John Berger – Il taccuino di Bento

coverForse non tutti sanno che il filosofo Baruch Spinoza – detto Bento –, uno degli esponenti del razionalismo del XVII, antesignano dell’Illuminismo e sommo conoscitore dell’esegesi biblica, disegnava. Anzi, era intimamente ossessionato dal disegno. Dopo la scomunica e la cacciata dalla comunità ebraica di Amsterdam, si dedicò al disegno con un trasporto così assoluto che, quando non lavorava come tornitore di lenti, si rinchiudeva nel suo studio ad abbozzare figure o paesaggi, a tracciare centinaia di schizzi a matita e a china. Quando morì, i suoi amici recuperarono le sue lettere, i manoscritti, gli appunti, ma non trovarono nessuna traccia dei suoi disegni. Molti anni dopo, a John Berger viene regalato un vecchio taccuino da disegno e l’autore, mosso da un impulso segreto e convincente, sente che quel libricino è proprio quello di Baruch Spinoza. Inizia così un dialogo a due voci e a quattro mani in cui l’autore e saggista inglese – convinto che nella silenziosa pratica del disegno risieda la chiave per accedere al senso del mondo e delle cose – immagina di rileggere le parole del filosofo olandese, e di osservare il mondo con i suoi occhi.
Il risultato è un libro che, con una prosa limpida e delicata, crea un ponte tra l’Olanda del XVII secolo e il tempo inquieto in cui viviamo. Una mappa stupefacente che aiuta a orientarsi nel nostro incerto presente, a indagare la sostanza profonda delle cose, e la relazione che ci lega a esse.

Alberto Beretta Anguissola – Proust inattuale

coverIn questo libro non ci siamo preoccupati di rintracciare per l’ennesima volta quegli elementi che indiscutibilmente fanno di Proust un « maestro dei moderni », ma al contrario abbiamo cercato di far apparire la sua opera tutta immersa in una problematica ottocentesca.  A. Anguissola

Consiglio ispirato da Mitzicat.

Harold Bloom – La saggezza dei libri

coverCostruito sulla classica tripartizione delle età della vita – la giovinezza, la maturità e la vecchiaia – questo volume presenta esempi letterari in grado di accrescere nel lettore la consapevolezza, la fiducia in se stesso, l’accettazione di ogni momento dell’esistenza. Da tremila anni – dalla Bibbia ai giorni nostri, nella tradizione occidentale e in quella orientale – la letteratura ripercorre, nelle vicende dei personaggi d’invenzione e nelle riflessioni degli autori, le tappe, i dilemmi, le scelte che ogni uomo si trova di fronte.

Consiglio a cura di Flextime

Sara Guindani – Lo stereoscopio di Proust. Fotografia, pittura e fantasmagoria nella Recherche

cover0001Una lunga tradizione critica ha posto tra i meriti di Marcel Proust quello di aver riabilitato, nella ricerca della verità, il gusto e l’olfatto, sensi abitualmente trascurati dalla cultura occidentale, sottintendendo implicitamente un ridimensionamento del ruolo della vista nel cammino verso il Tempo ritrovato. Tuttavia Proust non cessa di intessere la trama del proprio racconto con allusioni al mondo dell’ottica e della visione, impreziosendola con riferimenti insistiti alle arti visive per eccellenza, quali la pittura e la fotografia, che paiono suggerire alio scrittore un analogon della propria poetica. La vista non sembra dunque senso marginale nella Recherche. Seguendo una strada interpretativa aperta da Paul Ricoeur, questo saggio si propone allora di pensare la possibiiità di una “soluzione ottica” dell’opera dì Proust, in cui Tempo e visione si svelino insieme, lasciandoci intuire l’impossibilità di ripensare l’orizzonte temporale senza ripensare, simultaneamente, quello visibile.

Consiglio ispirato da Mitzicat.

