Portogallo, fine Ottocento: nel pomeriggio di una calda domenica di giugno, un uomo sui trentanni, capelli chiari, baffetti arricciati, ” mosca ” che gli allunga un poco il viso giovane, eppure dai segni già visibili di invecchiamento precoce, lavora, in pantofole, in un’antica biblioteca, alla composizione di una novella storica. È Gonçalo, discendente di quella che viene a buon titolo considerata una delle casate più antiche, la prima, forse, in ordine di tempo, del Portogallo: i suoi avi, i Mendes Ramires, furono sempre presenti a tutte le imprese più gloriose della storia portoghese. La composizione un pò faticosa della novella si alterna, nel giovane, al godimento spontaneo suscitato dall’ispiratrice della vicenda stessa, la millenaria Torre di Sant’Ireneia, ” quadrata e nera sui limoni dell’orto “, con i suoi merli e i suoi spalti che si stagliano ancora contro l’azzurro del cielo. Comincia così, con un romanzo nel romanzo, o meglio con la parodia di romanzo storico romantico in una storia attuale, L’illustre Casata Ramires del grande scrittore portoghese Eça de Queiros.
Consiglio a cura di Athanasius