Il regime fascista muore,” scriveva Gramsci il 1° settembre ’24, “perché non solo non è riuscito ad arrestare, ma anzi ha contribuito ad accelerare la crisi delle classi medie…”[…] era una osservazione molto importante che poteva aiutare a capire le vicende di quel periodo, ad es. il delitto Matteotti, generato dalla volontà dei fascisti estremisti di dimostrare al paese che i padroni erano sempre loro Questo libro si propone di approfondire le cause e i motivi di quella crisi della piccola e media borghesia, crisi che fu particolarmente grave per Mussolini e per il suo regime, in quanto perdevano l’appoggio di quel ceto che, subito dopo la guerra, aveva guardato con simpatia alle camicie nere. E si propone anche di vedere fino a che punto le correnti antifasciste (i popolari, i comunisti, i socialisti unitari-riformisti e i massimalisti) compresero tale crisi del ceto medio e di chiarire se scorsero la possibilità di inserirsi nel gioco politico che si apriva quasi inaspettatamente. Infine, cerca di mettere in rilievo la posizione della cultura del tempo di fronte al trono barcollante del nuovo dominatore e di definire l’esatta collocazione delle tendenze fasciste dissidenti (di destra ortodossa come Bottai, e di destra e di sinistra, se così si può di re) Su tutto pesa un giudizio fortemente negativo sul trasformismo che continuò una tradizione a cui il nostro popolo, purtroppo, era ormai da lungo tempo abituato e che continuerà anche dopo la caduta del regime: un trasformismo attuato dal duce ma che trovò alcuni strati sociali pronti e disposti ad approfittarne per reinserirsi nel nuovo – ma fin troppo vecchio – Stato per volgerlo a proprio favore.
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Franco Catalano – Potere economico e fascismo
Il capitalismo italiano alla fine della prima guerra mondiale; la spedizione di Fiume; l’occupazione delle fabbriche; da Giolitti al Congresso di Livorno; l’offensiva degli agricoltori contro i contadini; le conseguenze politiche ed economiche della disoccupazione; la lotta contro i provvedimenti tributari da parte della borghesia: ecco i capitoli principali di questo grande libro sulla crisi del dopoguerra 1919-1921.
“In effetti,” scrive Franco Catalano, “leggendo queste pagine, forse si rimarrà meravigliati nel vedere come l’atteggiamento delle classi sociali si sia ripresentato, in anni a noi vicinissimi, quale era stato fra il 1919 e il ’21: gli stessi fenomeni che si sono potuti notare molto di recente si erano notati già allora.” E aggiunge: “Si è sempre parlato, ad esempio, di debolezza della classe dirigente liberale di fronte al fascismo, ma raramente si è specificato meglio in che cosa tale debolezza sia consistita.” E in realtà questo libro, che è del 1964 e che ora è stato interamente rifatto, risponde a questo duplice obiettivo: da una parte la ricostruzione di uno dei periodi decisivi della nostra storia recente attraverso l’analisi della situazione economico-sociale in cui il fascismo è sorto, delle complicità e delle ragioni che l’hanno condotto al potere; dall’altra, il continuo riporto ai problemi contemporanei, la ricerca e la messa in luce di analogie, spesso formidabiIi, con le vicende che stiamo quotidianamente vivendo (inflazione, disoccupazione, tasse, crisi dell’agricoltura ecc.).
Ne viene fuori un libro magistrale, in cui la raccolta di dati e notizie rari o inediti si salda con una “visione”, che è scientifica e militante, in cui tutta una certa realtà è presente con la sua concretezza e coi suoi significati; e in cui sembra davvero realizzarsi la convinzione che “la storia deve soprattutto preoccuparsi di mostrare come si sono svolti gli avvenimenti, di chiarirne le cause interne e, perciò, di far vedere perché mai la vita degli uomini ha preso, in quel determinato periodo, un orientamento piuttosto che un altro”
Franco Catalano – L’Italia dalla dittatura alla democrazia. 1919-1948 vol. 1
Nata ufficialmente nel giugno del ’46, la Repubblica italiana non è solo ed esclusivamente il frutto della lotta di Liberazione e della scelta democratica dei suoi cittadini finalmente liberi di votare e di pronunciarsi. L’Italia del secondo dopoguerra è il risultato storico di quasi un cinquantennio di processi, eventi e stravolgimenti che hanno inizio con la crisi dello Stato liberale, crisi accelerata dalle tensioni sociali scaturite dalla Grande Guerra. Se l’immediato risultato di tali eventi è il cupo ventennio fascista, l’impegno e la lotta di politici e intellettuali democratici porrà le premesse della nuova Italia, repubblicana e democratica. In questo studio Franco Catalano tenta la prima vasta sintesi di quei centrali decenni della storia italiana contemporanea che vanno dall’avvento del fascismo all’instaurazione della repubblica, con il proposito di delineare il quadro della vita civile e sociale.