Thomas Bernhard – Goethe muore [Pdf – Epub – Doc]

In questo piccolo gioiello c’è in nuce tutto Bernhard: qui si ride, ci si commuove e si pensa. Il racconto che dà l’irriverente titolo al volume vede il Titano, ormai allo scorcio della vita, in fase di bilanci. Ha capito che la letteratura conta poco o nulla, e non gli resta che un unico desiderio: incontrare Wittgenstein. Convoca dunque a Weimar il filosofo, innescando una serie di esilaranti peripezie. Figura centrale nell’opera di Bernhard, Montaigne svetta nella seconda prosa, dove vediamo un giovane angariato dai genitori rifugiarsi nella torre avita e trovare lì l’unica alternativa all’orrore familiare: i libri, e nella fattispecie i libri di Montaigne. Se la famiglia è il luogo del castigo, della reclusione, dell’odio, della distruzione psicofisica, la torre, la biblioteca, i filosofi sono l’unica salvezza. Ilare e straziante è il terzo racconto, in cui due amici si incrociano in una stazione ferroviaria. E uno dei due si lascia andare a un continuo, trascinante “ti ricordi…?»: ecco allora risorgere l’infanzia e genitori sadici, amanti della montagna, che costringono la prole ad arrampicarsi a ora antelucana, bardata con calzettoni e berretti rossi (per non sfuggire al soccorso alpino…). E se la madre, dispensatrice di ceffoni fisici e morali, pizzica sulla vetta la sua ridicola cetra, il padre affida a un album da disegno oscene vedute alpestri. A suggellare il congedo dai genitori sarà un grande falò di calzettoni rossi. E in un immane autodafé culmina l’ultima prosa, resoconto di un sogno apocalittico, in cui l’Austria cattolico-nazionalsocialista va finalmente in fiamme: di quell’universo resterà solo una distesa di cenere. Salvo poi svegliarsi dal sogno in un felice altrove e accorgersi che quelle fiamme hanno risparmiato ciò che più conta: il ricordo.

Thomas Bernhard – L’imitatore di voci [Pdf – Epub – Doc – Azw3]

Rare cose fanno sognare come quelle notizie di cronaca che racchiudono un destino in poche righe dettate in tono di spassionata neutralità. In questo libro Thomas Bernhard ha scelto come forma letteraria appunto la notizia di cronaca. Così troveremo qui più di cento romanzi in altrettante pagine. Prendendo di sorpresa il lettore, e sostituendo una guizzante velocità al martellio ossessivo dei suoi libri più celebri, Bernhard inanella una serie di storie esilaranti e oltraggiose, tutte enunciate da un cronista che si pretende di impeccabile sobrietà e precisione. I fatti innanzitutto – sembra dirci, con celato sarcasmo. E i fatti, nella loro nudità, riescono pur sempre a sbalordirci. Sono multiformi e coatti come il protagonista della storia che dà il titolo al libro: un imitatore di voci che riusciva a imitare ogni voce possibile ma rimaneva interdetto e si dichiarava incapace quando gli chiedevano di imitare la propria. L’imitatore di voci è apparso per la prima volta nel 1978.

Thomas Bernhard – I miei premi [Pdf – Epub – Doc]

 
Supremamente ottuso è per Bernhard il mondo dei premi letterari, di cui traccia un ritratto insieme crudele e divertentissimo, senza risparmiare frecciate a nessuno, neanche a se stesso: «Tutto era repellente, ma più repellente di tutto trovavo me stesso» dice a proposito del premio Franz Theodor Csokor. Al grottesco balletto prendono parte stolidi largitori e beneficati vanesi; ministre che russano durante i panegirici per poi risvegliarsi di botto sbraitando imperiose: «Ma dove si è cacciato il nostro scrittorello?»; conferitori di attestati e di prebende che, scambiando il sesso dei poeti laureandi, parlano con disinvoltura della «signora Bernhard»; politici opportunisti e di abissale ignoranza preoccupati solo di fare passerella; giurie letterarie insipienti ma ben liete di trasferirsi, spesate di tutto, nei migliori alberghi e ristoranti; finanziatori che con un esborso spudoratamente basso si assicurano pubblicità a buon mercato e una fama di generosi mecenati; e grossolani esponenti dell’industria che presentandolo parlano diffusamente dello «straniero nato in Olanda», il quale però «già da qualche tempo vive tra noi», e al quale attribuiscono senza fare una piega un fantomatico romanzo ambientato in un’isola del Sud. «Se qualcuno offre del denaro vuol dire che ne ha ed è giusto alleggerirlo» pensa tuttavia Bernhard, e non nega affatto di averlo speso volentieri, soprattutto se gli ha dato l’occasione per comprarsi finalmente una Triumph Herald.

Ernst Jünger, Martin Heidegger – Oltre la linea [Pdf – Epub – Doc – Scan]

 
Nel 1950, in occasione del sessantesimo compleanno di Martin Heidegger, Ernst Jünger pubblicò il saggio Oltre la linea, dedicato al tema che attraversa come una crepa non solo tutta la sua opera, ma quella di Heidegger e tutto il nostro tempo: il nichilismo. Questa parola era stata evocata da Nietzsche, come se in essa si preannunciasse un «contromovimento», un al di là del nichilismo. Dopo che la storia ha «riempito di sostanza, di vita vissuta, di azioni e di dolori» le divinazioni di Nietzsche, Jünger si domanda in questo saggio, che rimane uno dei suoi testi essenziali, se è possibile «l’attraversamento della linea, il passaggio del punto zero» che è segnato dalla parola niente. E precisa: «Chi non ha sperimentato su di sé l’enorme potenza del niente e non ne ha subìto la tentazione conosce ben poco la nostra epoca». Cinque anni dopo, Heidegger raccolse la sfida e rispose a Jünger con un testo che è anch’esso essenziale nella sua opera: La questione dell’essere. Qui pubblicati insieme per la prima volta, questi saggi si presentano, oggi non meno di allora, come un dialogo teso all’estremo, dove risuonano al tempo stesso l’opposizione e l’affinità, e insieme come una doppia risposta a quel fantasma che Nietzsche definì «il più inquietante fra tutti gli ospiti»: il nichilismo.

