L’organica combinazione di socialismo e democrazia va ben al di là dell’ambito dello Stato nazionale: è l’elemento essenziale per l’identificazione dell’Europa occidentale, oggi «la regione più libera del mondo». In altri termini, per essere se stessa (per essere libera) l’Europa occidentale deve essere pluralista e saper integrare tutte le componenti politiche che ha sviluppato nella sua lunga storia, tra le quali un peso determinante ha il movimento ‘socialista’, comprendente oggi sia i partiti socialisti sia quelli comunisti. D’altra parte, il movimento ‘socialista’ dell’Europa occidentale per essere se stesso (per essere libero) dev’essere anche democratico ed europeista. È questa la conclusione a cui arriva Silvio Leonardi alla fine del suo saggio, che infatti rappresenta una singolare ricerca di identità per quanto riguarda sia l’Europa occidentale sia il movimento ‘socialista’ di questa regione del mondo. È una ricerca condotta con un metodo prevalentemente descrittivo e comparativo, che sviluppa accanto a quella della CEE la «storia parallela» del Comecon, cioè del processo comunitario avvenuto nell’Europa orientale. Ma dietro l’impassibilità del metodo, la critica rivolta agli inadempimenti del processo comunitario europeo da una parte, e alle insufficienze del movimento ‘socialista’ dell’Europa occidentale dall’altra, diventa via via più serrata.
Silvio Leonardi – L’Europa e il movimento socialista
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