Cari amici, entriamo in ottobre. In attesa di cominciare il nostro viaggio nella Rivoluzione russa, previsto, ricordo, per metà mese, mi permetto di consigliarvi un piccolo antipastino. Un libro che non c’entra nulla con l’argomento che andremo ad affrontare, ma è fresco fresco di uscita e non ho resistito… spero che apprezziate.
Turisti, terroristi, secolaristi, hacker, fondamentalisti, transumanisti, algoritmici: sono tutte tribù che abitano e agitano “l’innominabile attuale”. Mondo sfuggente come mai prima, che sembra ignorare il suo passato, ma subito si illumina appena si profilano altri anni, quel periodo fra il 1933 e il 1945 in cui il mondo stesso aveva compiuto un tentativo, parzialmente riuscito, di autoannientamento. Quel che venne dopo era informe, grezzo e strapotente. Nel nuovo millennio, è informe, grezzo e sempre più potente. Auden intitolò “L’età dell’ansia” un poemetto a più voci ambientato in un bar a New York verso la fine della guerra. Oggi quelle voci suonano remote, come se venissero da un’altra valle. L’ansia non manca, ma non prevale. Ciò che prevale è l’inconsistenza, una inconsistenza assassina. È l’età dell’inconsistenza.
P.s. ebook dedicato a pierre (un tempo conosciuto come Matteo Carlini)