Walter Benjamin – Diario moscovita

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«Qui sono da settimane alle prese col gelo fuori e col fuoco dentro», scrive Benjamin da Mosca all’amico Kracauer, sottolineando che il suo proposito è di «tornare arricchito di immagini visive, non di teorie». Due mesi cruciali, tra la fine del 1926 e l’inizio del 1927, lo immettono in un vortice di incontri e di passioni, ne stimolano lo spirito d’osservazione. A indurlo a questo viaggio è il desiderio di conoscere più da vicino la situazione russa, di stabilire un rapporto fecondo con esponenti della vita artistica e letteraria sovietica, ma è anzitutto l’amore per la rivoluzionaria lettone Asja Lacis, conosciuta a Capri nel 1924. Queste pagine di diario, «il documento di gran lunga più personale – assolutamente e crudelmente franco – fra quelli che ci restano su periodi importanti della sua vita» – come dice Scholem – testimoniano di un duplice scontro di Benjamin con la realtà. Da un lato con una Russia che andava inesorabilmente irrigidendosi nello stalinismo e nella frantumazione di ogni ipotesi di cultura e arte rivoluzionaria e dall’altro con l’impossibilità di instaurare un rapporto sereno con Asja. In questo diario, steso con mano di grande scrittore, un universo in bilico viene descritto nei suoi particolari più reconditi con tutta la sensibilità di un uomo attratto anzitutto dalle piccole cose, da un errante, sempre sul punto di partire. Colui che, dopo l’addio ad Asja e a Mosca «con la grande valigia in grembo, percorse piangendo le strade che imbrunivano, verso la stazione».

Walter Benjamin – Uomini tedeschi

Uomini tedeschi

La centralità di Goethe per tutto il progetto è innegabile: della sua morte si parla nella lettera introduttiva; in un’altra, Zelter si rivolge direttamente all’amico; c’è Goethe al centro delle considerazioni di Bertram ed è infine lui personalmente a scrivere al figlio di Thomas Seebeck, il collega scienziato che è morto. Quest’ultima lettera è corredata, oltre che dell’introduzione, anche di un apposito commento. (…) L’inizio della fine della Weimarer Kunstperiode, segnata dalla morte di Goethe, coincise cronologicamente con la nascita del movimento democratico, quando l’umanesimo tedesco lasciò la sfera privata evocata da Benjamin e si trasformò in fatto politico. Nella premessa, tuttavia, Benjamin tracciava l’arco sino al 1931, quando i sintomi della drammatica disgregazione della Repubblica di Weimar erano ormai sotto gli occhi di tutti, stabilendo quindi un nesso fra la situazione politica della prima metà del XIX secolo e quella contemporanea: nello stesso giorno in cui venne pubblicata l’ultima lettera, i giornali riportavano la notizia delle dimissioni del Cancelliere Heinrich Brüning. dalla prefazione di Enrico Ganni

Walter Benjamin – Opere complete. Volume VIII – Frammenti e Paralipomena

coverCon questo ottavo volume si conclude la pubblicazione delle “Opere complete” di Walter Benjamin, avviata da Einaudi nel 2000 con la riedizione dei “Passages” di Parigi. Al pari di quell’affascinante affresco della modernità, anche il presente volume è composto da materiale frammentario, ossia da testi, brani, appunti, aforismi, semplici schemi, che Walter Benjamin accumulò nell’arco di quasi un trentennio in funzione di quanto stava scrivendo, di quanto aveva in mente di scrivere ma poi non realizzò, o magari in vista dell’ampliamento o del rifacimento di quanto aveva già pubblicato. Un materiale quindi composito, che è stato suddiviso in due grandi gruppi, comprendenti da un lato i “Frammenti”, quindi i testi relativamente autonomi non riferibili ad alcuna delle opere compiute, e dall’altro i “Paralipomena”, ossia i brani che hanno invece un preciso nesso con scritti pubblicati (si pensi al grande saggio su Kafka del 1934) o comunque in via di avanzata definizione (ad esempio Infanzia berlinese). Una raccolta che proprio per la sua eterogeneità e incompletezza apre scorci interessanti sulla grande officina di un pensatore che continua a essere di straordinaria attualità.

