L’antologia raccoglie una serie di testi, in parte inediti in lingua italiana, che testimoniano la coscienza che della realtà dell’URSS, non tanto sul piano politico-istituzionale, quanto sul piano sociale, ebbero quelle correnti che, continuando a far riferimento alla liberazione dei salariati, combatterono e negarono l’identificazione tra Stato sovietico e socialismo. Tali correnti sono presentate in ordine cronologico, vale a dire secondo i tempi della presa di coscienza del carattere non socialista della realtà uscita dalla rivoluzione d’Ottobre. Viene in un primo tempo presentato il tradizionale antistalinismo degli anarchici, da sempre ostili alla rivoluzione politica dei bolscevichi, soffocatrice della rivoluzione sociale delle masse popolari. Seguono i comunisti dei consigli, che ruppero nel 1920 con Il bolscevismo. I trockisti, rappresentati in questa antologia dalla figura storicamente imponente del loro ispiratore, Lev Trockij, rappresentano invece la fedeltà agli ideali della rivoluzione russa e dei bolscevismo. Segue poi la corrente degli antiburocratlci di sinistra, dai contorni storici non facilmente identificabili, e quella dei comunisti internazionalisti, precipuamente rappresentata da Amadeo Bordiga, che inizia il proprio dissenso più o meno nello stesso periodo dei trockisti e, pur essendo più radicale di questi ultimi sui piano dell’interpretazione politica, assume una fisionomia autonoma sul piano dell’interpretazione sociale solamente negli anni del secondo dopoguerra. L’opera è completata da un’ampia bibliografia.
Bruno Bongiovanni – L’antistalinismo di sinistra e la natura sociale dell’ Urss
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