Tra i primi a comprendere e segnalare l’avvento di una «democrazia mediatica», in cui l’enorme sviluppo della presenza dei mass media è destinato a cambiare profondamente i meccanismi della vita pubblica, Debray analizza in questo libro il modo in cui i messaggi simbolici da cui siamo bombardati si iscrivono, si trasmettono e si sedimentano nella società. Dalla videopolitica alla metafora sportiva, dal ruolo dei corpi in un mondo di immagini ai nuovi linguaggi e ai nuovi segni, dallo stravolgimento dei concetti di destra e sinistra alle inedite modalità assunte dallo Stato educatore, dalla perdita di ruolo della politica alla ridefinizione del concetto stesso di cultura, la penetrante intelligenza dell’autore delinea una mappa indispensabile per comprendere il piano su cui si gioca oggi la partita politica.
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Régis Debray – Vita e morte dell’immagine. Una storia dello sguardo in occidente
L’indagine di Debray è impegnata a ricostruire una storia dell’immagine che sia insieme una storia “dello sguardo in Occidente”. Servendosi degli strumenti della mediologia, in una prospettiva che unisce ciò che l’Occidente ha sempre separato, l’autore ripercorre la presenza dell’idolo, la rappresentazione dell’opera d’arte, fino alla simulazione dell’immagine digitale.
Régis Debray – Fare a meno dei vecchi. Una proposta indecente
Alla fine dell’Ottocento, Jonathan Swift proponeva di risolvere il problema dei senzatetto di Londra mangiandoli. In modo analogo, Régis Debray propone oggi di risolvere il problema dell’invecchiamento della popolazione europea confinando gli anziani in una riserva naturale, il “Bioland”. Questo libro dissacratorio inaugura un dibattito, essenziale per il futuro della nostra società, sulla contraddizione che esiste tra l’invecchiamento della popolazione e il giovanilismo dilagante nello spettacolo, nella moda, nella cultura.