György Lukács – La letteratura sovietica

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Non occorre presentare al lettore italiano un critico e teorico della letteratura come György Lukács sia per il suo grande peso nella vita letteraria, con temporanea (non a caso Thomas Mann lo ha definito «il più importante critico dei nostri giorni») sia perché di lui sono già noti alcuni lavori fondamentali da Goethe e il suo tempo al recente Thomas Mann, da Il marxismo e la critica letteraria ai Saggi sul realismo, che costituiscono la premessa diretta degli studi, raccolti nel presente volume, sul realismo socialista. Con questi saggi Lukács affronta alcuni temi essenziali della narrativa sovietica, senza pretendere tuttavia di esaurire la complessa problematica che caratterizza l’evoluzione teorica e storica del realismo socialista o di delineare un profilo sia pur sommario delle tendenze, delle discussioni, delle battaglie ideali che hanno contrassegnalo la storia della letteratura sovietica. Pure, il suo volume ha una sua intima organicità e rappresenta un concreto avvio a un’analisi più approfondita e scientificamente motivata della letteratura socialista, giacche dall’esame rigoroso, e talvolta minuto, condotto intorno ad alcuni dei romanzi più significativi da un angolo visuale estetico o storico (dal Placido Don a Terra dissodata al Poema pedagogico alla Strada di Volokolamsk alla Disfatta), risultano con vigorosa evidenza i nuovi contenuti storici e morali della realtà socialista, le crisi spirituali e le prospettive degli uomini nuovi educati in quella società e scaturiscono altresì i nessi formali e stilistici che esprimono con maggiore o minore fedeltà e profondità l’itinerario percorso dal popolo sovietico dopo la rivoluzione di ottobre. In tal modo il lettore può accedere, come afferma Lukács, al nuovo contenuto della letteratura socialista e, traverso la mediazione del contenuto, alla sua nuova forma.

György Lukacs – Marxismo e politica culturale

coverQuesta scelta di scritti politici e politico-culturali di Gyorgy Lukacs documenta la continuità delie posizioni del pensatore ungherese nel periodo staliniano e poststaliniano.
Il nesso tra teoria e prassi è fondamentale per ogni marxista, e nessuno l’ha teorizzato meglio di Lukacs fin dai tempi di Storia e coscienza di classe. Se per lunghi periodi egli ha dovuto ripiegare sulla pura teoria, questi scritti dimostrano come non abbia mai perso di vista il riferimento alla prassi, per ritornare all intervento diretto ogni qual volta lo ritenesse possibile e utile. Essi costituiscono un’integrazione indispensabile alle opere filosofiche e critiche per chiunque voglia avere un’idea più compiuta della personalità e dell’attività dell autore; e nello stesso tempo rappresentano dei contributi validissimi all’analisi marxista dei problemi contemporanei.

Consiglio ispirato da Tonio seduto.

György Lukács – Il romanzo storico [Pdf scan]

coverIl romanzo storico ha una posizione per molti rispetti eccezionale nell’opera di Gyorgy Lukács. Scritto nel periodo del soggiorno in Urss (1933-45) e piú precisamente negli anni 1936-37, questo libro fu l’unica opera importante di Lukács, composta in quel fecondo decennio, che, pubblicata subito in russo (dapprima a puntate nella rivista «Literaturnyi Kritik» nel 1937-38), si inserì nel vivo di un dibattito in corso nell’Unione Sovietica. Nel 1935 era uscito il nono volume della Literaturnaja enciklopedija che conteneva una lunga voce « romanzo » divisa in due parti, la seconda delle quali (che portava il sottotitolo Il romanzo come epopea borghese) era dovuta a Lukács. Questo articolo era stato a sua volta preparato da una relazione tenuta da Lukács alla sezione letteraria dell’Istituto di filosofia dell’Accademia comunista, relazione cui segui un’ampia discussione.

Release a cura di Tonio seduto.

