare società, comunità di singoli che condividono un terreno comune. Pierre Rosanvallon prosegue con questo libro la sua analisi della crisi del sistema democratico e ne individua la ragione profonda proprio nell’arretramento del concetto di uguaglianza e nello svilimento del suo significato. La società prodotta dal trionfo del neoliberismo – un’ideologia pervasiva che è riuscita a trasformare la propria parziale interpretazione della realtà in un insieme di verità non più discutibili – è il mondo della disuguaglianza, che non è solo ingiusto, ma anche minaccioso, violento e aperto all’irruzione di un populismo basato sull’esclusione. La sinistra ha progressivamente accettato questa visione. Può arrivare a governare, ma di fatto non rappresenta più “l’immagine positiva di un mondo desiderabile”, qualcosa per cui valga la pena combattere e sulla quale progettare un futuro migliore. A un’analisi della situazione attuale, Rosanvallon risponde con la necessità di rifondare una vera e propria filosofia dell’uguaglianza che sia basata sulla partecipazione e sulla reciprocità. Una “società di eguali” che non può più fare ricorso alla spesa pubblica ma nemmeno consegnarsi al mito della meritocrazia, che pensi contemporaneamente i concetti di comunità e differenza e ponga il principio di un'”uguaglianza-relazione”, capace di produrre un vero legame sociale. Prefazione di Corrado Ocone.
Luciano Gallino – Tecnologia e democrazia. Conoscenze tecniche e scientifiche come beni pubblici
Molti scienziati temono inoltre che le tecnologie alla base dei nostri elevatissimi consumi, cui guarda con legittime aspettative la maggioranza della popolazione mondiale, stiano diventando insostenibili proprio per i sistemi che sostengono la vita. Considerata la posta in gioco, dovremmo forse adoperarci maggiormente per comprendere i poteri della tecnologia scientificizzata, i loro effetti a lungo periodo, e quali possibilità sussistono per indirizzarli piú efficacemente a scopi umani. Senza rinunciare ai benefici acquisiti, ma anche senza ignorare che essi dipendono da ciò che la tecnologia e la scienza sapranno fare per gli esclusi del mondo, e per il futuro del pianeta. I saggi organicamente raccolti in questo volume tratteggiano da differenti prospettive una serie di risposte ai complessi interrogativi che nascono dalle contraddizioni e incognite sopra delineate.
Stefano G. Azzarà – Democrazia cercasi
Non il ventennio berlusconiano ci ha consegnati a questa situazione, ma un processo materiale in corso dalla fine degli anni Settanta: una riscossa dei ceti proprietari che ha portato a una redistribuzione verso l’alto della ricchezza nazionale, alla frantumazione e precarizzazione del lavoro, allo smantellamento dei diritti economici e sociali dei più deboli. Intanto, nell’alveo del neoliberalismo trionfante, si diffondeva un clima culturale dai tratti marcatamente individualistici e competitivi. Mentre dalle arti figurative alla filosofia, dalla storia alle scienze umane, il postmodernismo dilagava, delegittimando i fondamenti e i valori della modernità.
La sinistra è stata il principale agente responsabile di questa devastazione. Schiantata dalla caduta del Muro di Berlino, non è riuscita a rinnovarsi salvaguardando i propri ideali e si è fatta sempre più simile alla destra. Per ricostruire una sinistra autentica, per riconquistare la democrazia e una vasta mediazione sociale, dovremo smettere di limitare il nostro orizzonte concettuale alla mera riduzione del danno e riscoprire il conflitto. Nata per formalizzare la lotta di classe, senza questa lotta la democrazia muore.
Moisei Y. Ostrogorski – La democrazia e i partiti politici
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William George Grieve Forrest – Le origini della democrazia greca (800-400 a.C.)
