Giuseppe Fiori – Vita di Enrico Berlinguer

coverA vent’anni dalla morte, un ritratto vivace e appassionato di un protagonista indimenticabile della vita politica italiana: una stagione densa di avvenimenti nelle pagine di un giornalista che è anche un vero narratore. Giuseppe Fiore (1923-2003) è stato vicedirettore del Tg2 e direttore di “Paese Sera” oltre che senatore della Sinistra Indipendente.

Chiara Valentini – Enrico Berlinguer

coverChi è stato in realtà Enrico Berlinguer, il segretario più amato (ma anche contestato e travisato) del Pci? A trent’anni dalla sua morte drammatica e in un mondo radicalmente cambiato, Chiara Valentini ne ricostruisce una storia politica e umana più densa e intrigante di quanto si era potuto fare finora. Dall’infanzia ferita da un dramma familiare a un’adolescenza ribelle, all’incontro con i comunisti e con Togliatti, si snodano la vita e la carriera di questo politico diverso. La sua è la vicenda di un uomo che ha voluto sfidare le rigidità di un mondo diviso in blocchi con la passione del rischio con cui affrontava le tempeste di mare nella sua Sardegna. Dopo il colpo di stato polacco, aveva tagliato i ponti con l’Urss in modo definitivo. Aveva osato progettare il comunismo nella democrazia, un’ipotesi intollerabile sia a Mosca sia a Washington. Aveva cercato di cambiare l’Italia con il compromesso storico, e forse ci sarebbe riuscito senza il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro. Aveva dimostrato di avere la vista lunga indicando nella questione morale e nella degenerazione dei partiti “ridotti a macchine di potere e di clientela” il problema più drammatico dell’Italia. Se lo “strano comunista”, come lo definiva la stampa Usa, non fosse morto troppo presto, forse anche la storia della sinistra e dell’Italia sarebbe stata diversa.

Edgar Morin – Il mio cammino. Djénane Kareh Tager intervista Edgar Morin

coverÈ questo il cammino di un uomo. È questo il pensiero che si è formato nel corso di questo cammino e il capolavoro che ne è derivato. Attraverso le interviste che Edgar Morin ha concesso a Djénane Kareh Tager, questo libro mostra l’unità di un’opera attraverso la sua varietà, l’unità di una vita attraverso le sue vicissitudini. Ne “Il mio cammino” è l’uomo a parlare, senza dissimulare le sue emozioni né le sue passioni. Quest’uomo ci racconta la sua esperienza della vita, dell’amore, della poesia, della vecchiaia e della morte.

Edgar Morin – La mia sinistra

cover La-mia-sinistraL’ambivalenza dello sviluppo globalizzato apporta progressi materiali in tutti i campi ma è gravida, al tempo stesso, di sottosviluppi spirituali e morali. Tende a standardizzare le culture così diverse del pianeta secondo il modello occidentale, svilendo le loro virtù e i loro saperi, e ci pone in una crisi planetaria, quella dell’umanità che non riesce ad accedere all’Umanità.Parlare oggi di «sinistra» come fa Edgar Morin, uno dei più grandi pensatori viventi, dovrebbe portarci a concepire una via d’uscita dalle turbolenze di un’economia capitalistica scatenata, dalla degradazione della biosfera, dal montare delle paure e dei razzismi, cogliendo la possibilità, disponibile per la prima volta nella storia dell’umanità, di una comunanza di destino e di una patria terrena comune. Ogni cultura è fatta non solo delle sue illusioni e carenze, ma anche di qualità e ricchezze. Bisogna dunque mondializzare, cioè favorire le cooperazioni economiche, sociali e culturali, e al tempo stesso demondializzare, cioè alimentare le vitalità locali, regionali e nazionali. Bisogna mirare alle simbiosi culturali capaci di unire ciò che ciascuna di esse ha di meglio, operando una metamorfosi che leghi in modo indissolubile l’unità e la diversità umane. «Si tratta, come con l’eleganza di una grande passione civile ci rammenta Morin, di ricostruire un “pensiero”, una cultura politica. Gli strateghi della tattica si sono inabissati nel proprio politicismo. I custodi dell’ortodossia vigilano sulle tombe e contemplano i cippi funerari. La sinistra, viceversa, ha bisogno di spazi aperti e di ossigeno (ma anche lo scarso ossigeno del pianeta ha bisogno di sinistra!)».(Dalla presentazione di Nichi Vendola)«Il pensiero complesso che Morin ha saputo tanto profondamente elaborare, e incarnare nella sua stessa vicenda biografica, fa della sensibilità all’incertezza, all’ambivalenza e all’improbabilità non una fonte di impotenza, di cronica indecidibilità, ma una fonte di sentimento di appartenenza al mondo, di speranza nell’insperato, di dialogica generativa, di azione creativa.»(Dalla postfazione di Mauro Ceruti)

Graham Farmelo – L’uomo più strano del mondo. Vita segreta di Paul Dirac, il genio dei quanti

coverPaul Dirac (1902-1984), detto “il taciturno”, era una figura dalle mille contraddizioni, che dovevano fare di lui l’uomo più strano del secolo: impacciato nella conversazione e mirabile nell’esposizione scientifica, timido con le donne e insieme capace di lasciarsi attrarre dal fascino femminile, rigoroso con colleghi e studenti e intanto appassionato di Topolino, freddo “come un ghiacciolo”, ma anche pronto a battersi fino all’ultimo in difesa dei propri amici. Questo era “il fisico più bizzarro del mondo”, colui che ha ricostruito l’intero edificio della meccanica quantistica, ha “inventato” l’antimateria prima di qualsiasi conferma sperimentale, ha ripensato insieme la fisica del molto grande e del molto piccolo aprendo nuovi orizzonti nella comprensione dell’Universo. E tutto ciò, come lui stesso amava ripetere, “lasciandomi prendere per mano dalla matematica”.

