La prima grande esplorazione della trasformazione che ha travolto il mondo occidentale, la sua struttura produttiva e sociale. Boltanski e Chiapello hanno cominciato a lavorare al libro nel 1995, in un momento in cui tutta l’Europa conosceva nuove condizioni salariali e di vita. Molti lavoratori si stavano rapidamente degradando e la disoccupazione aumentava a un tasso vertiginoso. L’ analisi di questo mirabile libro parte da un inedito esame dei manuali di management destinati a formare i manager degli anni novanta. Ecco gli artefici del passaggio da una organizzazione del lavoro gerarchica a una forma di organizzazione reticolare, fondata sull’iniziativa e sull’autonomia nel luogo di lavoro. Una libertà a doppio taglio, pagata con la perdita della sicurezza materiale e psicologica. Questo spirito del capitalismo nuovo nasce, per Boltanski e Chiapello, dalla necessità di fronteggiare il libertarismo e la critica sociale degli ultimi anni sessanta. Il nuovo capitalismo trionfa perché riesce a inglobare le critiche all’alienazione della vita quotidiana. Riesce a mettere così in atto una sottile forma di sfruttamento e a rendere impotente la critica sociale.
Consiglio a cura di U.s.A.