Le varie correnti dell’odierno marxismo occidentale, pur divise da netti dissensi sul piano filosofico e politico, hanno in comune un orientamento antimaterialistico che risale alla « svolta » idealistica compiuta dalla cultura borghese ai primi del Novecento. Tale svolta esercitò, e continua ad esercitare, un forte influsso non solo sull’ala riformista della sinistra europea, desiderosa di non rompere i ponti con l’avversario dì classe e di espungere dal marxismo tutto ciò che possa apparire «rozzo», ma anche su minoranze rivoluzionarie che identificano il materialismo con un atteggiamento rassegnato e passivo di fronte alla realtà. Nel presente volume ci si propone di riaffermare, contro queste tendenze, la verità oggettiva del materialismo e di mostrare come esso sia essenziale ad una teoria che voglia essere insieme rivoluzionaria e « scientifica », come appunto è il marxismo. Ci si propone anche di ribadire l’importanza del problema del rapporto uomo-natura, essenziale alla felicità umana e non risolubile negando o eludendo la biologicità dell’uomo, la quale persiste pur entro la nuova dimensione creata dal lavoro e dai rapporti sociali. Di qui la rivendicazione del contributo di Engels al marxismo è, risalendo più indietro nel tempo, la ripresa di motivi materialistici, edonistici e pessimistici settecenteschi, che culminarono nel pensiero e nella poesia del Leopardi e che devono essere ripresi e sviluppati all’interno di una problematica marxista. Sotto questo aspetto il presente libro si riconnette a un altro dello stesso autore pubblicato in questa stessa collana, Classicismo e illuminismo nell’Ottocento italiano; e, come il precedente, vuole offrire un contributo ad una discussione che dovrà essere proseguita.
Sebastiano Timpanaro – Sul materialismo
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