“Questa storia dimostra che un piccolo gruppo di persone può davvero cambiare il mondo. Quando Franco Basaglia e Antonio Slavich cominciarono a demolire il manicomio di Gorizia dall’interno, nei primi anni sessanta, nessuno se ne accorse. Ma alla fine di quel decennio la gente accorreva a Gorizia per vedere come si rovescia un’‘istituzione totale’. Questo libro racconta la storia di quella ‘rivoluzione’.”
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Alberto Basaglia – Le nuvole di Picasso: Una bambina nella storia del manicomio liberato
“Il gruppo di medici voleva ridare dignità al malato attraverso la graduale conquista della libertà” I bambini, solo conoscendo il senso delle cose, riescono a spiegarsele. E per capire chiedono, instancabili, sempre. Quando si regge lo stillicidio dei loro perché e ci si sforza di dargli le risposte che meritano, si arriva sempre al cuore delle questioni. La voglia di raccontare la storia già molto conosciuta, ma non ancora da tanti digerita, di Franco Basaglia, del manicomio liberato e del suo superamento, nasce proprio dalle domande dei più piccoli e dal tentativo di provare a ripercorrere fatti già noti con gli occhi e il cuore di una di loro, per darne una lettura inedita, unica e spudorata, quella cioè di chi non ha ancora sovrastrutture imposte da regole sociali. In questo lavoro hanno preso forma le parole per cercare di rispondere a quei tanti perché e per raccontare scampoli di vita della bambina che è stata dentro a quella rivoluzione. Bambina che nel frattempo è cresciuta e che spontaneamente ha fatto di quella esperienza la base per costruire la sua professione.
Oreste Pivetta – Franco Basaglia il dottore dei matti
A un trentennio dalla morte, la figura di Franco Basaglia, il suo lavoro e la famosa legge che ha portato alla chiusura dei manicomi, continuano a suscitare grande consenso, ma anche molte critiche. Il libro, racconto di una vita, cerca di ricondurre la vicenda di Basaglia – tra l’antifascismo, il dopoguerra, l’università e la direzione degli ospedali psichiatrici di Gorizia e Trieste – all’interno dei mutamenti epocali che coinvolsero la società e la cultura italiana nel tumultuoso ventennio 1960-1980 segnato dalle grandi lotte operaie e studentesche, ma anche dalle bombe stragiste e dal terrorismo, ventennio che si contraddistinse per una spinta riformista, mai più ritrovata. Tra Gorizia e Trieste, Basaglia realizzò, sperimentandola sul campo, una radicale riforma dell’istituto manicomiale, dopo aver denunciato l’orrore della segregazione e dei mezzi coercitivi utilizzati o dei cosiddetti sistemi di cura (come l’elettroshock). Una riforma ispirata non solo a principi di umanità, ma soprattutto al riconoscimento dei diritti del malato, della sua libertà, della sua appartenenza alla società civile, contro una condizione di emarginazione che escludeva qualsiasi possibilità terapeutica. Obiettivo di questo libro è riconnettere la figura di Basaglia alla cultura e alla politica dei suoi tempi, mostrando il valore della sua battaglia nel cammino d’emancipazione della società italiana, esaltando, allo stesso tempo, il suo carattere di intellettuale capace, di fronte alla crisi della sua disciplina, di misurarsi con la concretezza dei problemi, con un solo vincolo: il rispetto della dignità di ogni essere umano.