Gilles Deleuze, Giorgio Agamben – Bartleby. La formula della creazione [Pdf – Epub – Doc – Scan]

 
Fin dalla sua pubblicazione nel 1853, “Bartleby lo scrivano” di Melville, “uno dei più bei racconti dell’epoca moderna”, sta iscritto come un enigma sulla soglia della letteratura americana. La figura scialba e “incurabilmente perduta” dello scrivano che ha smesso di scrivere, ha letteralmente paralizzato i critici e tenacemente eluso ogni spiegazione. Qual è il messaggio che, senza mai proferirlo, egli sembra volerci significare con ogni suo gesto? E qual è il senso della formula che egli non si stanca di ripetere a ogni richiesta: “preferirei di no”? In questo libro, due filosofi, Gilles Deleuze e Giorgio Agamben, provano a misurarsi con l’enigma di Bartleby e a decifrare il senso della formula. In pagine straordinariamente dense l’autore dell’Anti Edipo scopre in Bartleby il paradigma della “natura prima” e, insieme, il rappresentante del “popolo a venire”; Giorgio Agamben legge nel “preferirei di no” dello scrivano la formula della potenza pura, l’algoritmo di un esperimento in cui il Possibile si emancipa da ogni ragione.

Davide Rodogno – Contro il massacro. Gli interventi umanitari nella politica europea 1815-1914 [Pdf – Epub – Doc]

Davide Rodogno esamina l’emergenza di una pratica d’intervento nei conflitti, chiamata intervento d’umanità o intervento umanitario a livello internazionale, dalla caduta di Napoleone sino alla prima guerra mondiale. Contrariamente al luogo comune che vuole che gli interventi umanitari siano un’invenzione recente, Rodogno dimostra che la loro storia risale ad almeno due secoli fa quando, sotto l’egida di un sistema internazionale chiamato il “Concerto europeo”, le grandi potenze europee si sono arrogate il diritto morale e la legittimità politica di intervenire per salvare popolazioni straniere vittime di massacro, atrocità e sterminio. I casi di intervento riguardano specificamente popolazioni cristiane vittime di violenze commesse da regimi “barbari”, come quello turco, che violavano gravemente “il diritto alla vita”. Rodogno esplora la percezione politica, legale e morale che gli europei svilupparono dell’impero ottomano e le ragioni per le quali quest’impero fu escluso dalla cosiddetta “famiglia delle nazioni”. Un’analisi storica inedita di questa pratica internazionale controversa e delle sue conseguenze sulle popolazioni civili.

Mario Moncada di Monforte – Israele. Uno Stato razzista [Pdf – Epub – Doc]

Israele uno Stato razzista non è un pamphlet contro gli ebrei né contro l’ebraismo ma, secondo l’autore, chi conosce la storia del mondo e sa delle vessazioni inflitte agli Ebrei lungo i duemila anni della storia d’Europa fino ai crimini del razzismo nazista, non può rimanere stupito e sconcerta nel constatare che oggi gli Ebrei sionisti governano Israele con un comportamento chiaramente razzista. Il saggio, scritto da un autore che descrive l’ebraismo come la religione spirituale più raffinata e umanamente più costruttiva, documenta le ragioni delle affermazioni delle affermazioni di Finkelstein esclusivamente con testimonianze dirette di ebrei che, in Israele e nel mondo, protestano per il razzismo sionista che discrimina e maltratta non solo i Palestinesi, ma anche gli ebrei non ashkenaziti, cioè non europei.

Carl Gustav Jung – Civiltà in transizione. Il periodo tra le due guerre [Pdf – Epub – Doc]

Nel suo constante e attento interrogarsi sui fenomeni collettivi che hanno caratterizzato questo secolo così ricco di fermenti innovativi e di radicali rivolgimenti, Jung non mancò di portare la propria testimonianza di analista. Nel disagio della ‘civiltà in transizione’ egli scorse un riflesso e un’amplificazione del malessere psichico dell’uomo moderno, divenuto preda di un razionalismo esasperato e sostanzialmente sterile, in nome del quale tenta di tacitare le sue radici più profonde che lo mettono in sintonia con la natura e con gli altri esseri viventi. Relegando nell’inconscio le sue componenti irrazionali ed emotive l’uomo contemporaneo lavora alla propria infelicità, perché accresce a dismisura il loro potere rendendole incontrollabili ed istruttive, anziché lasciarsene gradatamente trasformare. Negli scritti del periodo fra le due guerre (dal 1918 al 1939) Jung si sofferma sui fenomeni più salienti di tale momento storico: dai primi segni dell’emancipazione della donna o dell’evoluzione dei costumi sessuali, agli eventi luttuosi del primo conflitto mondiale e alla massificazione dell’individuo nelle dittature europee. Concludende questo tomo una sezione dedicata agli interventi di Jung sulla creatività dell’artista, considerato capace di far affiorare nelle sue opere, con grande anticipo sui tempi, i contenuti archetipici di cui la sua epoca difetta.