Jared Diamond – Armi, acciaio e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni

Armi, acciaio e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni - Jared DiamondPerché alcuni popoli sono piú ricchi di altri? Perché gli europei hanno conquistato buona parte del mondo? La tentazione di rispondere tirando in ballo gli uomini e le loro presunte attitudini è forte. Ma la spiegazione razzista non va respinta solo perché è odiosa, dice Diamond: soprattutto perché è sbagliata e non regge a un esame scientifico. Le diversità culturali non sono innate, ma affondano le loro radici in diversità geografiche, ecologiche e territoriali sostanzialmente legate al caso. Armato di questa idea, Diamond si lancia in un appassionante giro del mondo, alla ricerca di casi esemplari con i quali illustrare e mettere alla prova le sue teorie. Attingendo alla linguistica, all’archeologia, alla genetica e a mille altre fonti di conoscenza, riesce a condurre questo tour de force storico-culturale con sorprendente maestria e rara abilità di divulgatore. Questa nuova edizione è stata arricchita dal capitolo Chi sono i giapponesi? e da una postfazione dell’autore.

Consiglio a cura di Athanasius.

Roberto Calasso – L’Ardore

coverQualcosa di immensamente remoto dall’oggi apparve più di tremila anni fa nell’India del Nord: il Veda, un «sapere» che comprendeva in sé tutto, dai granelli di sabbia sino ai confini dell’universo. Distanza che si avverte nel modo di vivere ogni gesto, ogni parola, ogni impresa. Gli uomini vedici prestavano un’attenzione adamantina alla mente che li reggeva, mai disgiungibile da quell’«ardore» da cui ritenevano si fosse sviluppato il mondo. L’attimo acquistava senso in rapporto a un invisibile traboccante di presenze divine. Fu un esperimento del pensiero così estremo che sarebbe potuto scomparire senza lasciare traccia del suo passaggio nella «terra dove vaga in libertà l’antilope nera» (così veniva definito il luogo della legge). Eppure quel pensiero – groviglio composto da inni enigmatici, atti rituali, storie di dèi e folgorazioni metafisiche – ha l’indubitabile capacità di illuminare con luce radente, diversa da ogni altra, gli eventi elementari che appartengono all’esperienza di chiunque, oggi e dappertutto, a cominciare dal puro fatto di essere coscienti. Così collidendo con molte di quelle che vengono ormai considerate ferme acquisizioni. Questo libro racconta come attraverso i «cento cammini» a cui allude il titolo di un’opera smisurata e capitale del Veda, lo Śatapatha Brāhmaņa, si può raggiungere ciò che sta davanti ai nostri occhi passando attraverso ciò che da noi è più lontano.

Consiglio a cura di Athanasius.

Gregory Bateson, Mary Catherine Bateson – Dove gli angeli esitano. Verso un’epistemologia del sacro

cover«Il bello e il brutto, il letterale e il metaforico, il sano e il folle, il comico e il serio… perfino l’amore e l’odio, sono tutti temi che oggi la scienza evita. Ma tra pochi anni, quando la spaccatura fra i problemi della mente e i problemi della natura cesserà di essere un fattore determinante di ciò su cui è impossibile riflettere, essi diventeranno accessibili al pensiero formale. Oggi la maggior parte di questi temi sono inaccessibili e gli scienziati, anche gli antropologi e gli psichiatri, li evitano, e per ottime ragioni. I miei colleghi e io non siamo ancora in grado di indagare su temi tanto delicati. Siamo appesantiti da errori come quelli che ho menzionato e, come gli angeli, dobbiamo esitare a metter piede in queste regioni, ma non per sempre».
Non per sempre: con questo libro, che è in certo modo il suo testamento, Bateson volle appunto avventurarsi «con circospezione e cautela su quel terreno “dove gli angeli esitano a metter piede”». La figlia Mary Catherine, collaboratrice del padre e qui coautrice, ha indicato in breve attraverso quale processo Bateson sia giunto a questa sua indagine: «Gregory si era via via reso conto che l’unità della natura da lui asserita in Mente e natura era comprensibile forse solo attraverso il genere di metafore cui ci ha abituato la religione, e capì anzi di essere ormai prossimo a quella dimensione integrale dell’esperienza cui dava il nome di sacro. Era un terreno al quale si avvicinava con grande trepidazione, sia perché era cresciuto in un ambiente familiare rigorosamente ateo sia perché ravvisava nella religione un potenziale di manipolazione, oscurantismo e divisione. Spesso è la parola stessa religione a scatenare da sola i fraintendimenti. Il titolo del libro esprime quindi, tra l’altro, la sua esitazione davanti a interrogativi che egli sentiva essere nuovi, perché se da un lato derivano e dipendono dal suo lavoro precedente, dall’altro richiedono una saggezza diversa e un diverso coraggio».
Insofferente di ogni forma accademica, e anche di quella austera della comunicazione scientifica, Bateson sente qui chiaramente l’urgenza di raggiungere quello che egli chiamava «lo scheletro della verità». Perciò si abbandona a una forma che si avvicina a quella del monologo o della meditazione, qua e là interrotti da alcuni «metaloghi», messi insieme da Mary Catherine. Ancora una volta, Bateson ci dà la prova in questo libro che la sua missione non era quella di mettere a posto le cose, ma di scompaginarle, e di obbligarci a ripensarle. E, ancora una volta, troveremo qui illuminato il suo grande, ineludibile tema centrale: «pensare in modo sistematico al processo mentale come processo distinto dalle semplici sequenze fisiche o meccanicistiche, senza tuttavia dover pensare a due “sostanze” separate».