Consiglio a cura di Flextime.

Andrea Cortellessa – Ungaretti

coverSeguire il cammino poetico di Ungaretti significa percorrere la “Vita d’un uomo”, dalle nostalgie e dai miraggi egiziani all’inferno del Carso, dagli eccezionali anni parigini alla scoperta di Roma, dal “Dolore” che segue al soggiorno in Brasile fino all’ultima stagione, furiosamente vitale. In questo saggio Cortellessa ci restituisce un’immagine ravvicinata e umanissima di questo grande poeta e della sua opera. Nella videocassetta allegata (il libro è contenuto in un cofanetto) Ungaretti racconta se stesso e legge alcune sue poesie. Una vera e propria autobiografia costruita con preziosi materiali d’archivio, anche inediti (delle Teche Rai) da Gianni Barcelloni e Gabriella Sica.

Consiglio a cura di Flextime.

Maurizio Serra – Malaparte. Vite e leggende

coverNazionalista e cosmopolita. Pacifista e bellicista. Elitista e populista. Scrittore politico dalla prosa essenziale e romanziere dall’immaginazione barocca. Mitomane, esibizionista, gelido dandy che flirta con fascismo, marxismo e anarchia, attratto di volta in volta dall’Italia di Mussolini, dall’Urss di Stalin, dalla Cina di Mao e dall’imperialismo americano. Seduttore inveterato, esibizionista, “camaleonte” pronto a servire (e a servirsi di) ogni potere. Tutto e il contrario di tutto, in apparenza, Curzio Suckert detto Malaparte (1898-1957) sfidò solitario le convenzioni della sua epoca. Oggi questa biografia di Maurizio Serra – basata su un’ampia documentazione, su corrispondenze e testimonianze anche inedite – ci restituisce le sfaccettature di una vicenda umana e letteraria che non può ridursi ai luoghi comuni che ne hanno imprigionato la memoria. Emerge così la modernità di un Malaparte visionario interprete della decadenza europea, che non smette di stupire perché aveva, potente e inconfessato, il gusto dello scacco: “Malaparte o le disavventure di Narciso”.

David Nusseibeh – C’era una volta un paese. Una vita in Palestina

coverDiscendente di una tra le più colte e illustri famiglie palestinesi, Sari Nusseibeh cresce per le strade di Gerusalemme, di cui beve avidamente lo spirito multiculturale e multireligioso. Diventa testimone e protagonista degli eventi più tragici della sua terra: l’occupazione da parte dei coloni israeliani, l’esilio forzato di migliaia di famiglie palestinesi, le guerre, la nascita dei fronti di liberazione armata, il fallimento degli accordi di pace, le intifade, l’ascesa del fanatismo religioso e il proliferare dei kamikaze, la costruzione del muro. Nel ripercorrere la sua vita, Nusseibeh lega indissolubilmente la saga della sua “eccezionale” famiglia al destino del suo popolo e del suo incompiuto paese, e incarna con la sua esistenza, pubblica e privata, mezzo secolo di storia palestinese. “C’era una volta un paese” è l’autobiografia di un uomo che non ha mai smesso di difendere le ragioni della pace, della democrazia e della tolleranza, alla ricerca di una soluzione non violenta al conflitto israelo-palestinese. Da moderno Don Chisciotte, Nusseibeh si muove con visionaria caparbietà tra battaglie civili, amori letterari, nostalgie familiari e spietati ritratti di guerra, dando vita così al più lucido e commovente dei manifesti contro ogni forma di estremismo.

Steven Nadler – Il filosofo, il sacerdote e il pittore. Un ritratto di Descartes

coverNon è affatto strano se due sacerdoti cattolici che vivono in un paese a dominanza protestante fanno amicizia, specie se a legarli sono anche interessi artistico-intellettuali e se uno di loro – che si picca di essere un musicista di vaglia – suona ben volentieri le sue composizioni per intrattenere l’amico nelle lunghe e freddissime serate invernali. Ed è altrettanto comprensibile che i due accolgano a braccia aperte nel loro minuscolo cenacolo culturale un correligionario straniero, uno schivo studioso francese che, a quanto pare, desidera soltanto essere lasciato in pace, a scrivere. Quando poi, dopo dieci anni di frequentazione, lo straniero parte per un paese lontano, farlo ritrarre per ricordarne l’aspetto è il gesto più spontaneo e affettuoso che ci si possa attendere da un rattristato amico. Semplice. Chiaro e distinto, anzi. Perché, se l’innocua vicenda si svolge in Olanda alla metà del Seicento, lo straniero può facilmente chiamarsi René Descartes e il pittore a disposizione rischia di essere Frans Hals… Con la consueta amabilità, Steven Nadler ci guida questa volta in un insolito viaggio filosofico-culturale attraverso un periodo cruciale per la storia del pensiero, quanto straordinario per la fioritura artistica. Quadri celebri e celebri trattati – le Meditazioni metafisiche, le Passioni dell’anima, i Principi della filosofia – vedono la luce e si mescolano sullo sfondo del Secolo d’oro olandese, tra polemiche teologiche, gare musicali e la vicenda di un piccolo, controverso, ritratto…

Antonio Ranieri – Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi [Pdf scan]

cover ranPubblicato nel 1880, non piacque né ai critici né agli appassionati lettori di poesia leopardiana. Vi si narrano i sette anni di convivenza dei due amici, trascorsi tra Firenze, Roma e Napoli, ultima tappa, anche metaforica, del viaggio leopardiano. Un libro provocatorio (costò qualche giorno di prigionia al suo autore) come furono, a quei tempi, la vita e la poesia del Leopardi.