Il titolo allude all’arrivo di Lenin a Pietrogrado, nel celebre vagone piombato, alla vigilia della Rivoluzione del 1917: momento culminante di tutto il processo politico e culturale analizzato nel saggio, e su cui esso si chiude. Dopo aver esaminato, attraverso le opere degli storici francesi come Michelet, Taine, Renan, la parabola della tradizione rivoluzionaria classica, Wilson traccia la storia della nuova idea socialista, dei suoi protagonisti nel pensiero e nell’azione, dandoci una serie di ritratti e biografie di straordinario rilievo: Babeuf e Saint-Simon, Enfantin e Cabet, Fourier e Owen, Lassalle e Bakunin, Marx e Engels, Lenin e Trotskij. Sono, nell’ordine, i primi socialisti utopistici, i teorici del materialismo dialettico, i fondatori dei primi partiti operai europei, gli artefici della Rivoluzione russa. Personalità singolari, drammatiche, bizzarre, eroiche, tragiche. Wilson si accosta a esse come a uomini vivi, al di là della retorica e dell’agiografia, seguendo in esse l’accordo e le contraddizioni tra teoria e pratica, tra aspirazioni morali ed esigenze politiche, tra psicologia individuale e tensione sociale. Particolare spicco hanno naturalmente Marx, Engels e Lenin, che hanno impersonato con le loro esperienze individuali il dilemma, per la rivoluzione, tra le condizioni oggettive o il meccanismo della storia, e l’intervento soggettivo o la volontà umana: dilemma che, a cinquant’anni dalla morte di Lenin, non è stato ancora risolto.
Edmund Wilson – Stazione Finlandia Biografia di un’ idea. Il socialismo da Babeuf a Lenin
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