Consiglio a cura di Athanasius.

Chiara Volpato – Deumanizzazione. Come si legittima la violenza

cover“Nella storia della nostra specie deumanizzare serve a pensare l’altro essere umano incompleto, animale, oggetto. Serve a compiere su di lui azioni inaccettabili in un contesto normale”. Chiara Volpato indaga gli atteggiamenti, i comportamenti e le pratiche sociali che, in maniera aperta e violenta, oppure sottile e subdola, escludono l’altro – l’oppositore, il nemico, il diverso – dalla specie umana.

Nassim Nicholas Taleb – Antifragile. Prosperare nel disordine

Antifragile_ Prosperare nel disordine - Nassim Nicholas TalebQuesto libro offre una nuova visione del mondo. La prospettiva che cambierà le nostre idee sulla società e ispirerà le nostre scelte quotidiane. Ci aiuterà a comprendere come il nostro corpo si protegge dalle malattie e le specie viventi si evolvono, come la libertà d’impresa crea prosperità e il genio si trasforma in innovazione. Ci farà scoprire che se viviamo più a lungo non è la medicina che dobbiamo ringraziare, che meno dati sono disponibili e più un’analisi sarà accurata, e che il naufragio del Titanic ha salvato molte più persone di quante ne abbia fatte annegare. La chiave di tutto è l’antifragilità. Sappiamo che la nostra incapacità di comprendere a fondo i fenomeni umani e naturali ci espone al rischio degli eventi inaspettati. Ma l’incertezza non è solo una fonte di pericoli da cui difendersi: possiamo trarre vantaggio dalla volatilità e dal disordine, persino dagli errori, ed essere quindi antifragili. Il robusto sopporta gli shock e rimane uguale a se stesso, l’antifragile li desidera, e se ne nutre per crescere e migliorare. Medicina, alimentazione, architettura, tecnologia, informazione, politica, economia, gestione dei risparmi: sono solo alcuni dei campi di applicazione pratica in cui Nassim Nicholas Taleb ci accompagna, con l’ironia e la verve polemica che lo hanno reso celebre. Nell’ottica dell’antifragilità, le città-stato funzionano meglio degli stati-nazione, la spontanea confusione dei suk è preferibile all’eleganza formale dei mercati regolati, le grandi corporation sono una minaccia per la società, tanto quanto i piccoli imprenditori ne rappresentano la forza. E per raggiungere un maggior benessere personale e collettivo non è necessario fare sempre di più: meno è meglio. Attingendo da uno sconfinato repertorio di episodi storici, fenomeni biologici e naturali, curiose esperienze personali, unendo la logica matematica alla scettica saggezza degli antichi e allo spirito pratico dell’uomo della strada, Taleb è riuscito nel tentativo di creare una guida eclettica, scanzonata e iconoclasta per orientarsi in un mondo imprevedibile e dominato dal caos, il mondo del Cigno nero.

