Le definizioni correnti della filosofia male si applicano a Spinoza: pensatore solitario e controverso, che concepisce la filosofia come un’impresa di liberazione e di demistificazione radicali, che ha equivalenti solo in Lucrezio o più tardi in Nietzsche. Il pensiero di Spinoza pone oggi questioni attualissime che riguardano il ruolo dell’ontologia (teoria della sostanza), dell’epistemologia (teoria dell’idea), dell’antropologia politica (teoria dei modi, delle passioni e delle azioni). L’oggetto di questo libro è di determinare il nesso fra queste tre dimensioni: l’affermazione speculativa o l’univocità dell’Essere nella teoria della sostanza; la produzione del vero o la genesi del senso nella teoria dell’idea; la gioia prarica o l’eliminazione delle passioni tristi, l’organizzazione selettiva delle passioni nella teoria dei modi. Queste tre dimensioni sono ordinate secondo un concetto sistematico, quello di espressione (la sostanza si esprime negli attributi, gli attributi si esprimono nei modi, le idee sono espressive). Senza dubbio il concetto di espressione ha una lunga storia già prima di Spinoza, esso ha caratterizzato una delle forme essenziali del neoplatonismo cristiano ed ebraico così come si svilupparono nel Medioevo e nel Rinascimento. In che modo allora Spinoza si inserisce nella tradizione espressionista? La domanda è importante soprattutto perché anche Leibniz fa dell’espressione uno dei suoi concetti fondamentali. In Spinoza come in Leibniz l’espressione anima la teoria di Dio, delle creature e della conoscenza. In maniera indipendente l’una dall’altra, le due filosofie si affidano all’idea di espressione per superare le difficoltà del cartesianesimo, per riproporre una filosofia della natura e della sua potenza e per ricreare una logica e un’ontologia: un nuovo “materialismo” e un nuovo “formalismo”. Ma il modo in cui Spinoza comprende e sviluppa tale concetto, conferendogli una nuova struttura, costituisce forse il cuore del suo pensiero e del suo stile, ed è uno dei segreti dell’Etica.
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Gilles Deleuze – Cosa può un corpo. Lezioni su Spinoza
Deleuze ha avuto con Spinoza un rapporto appassionato. Gli ha dedicato pagine intense, dalle quali traspaiono la bellezza e le difficoltà che spesso hanno gli incontri inusuali, quelli che fanno intraprendere strade sconosciute e indicano modi nuovi di vedere le cose. Tutta l’opera di Deleuze è attraversata da una tensione febbrile, e spesso si viene spiazzati dagli scarti fulminei di un pensiero che si spinge sempre oltre. Quando Deleuze si occupa di Spinoza, questo effetto di disorientamento è ancora più forte. Quello che ci troviamo di fronte, infatti, non è più l’autore che siamo abituati a conoscere attraverso una lunga tradizione interpretativa. Un’intera costellazione concettuale, che pure ci orientava, salta, aprendoci nuovi e imprevedibili orizzonti. Il volume presenta le lezioni su Spinoza pronunciate da Deleuze all’Università di Vincennes tra il novembre del 1980 e il marzo del 1981. La riflessione critica sul filosofo olandese è stata sempre fondamentale nello sviluppo dell’opera di Deleuze, un riferimento costante che ne ha accompagnato e segnato l’intera produzione. Questi seminari ci offrono perciò l’opportunità di entrare nel laboratorio filosofico di Deleuze, di osservare in presa diretta come, attraverso il lavoro di smontaggio e rimontaggio compiuto sui principali concetti spinoziani, egli giunga progressivamente a codificare le categorie che hanno fatto del suo pensiero un “unico” nel panorama filosofico contemporaneo.
Gilles Deleuze – Empirismo e soggettività
Abbiamo creduto di trovare l’essenza dell’empirismo nel problema preciso della soggettività. Ma, in prima istanza, si domanderà come definirla. Il soggetto si definisce mediante e come un movimento, movimento di autosviluppo di sé. Ciò che si sviluppa è il soggetto. Questo è l’unico contenuto che può essere attribuito all’idea di soggettività: la mediazione, la trascendenza. Ma si rileverà che il movimento di autosvilupparsi o di divenire altro è doppio: il soggetto si supera, il soggetto si riflette. Hume ha riconosciuto queste due dimensioni, presentandole come i caratteri fondamentali della natura umana: l’inferenza e l’invenzione, la credenza e l’artificio. Si eviterà perciò di dare eccessiva importanza all’analogia spesso rilevata tra la credenza e la simpatia. Non che quest’analogia non sia reale. Ma se è vero che la credenza è l’atto conoscente del soggetto, il suo atto morale, in compenso, non è la simpatia: è l’artificio o l’invenzione, di cui la simpatia, corrispettivo della credenza, è solo una condizione necessaria. In sintesi, credere e inventare, ecco ciò che rende il soggetto un soggetto. (Gilles Deleuze).