Carlo Dionisotti – Machiavellerie. Storia e fortuna di Machiavelli

coverUn uomo assennato e coerente, capace di scorgere la complessità dell’animo umano e di comprendere come la vita di una comunità politica non possa che svolgersi grazie al compromesso, reso necessario dalla innata corruzione della natura umana. Così Johann Gottlieb Fichte, in questo saggio del 1807, presenta la figura di Niccolò Machiavelli, analizzandone le qualità intellettuali e politiche, soffermandosi sul pregio letterario delle sue opere. Ma il filosofo tedesco non trascura nemmeno di porre in discussione i princìpi che animano la visione politica machavelliana, espressione di un’individualità che agisce in un preciso contesto storico-culturale e non come portatrice di idee astratte. Mentre valuta la vita, le opere e il lavoro politico di Machiavelli, Fichte elabora una sintesi complessiva delle sue idee politiche, oscillanti tra costruzione dell’idea di Europa e affermazione del primato dell’identità nazionale. Inizialmente stimolate da una riflessione sulla funzione epocale della Rivoluzione francese, queste idee giungeranno a piena maturazione nei Discorsi alla nazione tedesca, di cui Machiavelli scrittore può essere considerato come una vera preparazione.

Ugo Dotti – La rivoluzione incompiuta: Società politica e cultura in Italia da Dante e Machiavelli

coverStoria della civiltà letteraria e della vita intellettuale, delle idee e delle mentalità che ebbero a segnare le vicende italiane tra Due e Cinquecento, quest’opera si presenta come un’occasione, in un paese in cui continuano a dominare concezioni invecchiate o solo epidermicamente nuove, per riflettere sull’opera letteraria e poetica partendo per così dire dal basso, ossia dalla società e dalla sua concreta dialettica. Quello che il lettore scoprirà forse con sorpresa è che più di uno dei temi sopra i quali oggi si fa tanto chiasso – il contrasto tra economia pubblica e economia privata, il problema della burocrazia amministrativa come costituita da un personale di “fannulloni”, il ruolo degli stessi intellettuali presto passati da umanisti autonomi e indipendenti a cortigiani del potere – viene affrontato, discusso e svolto da questi nostri “antenati” con una serietà, un vigore di riflessione e una pensosità assolutamente incomparabili col livello intellettuale della nostra attuale classe dirigente.

Ugo Dotti – Gli scrittori e la storia: La narrativa dell’Italia unita e le trasformazioni del romanzo

coverL’Italia nel 2011 ha celebrato i 150 anni della sua unità, un traguardo sicuramente apprezzabile ma raggiunto in via piuttosto formale che sostanziale e che lascia ancor oggi scoperti nodi e problemi gravemente irrisolti, la questione meridionale in primo luogo. La scarsa partecipazione popolare al raggiungimento di detta unità; la poca lungimiranza dei ceti dirigenti; il fascismo come reazione a quella rivoluzione bolscevica che tante speranze aveva generato in tutta Europa; la brevissima primavera della Resistenza e della nascita dell’Italia repubblicana; il progressivo ritorno, grazie al cosiddetto miracolo economico, a una situazione di stasi e di corruzione non priva di rischi: come reagirono a questo stato di cose i nostri maggiori scrittori? Come si venne trasformando il romanzo a contatto con vicende storiche così problematiche? Questo libro ne vuole in certo modo essere la radiografia.

Daria Galateria – Entre nous: Incontri di scrittori italiani e francesi del Novecento

coverSe non fosse montato in modo quasi cinematografico, come quei piano sequenza in cui l’occhio della macchina si sposta da un personaggio a un altro intercettandone la storia a ogni incrocio casuale, questo libro probabilmente rischierebbe l’infinità. È infatti una folla sterminanta quella dei personaggi eminenti che passano e raccontano le vicende, i casi e i capricci dei loro incontri, tra Parigi e l’Italia. Daria Galateria ha scavato in un secolo di memorie letterarie, testimonianze, ricordi a caccia delle conversazioni e liaisons parigine: Ungaretti, Apollinaire, Barrès e D’Annunzio; Buzzati e Camus, Malraux e Moravia; Sciascia e Bernard-Henry Lévy; ma anche Gide con La Capria a Napoli, a Capri Malaparte e Vailland e Sartre e Carlo Levi a Roma.