Consiglio offerto da Athanasius.

Victor Turner – Dal rito al teatro

coverDal rito al teatro: un viaggio di scoperta che dai rituali delle tribù africane giunge al teatro sperimentale contemporaneo. Attraverso la definizione di concetti come “dramma sociale” e “liminalità”, Turner mette a fuoco la funzione della performance. Secondo la sua lettura, la finzione del teatro assume un ruolo decisivo nel dare espressione a momenti di crisi e di passaggio tra fasi sociali e culturali, diventa laboratorio di rottura di routines sociali date per acquisite.

Nathalie Heinich – La gloria di Van Gogh. Saggio di antropologia dell’ammirazione

coverIn che modo il Van Gogh morto nel 1890 è diventato il Van Gogh celebrato nel 1990? Come ha potuto un individuo di nome Van Gogh essere considerato un eroe – esaltato dal confronto, accresciuto dall’ammirazione ed infine santificato dalla celebrazione? Come hanno potuto gli episodi della sua biografia divenire motivi leggendari – dapprima aneddoti, poi verità storiche ed infine luog comuni? Si scoprirà come subito dopo la sua morte, le sue opere siano state unanimemente apprezzate dalla critica e come, malgrado ciò, la sua vita, una generazione dopo sia stata trasformata in leggenda agiografica facendo leva sul presunto motivo dell’incomprensione. Di tale motivo si cercherà di comprendere la funzione nell’ambito della mitologia del sacrificio e della colpa che, incarnata in questo nuovo paradigma artistica ispira ancora oggi le forme più religiose della passione per l’arte. Ma si comprenderà ugualmente la ragione per cui questo fenomeno non è semplicemente riducibile ad una «sacralizzazione» dell’artista, non più di quanto l’inflazione monetaria delle opere sia imputabile ad una «irrazionalità» economica; e perché le manifestazioni più popolari dell’ammirazione per i grandi personaggi suscitino la stigmatizzazione del mondo erudito.

Consiglio a cura di U.s.A.

Jean-Loup Amselle, Elikia M’Bokolo (a cura di) – L’invenzione dell’etnia [Pdf scan]

coverFino agli anni Ottanta la nozione di “etnia” è stata usata e abusata senza precisarne il significato e i limiti semantici. Questo volume, frutto di un lungo lavoro collettivo, ha segnato una svolta nella riflessione antropologica: gli autori hanno inteso dimostrare che l’etnia è una categoria storica, sottolineando la relatività delle appartenenze etniche, senza per questo negare agli individui il diritto di rivendicare l’identità delle proprie scelte. I saggi di Jean-Loup Amselle, Jean Bazin, Jean-Pierre Chrétien, Jean-Pierre Dozon, Elikia M’Bokolo, Claudine Vidal, partendo da casi concreti sul territorio africano, decostruiscono convinzioni radicate e si interrogano sul senso reale del termine “etnia”, convinti che “sono gli etnologi e il colonialismo che, misconoscendo la storia o negandola, ansiosi di classificare e di nominare, hanno fissato le etichette etniche”. La complessità del continente nero viene raccontata come un insieme composito e fluido, in cui si formano continuamente nuove identità regionali e di frontiera che scompaginano schemi e categorie elaborati in epoca coloniale. Gli autori contribuiscono ad animare il dibattito intorno alla costruzione di una scienza sociale africanista, in cui il canone di identità è ridefinito come genere al tempo stesso plurale e singolare, postulando una vera creolità di ogni gruppo etnico e linguistico.

Grazie a Emiliano per questa scansione.

Ernesto De Martino – Panorami e spedizioni. Le trasmissioni radiofoniche del 1953-54 [Pdf scan]

coverIn questa pubblicazione sono raccolti, per la prima volta, i testi di un ciclo di trasmissioni radiofoniche registrate e trasmesse nel 1954 dal Terzo Programma della RAI. Ernesto de Martino illustra in maniera chiara e accessibile i temi della sua ricerca demoetnologica: incanti e magie d’amore, lamenti funebri e ninne nanne. Completano il volume il resoconto di una spedizione in Lucania del 1953 e il testo di un dibattito su Ernesto de Martino trasmesso nel 1965, poco dopo la sua morte.