Gilles Deleuze, Félix Guattari – Kafka. Per una letteratura minore [Epub – Mobi]
Come entrare in un’opera come quella di Kafka? Un’opera che come il Castello ha molteplici ingressi senza che si sappia quali siano le leggi che ne regolano l’uso e la distribuzione. Si potrà entrare da un punto qualsiasi, non ce n’è uno che valga più dell’altro, nessun ingresso è principale o secondario. Uno di questi ingressi è il concetto di lingua (e letteratura) minore, che diventa per Deleuze-Guattari, un vero e proprio programma filosofico-politico e la chiave non soltanto per una rilettura dell’opera di Kafka, ma di tutta la letteratura del novecento. Una letteratura minore non è la letteratura di una lingua minore, ma quella che una minoranza fa di una lingua maggiore. Di fronte alla triplice impossibilità in cui si trova (impossibilità di non scrivere, impossibilità di scrivere in tedesco, impossibilità di scrivere in un’altra lingua), il genio di Kafka sta nell’aver deciso di usare il tedesco come lingua minore. “Di grande, di rivoluzionario non c’è che il minore. Odiare ogni letteratura di padroni. Attrazione di Kafka per i servi e gli impiegati . stessa cosa in Proust, per i servi e il loro linguaggio. Ma altrettanto interessante la possibilità di fare della propria lingua un uso minore. Essere nella propria lingua come uno straniero… Quanti stili, o generi, o movimenti letterari, anche minimi, sognano una cosa sola: assolvere una funzione maggiore del linguaggio, offrire i propri servizi come lingua di Stato, lingua ufficiale.
Gilles Deleuze – Il bergsonismo e altri saggi [Epub – Mobi]
Nessuno quanto Henry Bergson ha influito tanto sul pensiero di Deleuze e sulla sua idea di filosofia, intesa come creazione di valori e concetti. Per questo così rilvanti appaiono le sue considerazioni sul pensatore dello “slancio vitale”. Il testo dal titolo “Il bergsonismo”, per esempio, è una precisa, chiara e pregnante introduzione al pensiero di Bergson, una divulgazione di alto livello che mostra con originalità non il Bergson scolastico, ottocentesco e un po’ sbiadito, cui molta critica ci ha abituato, bensì il pensatore geniale che sempre più si pone come interlocutore nelle riflessioni sulla scienza.
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Gilles Deleuze, Félix Guattari – Millepiani. Capitalismo e schizofrenia
Quando Mille piani fu pubblicato nel 1980, in Francia, un nuovo linguaggio e una nuova dimensione del pensiero filosofico e della cultura vennero in luce, ma ci volle qualche tempo prima che la densità e la centralità dei temi di quest’opera venissero recepite in tutta la loro importanza. L’organizzazione reticolare della conoscenza e della relazione comunitaria, o «rizoma», l’identificazione di una deriva tecnologica tale da far parlare di «corpo post-organico», la reinterpretazione degli apparati repressivi come «macchine da guerra» inglobate nel corpo delle società avanzate, ma ancora minacciose. La possibilità di un pensiero nomade, aperto, che procede per intersezioni, e molti altri concetti e «piani» importanti con cui la nostra cultura si è lentamente familiarizzata: Mille Piani è, in sintesi, l’opera filosofica che meglio delinea e descrive il nostro tempo
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Gilles Deleuze – Lo strutturalismo [Epub – Mobi]
“C’è anche un eroe strutturalista: né Dio né uomo, né personale né universale, egli è senza identità, fatto di individuazioni non personali e singolarità preindividuali. Che una nuova struttura non ricominci avventure analoghe a quelle dell’antica, che non faccia rinascere contraddizioni mortali, dipende dalla forza resistente e creatrice di quest’eroe, dalla sua agilità a seguire e salvaguardare gli spostamenti, dal suo potere di far variare i rapporti e ridistribuire le singolarità. Questo punto di mutazione definisce precisamente una prassi, o piuttosto il luogo stesso in cui la prassi deve installarsi. Infatti lo strutturalismo non solo è inseparabile dalle opere che crea, ma anche da una pratica in rapporto ai prodotti che interpreta.”
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Gilles Deleuze – La piega. Leibniz e il Barocco [Epub – Mobi]
Consacrato a Leibniz, ma dedicato a investigare i più diversi aspetti della cultura barocca, dall’estetica alla metafisica, dal costume alla pittura, questo libro cerca di definire, attraverso la metafora della “piega”, il costituirsi dell’anima e dell’esperienza moderna. La piega ha sempre caratterizzato l’arte, ma caratteristico del Barocco è replicarla all’infinito. Se la filosofia di Leibniz è filosofia barocca per eccellenza è perché in essa tutto si spiega, si dispiega, si ripiega. Per scoprire l’essenza del neobarocco moderno Deleuze segue la storia della piega infinita in tutte le manifestazioni artistiche: nella poesia di Mallarmé, nel romanzo di Proust, nell’opera di Michaux, nella pittura di Hantaï.
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Gilles Deleuze, Félix Guattari – L’ anti-Edipo. Capitalismo e schizofrenia
Gilles Deleuze e Félix Guattari partono da una critica della psicoanalisi, soprattutto freudiana, accusata di prevaricazione autoritaria in difesa del capitalismo. Dopo aver descritto il funzionamento del desiderio come produzione e “macchina desiderante”, analogo al lavoro, gli autori attribuiscono la sua rimozione originaria alla repressione sociale, timorosa del carattere rivoluzionario e sovversivo del desiderio. Passano poi ad analizzare il modo di formazione della struttura edipica nella società primitiva, e giungono a definire il processo schizofrenico come limite del capitalismo.
Nota: Ho Ocr-izzato e convertito in formato Epub la scansione condivisa da Baruch/Maurizio su Scribd.
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