Walter Benjamin – Opere complete. Volume VII. Scritti 1938-1940 [Epub – Mobi]

coverNon si faceva illusioni, Walter Benjamin, su quale sarebbe stato il destino dell’Europa alla fine degli anni Trenta. Sapeva che per lui e per i suoi compagni di esilio l’esistenza sarebbe diventata ancora più difficile allorché il conflitto – giudicato ormai inevitabile dopo l’annessione tedesca dell’Austria e di gran parte della Cecoslovacchia – avrebbe coinvolto la Francia, il paese che da molti anni lo ospitava. Si aggiunga che anche dall’Unione Sovietica, in cui molti intelettuali avevano riposto le proprie speranze, giungevano segnali inequivocabili, ultimo fra i quali il patto Hitler-Stalin nell’estate del 1939. In questa situazione, ulteriormente aggravata dai costanti problemi di mera sussistenza, Benjamin riuscì tuttavia a tornare su Kafka, uno dei suoi autori prediletti, a redigere un nuova stesura di Infanzia berlinese intorno al millenovecento, e soprattutto ad affrontare quel libro su Baudelaire che, se fosse stato portato a termine, sarebbe senza dubbio diventato una delle sue opere più significative. Del vastissimo materiale accumulato su questo tema, il presente volume propone per la prima volta in italiano il saggio La Parigi del secondo Impero in Baudelaire, la rielaborazione del medesimo testo (Su alcuni motivi in Baudelaire), l’edizione integrale di Parco centrale, le Note sui Quadri parigini di Baudelaire nonché una serie di frammenti anch’essi inediti in Italia. Espressione definitiva dell’atteggiamento estremo del filosofo berlinese sono infine le celebri tesi Sul concetto di storia, redatte nella primavera del 1940. Poco prima dell’ingresso della Wehrmacht a Parigi il 14 giugno, Benjamin lasciò la città, approdando dopo diverse tappe a Port Bou, nei Pirenei. Da qui intendeva attraversare la frontiera e raggiungere la Spagna. Venne tuttavia respinto dalle guardie di frontiera spagnole, e temendo di essere riconsegnato ai tedeschi si tolse la vita nella notte tra il 25 e il 26 settembre.

Release a cura di U.s.A.

Nota: Ne approfitto, se mai qualcuno volesse contribuire, per fare il punto sulle opere complete di Benjamin disponibili(qui o su Scribd):

Volume I: Scansione, divisa in due parti a cura di Tonio Seduto
Volume II: Scansione a cura di LNDDQNLD
Volume III: Scansione
Volume IV: Scansione + conversione in formato epub (a cura di U.s.A.)
volume V: Pdf senza scansione a cura di Tonio seduto + conversione in formato epub (a cura di U.s.A.)
volume VI: Scansione a cura di LNDDQNLD + Conversione epub (Work in progress sempre a cura di U.s.A.)
Volume VII: Scansione a cura di LNDDQNLD + conversione in formato epub (a cura di U.s.A.)
Volume VIII: Manca.
Volume IX, I passages di Parigi: Scansione a cura di Tonio seduto.

Walter Benjamin – Aura e choc. Saggi sulla teoria dei media [Epub – Mobi]

cover“Aura e choc” raccoglie in un unico volume i principali studi dedicati da Walter Benjamin al complesso ambito della teoria dei media, tra cui il saggio “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica”, qui presentato nella versione del 1935-36. Chiave di volta di questa teoria, che Benjamin sviluppa dai primi scritti degli anni ’10 fino agli ultimi frammenti del libro sui “passages” di Parigi, è l’idea secondo cui va considerato come “medium” tutto ciò che è in grado di ridefinire le coordinate della percezione, dei modi di vedere e di sentire, e più in generale dell’esperienza. Sulla base di tale presupposto Benjamin discute media moderni come la fotografia e il cinema, la radio e il telefono, il libro e il giornale, ma anche le forme espressive della lingua, della linea e del colore, strumenti ottici come la camera obscura e la lanterna magica, i sistemi di illuminazione urbana e l’architettura di vetro, per arrivare infine agli stati di alterazione percettiva indotti dal sogno e dall’hashish. Nel loro insieme, tutti questi media sono per Benjamin capaci di trasformare storicamente l’esperienza sensibile, sottoponendo l’individuo moderno a un autentico “training del sensorio” che gli consente di affrontare il passaggio dalla cultura ottocentesca, permeata dal culto dell’aura, a una modernità che lo espone a continui choc.

