Dopo la comparsa nel 1913 di “Der Bourgeois” di Werner Sombart, in ambito mitteleuropeo si sviluppa un intenso dibattito sullo spirito della modernità. Per Sombart lo “spirito del capitalismo”, fenomeno complesso legato a un particolare “tipo biopsichico” d’uomo, ha assunto ormai una funzione decisiva. Nell’analisi della modernità, molti pensatori – da Nietzsche a Buber e Troeltsch, da Simmel a Max Weber e Max Scheler, da Bultmann a Leo Strauss vedono nell’etica protestante lo sfondo religioso della “secolarizzazione” del mondano, che avviene anche attraverso il cambiamento di alcuni “stati emozionali” della vita quotidiana. Scheler, in particolare, concorda con Nietzsche nella “scoperta del risentimento” quale fonte di giudizi morali, considerando che è dal risentimento che sorge un sistema di valori. E tuttavia, a differenza di Nietzsche, Scheler è convinto che il “Ressentiment” non stia alla base solo dell’ethos dei deboli e dei derelitti, ma anche e soprattutto di quello borghese. In questa prospettiva, è possibile che il “Ressentiment” riesca a dare un senso unitario all’intreccio di etica, politica ed economia della modernità?
Francesco Saverio Festa – Das ressentiment. Da Nietzsche a Scheler: quale edificazione della morale?
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