Archivi categoria: Paolo Rossi
Paolo Rossi – Il tempo dei maghi. Rinascimento e modernità
Il Rinascimento, presentato abitualmente come l’età dell’emergere del sapere scientifico, è anche “tempo dei maghi”, un tempo che proietta la sua ombra persino sulla nostra epoca. L’autore, il maggiore storico della scienza italiano, mostra come l’impresa scientifica abbia liberato la tecnica da ogni ipoteca magico-prodigiosa, anche se la tentazione del magico è ancora oggi in agguato.
Paolo Rossi – Un breve viaggio e altre storie. Le guerre, gli uomini, la memoria
Prefazione di Stefano Poggi. Il fascismo e il tempestivo antifascismo postbellico di molti intellettuali, la violenza e le guerre giuste e ingiuste, i pacifi smi intransigenti e utopistici dell’ultimo quarto del Novecento. Un grande storico della fi losofi a e della scienza – in questo che è il suo ultimo libro – volge il suo sguardo all’Italia del Novecento. Ci parla di uomini che, come lui, hanno vissuto le tragedie e le speranze del “secolo breve” e delle idee che ne hanno guidato le scelte. A volte le prese di posizione sono nette, i giudizi sono taglienti. Ma i giudizi sono tali perché rifi utano “la tentazione del tutto o niente”, cieca dinanzi alle incertezze, alle contraddizioni, alla imprevedibile generosità della natura umana.
Paolo Rossi – I filosofi e le macchine 1400-1700
Il mutamento profondo delle ideologie che fra la metà del 400 e la metà del 700 accompagnò lo sviluppo della tecnica nel mondo moderno e il progressivo affermarsi delle macchine.
Paolo Rossi – Paragone degli ingegni moderni e postmoderni [Epub – Mobi]
Questo libro mette in discussione le tesi dei superatori del moderno e dei profeti del postmoderno; analizza gli incroci, le mescolanze e le convergenze tra Destra e Sinistra presenti nella cultura italiana del secondo Novecento; polemizza contro le semplicistiche diagnosi epocali della modernità; discute e tenta una classificazione di coloro che, in Italia, si opposero all’idea dell’esistenza di un rapporto significativo tra la filosofia di Heidegger e il nazismo. Questa edizione rivista, in cui Paolo Rossi conferma le sue doti di forte polemista, contiene nuovi testi: tra gli altri, un contributo alla non convenzionale immagine della modernità come età ricca di incertezze; la confutazione delle argomentazioni di certa teologia e filosofia heideggeriana così come trova espressione sia nella cultura tedesca sia in quella italiana.
Paolo Rossi – Il passato, la memoria, l’oblio. Otto saggi di storia delle idee [Epub – Mobi]
Dopo le mnemotecniche rinascimentali dell’ormai classico “Clavis universalis”, Paolo Rossi non ha mai smesso di occuparsi dei teatri della memoria. E in questo libro mostra come, lungi dal costituire un fossile intellettuale, l’arte della memoria abbia subito una serie di rinascite e trasfigurazioni. Ad esempio, le immagini costruite per ricordare che compaiono, fra Cinque e Seicento, negli scritti dei Gesuiti, nella manualistica per i confessori, nei catechismi per gli illetterati, ricompaiono oggi nelle scuole per pubblicitari. Memoria e immaginazione non sono dunque facoltà contrapposte, come vuole certa disinvolta pedagogia antinozionistica.
Paolo Rossi – Speranze [Epub – Mobi]
I filosofi che vanno per la maggiore, in Italia e fuori, sono da molto tempo quelli che sdottoreggiano sulla storia universale, sul destino della civiltà, sul senso della tecnica in generale, sul globale significato del sapere scientifico, quelli che sanno come e quando sono cominciati i nostri guai e dove inevitabilmente andremo a finire. Paolo Rossi, da quando ha cominciato a scrivere, ha polemizzato (a volte aspramente) con questo tipo di filosofia. Questo suo libro sulle “speranze” è scritto in uno stile chiaro e asciutto, non è solo per i filosofi, ma per tutti coloro che non si accontentano di vivere e vogliono anche pensare. Si parla di visioni “senza speranze”, e quindi di letteratura apocalittica, delle previsioni catastrofiche fallite, della fine dell’Occidente, del masochismo degli intellettuali, dell’impellente bisogno, che molti di loro manifestano, di “uscire dall’Occidente”; ma si parla anche di “smisurate speranze”, di immaginari paradisi collocati in un altrove geografico, di coloro che hanno aspettazioni eccessive e coltivano il mito dell’ uomo nuovo, dell’utopismo come ideologia diffusa.