A oltre quarant’anni dalla morte di Lenin, la sua personalità, la sua opera, la sua teoria sono più che mai al centro della problematica storica contemporanea. Come mai una rivoluzione socialista e operaia riuscì ad affermarsi proprio in un paese prevalentemente contadino e scarsamente industrializzato? Quanto hanno pesato, nel successo della Rivoluzione d’Ottobre e nel consolidamento del nuovo Stato, le ragioni ambientali, la natura peculiare del partito bolscevico e la personalità dell’uomo che lo formò e lo guidò alla vittoria? Questi interrogativi sono strettamente collegati fra di loro, poiché la grandezza di Lenin fu tutt’uno col destino storico della sua nazione e con l’opera collettiva di costruzione di un nuovo ordine civile. In questa biografia lo storico inglese Christopher Hill, che soggiornò nell’Unione Sovietica negli anni 1935-36 ed è attualmente professore di storia moderna al Balliol College, introduce il lettore occidentale ad una prima conoscenza della vita e dell’opera di Lenin; ma il suo libro è al tempo stesso una viva rappresentazione di quello che resta l’avvenimento più significativo del nostro secolo, e ne illumina le cause profonde e le vastissime conseguenze.
Cristopher Hill – Lenin e la rivoluzione russa
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