Macedonio Fernández (Buenos Aires 1874-1952) è stato riconosciuto solo di recente maestro delle avanguardie e di coloro che in America Latina si occupano di letteratura fantastica e di indagine metafisica. Autore trasgressivo per eccellenza, con i suoi scritti, con le sue conversazioni e con la sua vita propone la disintegrazione delle lettere contemporanee: generi, autori, lettori. Poeta, romanziere, metafisico, umorista, Macedonio, che mai si preoccupò di raccogliere e ordinare i suoi scritti, pubblicò in vita i libri No todo es vigilia la de los ojos abiertos (1928), Papeles de Recienvenido (1929), Una novela que comienza (1941). Protagonista dell’«Ultraísmo», compagno di viaggio di Borges, Güiraldes, Marechal e dei migliori scrittori e artisti argentini della prima metà del secolo, fu collaboratore delle più importanti riviste e giornali dell’epoca. Solo a partire dagli anni ’70 la sua opera comincia a essere pubblicata e diffusa in Argentina e all’estero
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