La scuola obbligatoria, la scolarità prolungata, la corsa ai diplomi, l’università di massa: differenti aspetti di quel medesimo falso progresso che consiste nella preparazione di studenti orientati al consumo di programmi scolastici e di merci culturali studiate per imporre il conformismo sociale, l’obbedienza alle sue istituzioni e ai suoi manager. Anche la strutturazione del profilo degli insegnanti, per promuovere una didattica basata sul modello della trasmissione delle conoscenze, ha lasciato l’uomo della società dell’informazione e dei consumi privo di strumenti e ancora più esposto al rischio di una mistificazione strumentale delle sue qualità migliori. A tutto ciò, Ivan lllich aveva opposto la sua visione, una quarantina di anni fa, con un testo che è una pietra miliare del pensiero occidentale alle prese con la grande trasformazione culturale e tecnologica in atto. E con un’idea di scuola ben precisa. Descolarizzare la società vuol dire, per il suo autore, sostituire un’educazione autentica ai rituali dell’educazione di massa per imparare finalmente a vivere attraverso la propria vita e nell’incontro con l’altro. Non sì tratta solo di una rottura radicale e necessaria con un sistema di poteri e di saperi, ma di restituire all’uomo il gusto di inventare, creare e sperimentare la propria vita partecipando alla sfida della vivibilità del pianeta in questo tempo.
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Ivan Illich – Nemesi medica. L’espropriazione della salute [Epub – Mobi]
Ivan lllich conduce in questo suo libro una serrata analisi critica che demitizza l’istituzione medica. L’estrema medicatizzazione della società e la gestione professionale del dolore e della morte appaiono a lllich come l’esempio paradigmatico di un fenomeno di dimensioni più ampie. La “nemesi medica”, cioè la “vendetta”, la minaccia per la salute quale conseguenza di una crescita eccessiva dell’organizzazione sanitaria, è infatti solo un aspetto della più generale “nemesi industriale”, cioè degli effetti paradossali e delle ricadute negative di uno sviluppo abnorme della tecnologia e dei servizi. Scritto nel 1976, questo libro è oggi considerato un classico del moderno pensiero radicale.
Ivan Illich – Disoccupazione creativa [Epub – Mobi]
Nel sistema basato sulla professionalizzazione delle funzioni essenziali, il cittadino del mondo civilizzato è espropriato della propria capacità di fare da sé ciò che altrimenti saprebbe fare benissimo: costruirsi una casa, curare le patologie più semplici, istruirsi, gestire le proprie controversie giuridiche e politiche, muoversi da un luogo all’altro. Tutte queste attività sono state sottratte all’abilità personale e monopolizzate dai professionisti di settore, gli “esperti”, i quali offrono la soluzione tecnologicamente più eclatante e ovviamente funzionale al mantenimento dell’egemonia del potere dei tecnocrati.
Ivan Illich – La convivialità [Epub – Mobi]
In questo libro Illich sostiene che lo strumento industriale ha oggi superato in molti casi quella soglia critica oltre la quale diviene controproduttivo; si allontana cioè da quegli scopi per cui era stato progettato e genera impotenza. Per esempio, la diffusione dei mezzi di trasporto riduce la velocità media degli spostamenti; l’iperproduttività produce crisi economiche. L’alternativa a questo stato delle cose è rappresentata da quella che Illich chiama società conviviale”. Lo strumento conviviale permette un controllo personale e diretto, genera efficienza senza ridurre l’autonomia, non crea rapporti di dipendenza ed estende il raggio d’azione individuale.
Ivan Illich – Nello specchio del passato [Epub – Mobi]
Nei testi che qui presentiamo Illich, paziente e instancabile archeologo del sapere, scava alle radici dei luoghi comuni della modernità per riesaminarli in una prospettiva storica. “Solo nello specchio del passato risulta possibile riconoscere la radicale alterità della topologia mentale del ventesimo secolo e divenire consapevoli dei suoi assiomi generativi, che normalmente rimangono oltre l’orizzonte dell’attenzione dei contemporanei”. Affrontando questi temi, Illich ci stimola a pensare il presente e il futuro con una consapevolezza nuova: “La mia é una ricerca della politica dell’autolimitazione, grazie alla quale il desiderio possa fiorire e i bisogni declinare”.
Ivan Illich – Il genere e il sesso [Epub – Mobi]
La tesi di Ivan Illich è che l’estrema attenzione al sesso, il sessismo delle società contemporanee, è qualcosa di estremamente lontano dalla differenza sessuale. Nasce, anzi, dal suo misconoscimento e dalla sua negazione. Il genere, il maschile e il femminile, nelle società tradizionali delimitava gli spazi culturali e concreti degli uomini e delle donne, rendendoli identificabili. Uomini e donne, rispettando quelli altrui, erano sovrani entro i propri “domini”, si esprimevano in linguaggi diversi, usavano utensili diversi, avevano luoghi fisici diversi, e tempi e ritmi di vita e di lavoro diversi. La scomparsa della differenza di genere è, per Illich, “la condizione decisiva dell’ascesa del capitalismo e di un modo di vivere che dipende da merci prodotte industrialmente”. Le società industriali non possono esistere, infatti, senza imporre un modello “unisex”, senza il presupposto, cioè, che “entrambi i sessi siano fatti per lo stesso lavoro, percepiscano la stessa realtà e abbiano, a parte qualche trascurabile variante esteriore, gli stessi bisogni”. Il soggetto su cui si basa ogni società moderna governata dall’ economia è, insomma, un essere umano sessualmente neutro. È questo essere neutro che viene oggi esaltato nelle pubblicità e, in generale, in ogni immagine contemporanea che si ritenga attraente. Inoltre scuola, famiglia, sindacato, tribunale incorporano il postulato unisex che è diventato l’elemento costitutivo della società. Sulla base di questo essere neutro, i conflitti sessisti, le lotte tra i sessi sono oggi inevitabili, mentre nelle società tradizionali la certezza dell’identità di genere, e i rispettivi luoghi psichici e fisici, favorivano il rispetto fra uomini e donne e la non ingerenza reciproca.
Ivan Illich – Esperti di troppo. Il paradosso delle professioni disabilitanti [Epub – Mobi]
Uno dei poteri forse più indiscussi del nostro tempo è quello degli esperti, che mettono la propria conoscenza al servizio degli altri. Ma le enormi risorse che impieghiamo, come singoli e collettivamente, per i servizi sanitari, per l’istruzione, per l’assistenza legale, per i servizi socio-assistenziali, portano davvero a ottenere risultati altrettanto consistenti? I professionisti dispongono di un pericoloso potere a doppio taglio, perché il loro aiuto può accompagnarsi a una sistematica disabilitazione dei cittadini rispetto al controllo della propria vita. Questa raccolta di saggi, con i contributi di alcuni altri studiosi, è apparsa per la prima volta nel 1977 e viene qui riproposta in una nuova traduzione italiana. Una lettura che anticipa con acutezza concetti fondamentali, oggi ancor più di ieri, per la lettura e la comprensione della società attuale.