Archivi categoria: Pietro Greco
Pietro Greco – La scienza e l’Europa: Il Rinascimento
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L’incontro tra la scienza e l’Europa avviene nel XII secolo. Il rapporto che si instaura è intenso e profondo, ma la ‘grande crisi del Trecento’ ne interrompe presto lo sviluppo. È nel Quattrocento che l’Europa riscopre la scienza, in particolare a Firenze. Pionieri di questo nuovo inizio sono Brunelleschi, Donatello, Masaccio, artisti che studiano la matematica per meglio rappresentare la realtà fisica, e su tutti Leon Battista Alberti, teorico della prospettiva.
Pietro Greco – La scienza e l’Europa. Dal Seicento all’Ottocento
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Nel XIX secolo la piccola Europa acquisisce la decisiva leadership mondiale. Non solo e non tanto perché assume il controllo militare di una parte notevole del resto del pianeta, ma anche e soprattutto perché diventa il luogo più ricco della Terra e il continente dove sono più avanzati i diritti civili e politici. Questa leadership è il frutto di una serie di grandi cambiamenti che si usa definire ‘rivoluzioni’: la rivoluzione francese e anche quella americana alla fine del Settecento e la rivoluzione industriale all’inizio dell’Ottocento. Ebbene, all’origine di questi cambiamenti c’è un’altra rivoluzione: la rivoluzione scientifica del XVII secolo. Da Galileo a Newton, alcune decine di matematici e filosofi naturali disseminati per l’Europa producono una quantità di conoscenze sul mondo naturale senza precedenti, creando le premesse per il futuro sviluppo tecnologico e per la rivoluzione industriale. Ma gli uomini di scienza del Seicento danno vita anche a una comunità transnazionale che rappresenta un modello di trasparenza, democrazia, tolleranza e rigore che informerà di sé il secolo dei Lumi e la cultura del Vecchio continente, ponendo così le basi per la rivoluzione americana e la rivoluzione francese.
Pietro Greco – Storia di Pi greco
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Non lo chiamavano ancora così, “pi greco”, né tantomeno usavano quello che oggi consideriamo un simbolo universale, Pi Greco, ma Egizi e Sumeri sapevano che il rapporto tra il diametro e la circonferenza di un cerchio è una costante; i Greci che è un numero illimitato periodico e lo chiamarono irrazionale. Ma fu Archimede, a Siracusa, a studiarlo, a darne un valore molto preciso e a concepire l’idea, moderna, di limite. Che storia, quella di Pi Greco. Ha coinvolto in un crescendo appassionante di studi tutti i più grandi matematici. Ma ha anche catturato la curiosità dei poeti e attraversato la storia dei popoli. Ancora oggi, mentre i computer calcolano milioni dei suoi decimali, Pi Greco fa parlare di sé, tanto da diventare il primo e finora unico numero cui il mondo intero dedica una giornata di festa: il Pi Greco day!
Pietro Greco – La scienza e l’Europa: Dalle origini al XIII secolo
Pochi lo ammettono. Ma l’Europa è l’ultimo dei continenti connessi a scoprire la scienza. Quando nell’anno 1202 scrive il Liber abaci, il pisano Leonardo Fibonacci non porta nel piccolo continente solo i numeri arabi e la numerazione posizionale indiana – vale a dire il moderno sistema di calcolo –, ma propone nuova conoscenza matematica. Prima di lui in Europa non lo aveva fatto nessuno. Eppure la scienza era nata da almeno millecinquecento anni, nel mondo ellenico. Si era diffusa in Cina e in India. Era stata ripresa e sviluppata dall’Islam. Ma fino a quando Fibonacci non scrive il suo Liber abaci nessuno nelle terre europee aveva mai prodotto nuovo sapere scientifico. Perché? L’incontro con la scienza, seppure giunta in ritardo nell’estremità più occidentale dell’Eurasia, ha effetti dirompenti: aiuta l’Europa a nascere e a consolidare progressivamente la sua identità. Cosa succede, però, durante la grande crisi del Trecento? Questo volume, primo di una trilogia, ripercorre la storia del continente europeo dalle origini al XIII secolo mostrando come la scienza abbia giocato il ruolo di collante culturale nell’Europa nascente.