György Lukács – Diario 1910-1911 [Epub – Mobi]

coverVi sono certi periodi, in una vita, nei quali tutte le tensioni latenti sembrano addensarsi e si prefigurano già quelle che segneranno il tempo a venire: tale fu per Lukács il periodo tra l’aprile 1910 e il dicembre 1911, quando il giovane saggista ungherese stava preparando l’edizione tedesca di quello che sarebbe rimasto il suo libro più felice: L’anima e le forme. I saggi che compongono quel libro raccontavano in cifra la storia sottile e tormentosa del suo amore per Irma Seidler. E tutto il libro era un frammento del lungo dialogo con l’amico Leo Popper. Alla fine di quei mesi esacerbati, Irma si uccide e Leo muore di tubercolosi. Poco tempo prima di questi fatti, Lukács annota nel suo diario: «Se guardo al futuro, ai cinquant’anni che seguiranno, vedo davanti a me un grande deserto grigio». In un ampio saggio che accompagna questo diario – forse il più significativo tra gli inediti lukacsiani recentemente apparsi – Massimo Cacciari ha disegnato quella «metafisica della gioventù» che dà tono e intensità a questo testo e lo avvicina, per la sua dolente crudezza, al clima di Weininger o di Michelstaedter. Ma questa è per lui anche l’occasione per riscoprire la vivissima Budapest di quegli anni e per leggere in modo non più «impressionistico» tutti gli scritti di quel giovane Lukács in cui si rivelava un grande saggista che avrebbe poi passato buona parte della sua vita a punirsi.

György Lukács – Lenin. Teoria e prassi nella personalità di un rivoluzionario [Epub – Mobi]

Cover1Questo saggio di Gyorgy Lukacs su Lenin appare in Italia a più di mezzo secolo dalla sua prima edizione tedesca: ma l’odierno dibattito intellettuale gli conferisce un’inattesa attualità ed efficacia. Sia Lenin che Lukacs, in modi diversi, sono al centro di una riflessione critica nuova, che ne ripercorre il pensiero e l’opera in funzione di un’esperienza etico-storica quanto mai aperta e inquieta. Perciò riesce particolarmente vivo e appassionante questo Lenin visto come espressione dell’intima forza motrice di un’età rivoluzionaria da un Lukacs immerso nell’atmosfera tempestosa dell’Ottobre e fiducioso nelle sorti del rivolgimento mondiale. Se il Lenin di Lukacs è una figura centrale dello sviluppo della coscienza universale, il Lukacs di Lenin è un momento-chiave dell’itinerario speculativo del grande pensatore. Dal loro incontro è nato un libro d’eccezione, che ancor oggi vale a interpretare problematicamente tanto il rivoluzionario russo quanto il filosofo ungherese.

György Lukàcs – Storia e coscienza di classe [Epub – Mobi]

coverNel 1922 György Lukacs, esule dall’Ungheria dopo la disfatta della repubblica rivoluzionaria dei Consigli, scrisse «Storia e coscienza di classe», che fu pubblicata nel 1923 a Berlino. Il libro accese subito vivaci ed aspre discussioni: Lukacs è già un personaggio di primo piano, ha partecipato al governo di Béla Kun come commissario all’Istruzione. Ma nel 1924 l’Internazionale comunista, per bocca di Zinov’ev, condanna come «idealista» «Storia e coscienza di classe». La circolazione di quest’opera rimase limitata ai pochi esemplari rintracciabili nelle biblioteche del movimento operaio fino al 1957, quando Kostas Axelos la tradusse in francese. L’atteggiamento di Lukacs nei confronti di questa edizione fu estremamente negativo: l’interpretazione che ne dava Axelos nella sua introduzione portava acqua al mulino di quelli che dividono l’opera del filosofo ungherese in due momenti: quello giovanile, fino appunto al 1923, fertile di spunti che sono stati ripresi in varia forma da Adorno, Sartre, Merleau-Ponty; e quello dell’ortodossia, il periodo cioè «politico» della «Distruzione della ragione». La traduzione francese, apparsa contro la sua volontà, confermò Lukacs nell’idea di dover dare un’interpretazione autentica della sua discussa opera giovanile, di situarla cioè nel contesto dello sviluppo organico del suo pensiero e nella obiettiva situazione politica del momento in cui era stata scritta. Per la prima edizione italiana del 1967 Lukacs scrisse un’introduzione di estrema importanza, in cui indicava gli aspetti di «Storia e coscienza di classe» che ancora condivideva, e per quali ragioni alcuni concetti erano elaborati da un punto di vista «più hegeliano di Hegel». A cinquant’anni dalla prima pubblicazione «Storia e coscienza di classe» rimane una tappa obbligata della teoria marxista, in cui vengono sviluppati in modo pregnante ed esaustivo i concetti di alienazione, reificazione e prassi. Ma quest’opera non è importante solo nell’ambito del pensiero marxista. Lucien Goldmann le attribuisce un peso determinante nella genesi di una delle maggiori opere del pensiero filosofico del nostro secolo, «Essere e tempo» di Heidegger.

Grazie a Baruch/Maurizio per la scansione di partenza.

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