Edoardo Ruffini – Il principio maggioritario. Profilo storico
Molto si parla di democrazia, ma troppo poco si sa della sua storia. Questo acutissimo saggio, dovuto a uno dei maggiori storici del diritto, ripercorre le vicende di due nozioni capitali della democrazia: l’elezione a maggioranza e il dissenso. Partendo dalle formulazioni di Aristotele e del diritto romano, soffermandosi poi sulle soluzioni della Chiesa cristiana dei primi secoli e sull’apporto delle civiltà barbariche, per giungere infine ai diversi sistemi sperimentati negli Stati moderni, dall’Inghilterra alla Svizzera, dalla Polonia agli Stati Uniti, Ruffini ci mostra, in un’esposizione limpidissima e straordinariamente lucida, come il «principio maggioritario» e la valutazione del dissenso possano assumere cento volti dissimili a seconda della situazione storica in cui compaiono e come nelle loro trasformazioni si rispecchino i principali problemi teorici e pratici di ogni democrazia, problemi che anche per noi sono del tutto aperti.
Pubblicato nel 1927 in pieno fascismo (e da uno dei pochissimi professori universitari che rifiutarono di giurare fedeltà al regime), questo piccolo libro è un classico che deve ancora essere scoperto. Attuale oggi più che mai, aspetta dunque in certo modo di trovare i suoi lettori con questa edizione, riveduta dall’autore nella forma e arricchita di due postille sull’ONU e sul nuovo diritto di famiglia italiano.
Cristopher Lasch – La ribellione delle élite. Il tradimento della democrazia
Mentre vengono meno le promesse della cultura industriale e della tradizione democratica liberale, le condizioni di vita e il livello morale negli Stati Uniti si deteriorano ogni giorno di più, come dimostra il crescere del divario tra gli estremi della scala sociale, l’aumento del crimine e della violenza, la crisi dei modelli comportamentali, la degenerazione del tessuto sociale urbano. Eppure le élite politiche e intellettuali non sono in grado di fare fronte al problema, hanno perso i contatti con la realtà in cui vivono. Lo stesso dibattito ideologico si indirizza quasi solo a problemi d’importanza marginale (le polemiche sul “politicamente corretto” e simili). Un quadro desolante, un’analisi disincantata della società americana contemporanea.
Stefano Petrucciani – Democrazia
Il volume costituisce una sintetica e agile introduzione alla storia e alla teoria della democrazia. Nella prima parte viene ricostruito il lungo viaggio storico della democrazia dalle origini greche ai giorni nostri: le vicende della politica e quelle delle dottrine democratiche vengono ripercorse nel loro intreccio, con particolare attenzione a passaggi decisivi come le grandi rivoluzioni americana e francese, le lotte per il suffragio universale, l’affermazione delle democrazie costituzionali nella seconda metà del Novecento. La seconda parte del libro affronta invece i principali nodi teorici sui quali non cessa di interrogarsi il pensiero democratico: le basi filosofiche della democrazia, i diritti fondamentali, la laicità dello Stato, la “finzione” della rappresentanza, i partiti e la loro crisi, il ruolo dell’opinione pubblica e dei media, il condizionamento che i poteri economici, “domestici” e globali, esercitano sulla politica democratica. Il volume si conclude con una riflessione sulle patologie della democrazia contemporanea e sulle proposte che sono state avanzate per affrontarle.
Luciano Canfora – Critica della retorica democratica [Epub – Mobi]
Da Socrate a Gramsci, da Thomas Mann a Hosbawn, il pensiero critico occidentale ha sempre avuto chiaro che ogni società è governata da minoranze. Corpose élite economiche e tecnocratiche ci governano manipolando l’opinione pubblica con potenti strumenti, a partire dalla televisione. Strumenti capaci di falsificare la realtà e manipolare il consenso per coprire giganteschi affari sporchi. Luciano Canfora propone un libro ricco di riferimenti storici e di attualità, che variano nel tempo e nello spazio, dalle vicende elettorali di Bush alle prese di posizione di papa Wojtyla.