Tra Omero e Platone si verifica, nella cultura greca, un capovolgimento dell’idea di conoscenza: per Omero conoscere equivale a vedere, come per i filosofi presocratici e ancora per Erodoto e Ippocrate; ma per Platone (e per la lunga tradizione idealistica che da lui prende, le mosse) ciò che si vede è un inganno, la vera conoscenza è quella delle cose invisibili. Passando per il sapere misterico della Grecia pre-socratica, per il mito di Edipo, in cui il tema della vista e della cecità ha un ruolo centrale, e per quello delle sirene, il libro indaga il rapporto, a volte tragico, tra sapere e vedere, mettendo in luce le radici antiche di dibattiti concettuali tuttora in corso.
Roberto Peregalli – La corazza ricamata. I greci e l’invisibile
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