Release a cura di U.s.A.

Sempre a cura di U.s.A. è stata aggiunta una versione corretta di “Fuhrer della filosofia” di P. Bourdieu.

Walter Benjamin – Opere complete V 1932-33 [Pdf – Epub]

coverIl quinto volume della nuova edizione delle Opere complete di Walter Benjamin comprende gli scritti del 1932 e 1933, ossia dell’ultimo anno della Repubblica di Weimar e del primo della dittatura nazionalsocialista. Più chiaramente dei precedenti, essi ci mostrano l’autore come oggetto, se non già quasi come vittima della politica.

Release a cura di Antonio Allegra.

Conversione in epub a cura di U.s.A.

Il file archivio è stato aggiornato (25/11/2013)

Walter Benjamin – Opere Complete IV. Scritti 1930-1931 [Epub – Mobi – Azw3]

Opere Complete IV - Scritti 1930-1931 - Benjamin WalterScartata ormai da tempo l’idea della carriera accademica, per Walter Benjamin anche il biennio 1930-1931, al quale è dedicato il presente IV volume delle Opere complete, si pone all’insegna dell’impegno critico, con l’attività di recensore e saggista che viene a costituire la sua sola precaria fonte di sussistenza. I temi presi in considerazione stupiscono per la vastità degli ambiti affrontati: Benjamin interviene su tutto e tutti con scritti teorici, opere divulgative e pamphlet politici, si sofferma su Goethe e Dostoevskij, Proust e Gide, Kraus e Brecht (ma, d’altro canto, significativamente tralascia grandi autori come Mann e Musil), presenta abbecedari e giocattoli, marionette e cibi, dialetti e lingue, romanzi d’appendice e persino un opuscolo su «erbe ed erbacce», con l’obiettivo non tanto di stabilire canoni di letterarietà, ma di consentire al lettore di penetrare con i propri «ghiribizzi, pregiudizi, pensieri» nei momenti piú intimi dell’opera. Ne risulta una vera e propria «arte del recensire» con la quale Benjamin si contrappone alle mode culturali e alla frettolosità saccheggiatrice dei giornali; nella piena consapevolezza della scarsa considerazione che la materia da molti decenni godeva ormai in Germania e con l’ambizione di affermarsi indiscutibilmente come «le premier critique de la littérature allemande».

Preziosa release a cura di U.s.a.

Walter Benjamin – L’ opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Tre versioni (1936-39) [Pdf – Epub – Mobi – Azw3]

Tra il 1935 e il 1939 Benjamin lavorò a più riprese al suo saggio forse più celebre: “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica”. Un vero e proprio cantiere, accompagnato da un’avventurosa e complicata vicenda editoriale, sino ad oggi colpevolmente trascurata. Questa edizione, curata da uno dei più importanti studiosi italiani di Benjamin, offre al lettore la traduzione delle tre principali stesure del saggio: la versione francese uscita nel 1936, tradotta da Pierre Klossowski, con la decisiva supervisione dello stesso Benjamin, e le due versioni tedesche, una del 1936 e l’altra scritta tra l’estate del 1936 e il 1939, in ciascuna delle quali l’autore apporta sostanziali cambiamenti alla prima versione tedesca manoscritta del 1935, che rifluisce per intero nelle successive due. Fondamentale in questo senso poter entrare nel laboratorio Benjamin: l’unico modo per farlo è avere sotto gli occhi gli interventi del filosofo tedesco nelle due stesure. E questo il puntuale lavoro di ricostruzione a cui Fabrizio Desideri ha sottoposto i testi, evidenziando le cospicue varianti dell’uno rispetto all’altro direttamente nella tessitura della riflessione benjaminiana. E mostrando così come in realtà nessuna di queste versioni possa considerarsi quella definitiva.

 

Io ci ho messo solo il Pdf iniziale, per la splendida conversione i miei ringraziamenti vanno a U.s.a.