Emmanuel Lévinas – Parola e silenzio e altre conferenze inedite al Collège Philosophique [Pdf]

cover levinasNon c’è rischio di esagerare nel sottolineare l’importanza del Collège Philosophique e di Jean Wahl nel pensiero di Levinas. Durante la sua prigionia, lontano dalla vita intellettuale, concepì e, in parte, scrisse “De l’existence à l’existanl” (1947), la prima importante esposizione della sua filosofia. In seguito poté ripercorrere le tappe della filosofia più attuale grazie al Collège Philosophique fondato da Jean Wahl, il cui scopo era precisamente quello di testimoniare gli sconvolgimenti che la storia recente aveva provocato nel pensiero filosofico. Lévinas vi fu un assiduo oratore: tra il 1947 e il 1964 vi avrebbe tenuto circa venti conferenze, accompagnando in questo modo tutta l’avventura del Collège. I testi di alcune di esse furono subito pubblicati, (tra questi, la prima e la più celebre, “Le Temps et l’Autre). I nove che restarono inediti costituiscono questo volume. Le conferenze del Collège costituiscono una testimonianza indispensabile per ricostruire il cammino che condusse Lévinas a elaborare “Totalité et Infini” (1961). Prosegue, dunque, la pubblicazione degli scritti inediti di Emmanuel Lévinas sotto la direzione scientifica di Jean-Luc Marion e la curatela dell’edizione italiana di Silvano Facioni.

Emmanuel Lévinas – Etica e infinito. Dialoghi con Philippe Nemo [Epub – Mobi]

coverPer conoscere Emmanuel Lévinas e imparare ad amarlo, niente è più utile di queste interviste radiofoniche con Philippe Nemo, attraverso cui il pensiero di uno dei maggiori filosofi francesi dell’era contemporanea, uno dei pochi ad aver cercato la formulazione di una morale strutturata per il tempo presente, ci viene rivelato nella massima chiarezza. Lévinas, senza cedere al compromesso del mezzo radiofonico, si è impegnato qui a semplificare la forma espressiva dei suoi argomenti per raggiungere un pubblico più vasto che non quello della stretta cerchia di addetti ai lavori. Il corpo teorico di “Etica e Infinito” è in certo modo rivoluzionario, ci rivela un autore che, nonostante una reputazione di ermetico, è ansioso di farsi capire. I temi toccati da Lévinas sono i più disparati, la Bibbia, Heidegger, il compito della filosofia, i doveri dei filosofi. Le “digressioni controllate”, le provocazioni, i paradossi che ci costringe a considerare rappresentano uno dei più stimolanti luoghi del pensiero che il Novecento abbia saputo produrre. Nelle ultime righe di questo testo il filosofo evoca “l’amore del prossimo”. Esso equivale a una “vita veramente umana”, che “non può rimanere soddisfatta nella sua uguaglianza all’essere, vita priva di inquietudine”, senza che “si risvegli all’altro”, senza “disubriacarsi”, perché per l’umano “l’essere non è mai – contrariamente a quanto affermano tante tradizioni rassicuranti – la sua propria ragion d’essere”.